La contromanovra di Matteo Renzi alla 9^ edizione della Leopolda

Affiancato dall'ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Il leader Pd: "Abbiamo il problema di un governo che sta mandando il Paese a sbattere contro il muro"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2018 23:45
La contromanovra di Matteo Renzi alla 9^ edizione della Leopolda

(DIRE) Firenze, 19 ott. - "Oggi Salvini ha detto che non ci sta a passare per scemo, perche' Conte dettava e Di Maio scriveva. Nemmeno nelle barzellette. È che manca qualche cervello. State mettendo in pericolo l'Italia per colpa della vostra incompetenza, cialtroni" afferma il senatore del Partito democratico Matteo Renzi aprendo la nona edizione della stazione Leopolda.

La prima serata e' molto partecipata, con circa 2 mila persone che riempiono gli spazi in platea. Dopo l'intervento dell'ex presidente del Consiglio, che e' salito sul palco dopo essersi concesso un bagno di folla, si terranno 30 tavoli coordinati da under 30. "La situazione e' davvero preoccupante, e' davvero un grandissimo casino quello che stanno combinando quelli al governo- aggiunge-. Stanno mettendo a rischio tutto cio' che abbiamo fatto. Il recupero di credibilita', di passione, di fiducia costruito negli ultimi anni e' stato messo in discussione dal connubio di 'straordinarie intelligenze' che vede in Salvini e Di Maio gli epigoni".

La contromanovra di bilancio fa da anteprima alla nona edizione della kermesse di Matteo Renzi alla stazione Leopolda. E se per un verso dovrebbe iniziare a catalizzare l'entusiasmo dell'ex presidente del Consiglio nella battaglia di opposizione al governo Conte e ai possibili contraccolpi causati sui mercati finanziari, alla stessa maniera riesce drasticamente a smorzarlo. Succede tutto in circa 20 minuti nella conferenza stampa di presentazione. L'ex inquilino di palazzo Chigi fa quasi da spalla nella illustrazione delle sei proposte chiave su deficit, taglio delle tasse e investimenti al suo ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.

A quest'ultimo spetta il compito di snocciolare cifre e dettagli delle misure suggerite. Un accadimento che inevitabilmente, tuttavia, essendo la Leopolda ne' un convegno accademico sullo stato di salute delle finanze pubbliche in Italia, ne' la riunione dei consiglieri economici del governo, va a impattare su domande piu' propriamente politiche. Anzi, su una, la prima: "Quante contromanovre del Pd ci sono e a quante contromanovre ha lavorato Padoan?" e' l'interrogativo che avanza un cronista.

Una domanda sufficientemente prevedibile: il segretario nazionale del Pd, Maurizio Martina, ha presentato alcuni giorni fa gia' una contromanovra. E a quel testo ha collaborato un gruppo di lavoro, che ha visto fra i suoi componenti anche il deputato dem Padoan. Tuttavia, Renzi non cela fastidio e stupore. Precisa di voler ricevere in questa sede solo domande strettamente attinenti ai contenuti della proposta alternativa di legge di bilancio. "Trovo davvero surreale che a fronte di uno spread che oggi tocca 340 la domanda sia non sul merito di una proposta che e' puntuale e concreta, ma tanto per cambiare sulle dinamiche interne al Pd", ribatte parlando dal palco dell'ex stazione ottocentesca.

"Ho una grande stima per tutti voi- aggiunge-. Mi piacerebbe tanto che il problema di questo Paese fosse il Pd. Perche' sarebbe semplice da risolvere". Qui, invece, "abbiamo il problema di un governo che sta mandando il Paese a sbattere contro il muro. A fronte di questo, due civil servant fanno una proposta. Ci piacerebbe che potessimo confrontarci su questa, senza fare polemica con altri". Sulla sala la temperatura si fa gelida. L'imbarazzo viene rotto solo dal quesito di un altro giornalista sulle coperture della contromanovra Renzi-Padoan e sulle stime di crescita.

Si tratta di un breve trascinamento dell'evento. Risponde solo Padoan, ma l'atmosfera non si scongela e per i giornalisti scatta il 'rompete le righe'.

"Salvini torna da un viaggio in cui ha ricevuto istruzioni a Mosca, dove si e' trovato molto bene, e probabilmente Putin gli ha detto di continuare a picchiare duro sull'Italia. Picchiando duro sull'Italia si picchia duro sull'Europa e si fanno gli interessi della Russia". Lo afferma, a margine della nona edizione della kermesse dei renziani alla stazione Leopolda, il vicepresidente della Camera dei deputati, Ettore Rosato (Pd).

"Abbiamo bisogno di tornare al futuro in un momento come questo. Abbiamo subito una sconfitta brutta alle elezioni" afferma il senatore del Partito democratico Matteo Renzi aprendo la sua kermesse alla stazione Leopolda. La nona edizione e' intitolata 'Ritorno al futuro', sulla falsariga della saga cinematografica degli anni '80. L'ex segretario nazionale dem si concede una stoccata nei confronti del gruppo dirigente del Partito democratico, quanto meno degli esponenti che l'hanno abbandonato.

In particolare, se la prende con "la sindrome del beneficiato rancoroso che caratterizza parte del gruppo dirigente" e che oggi disconosce di essere stato renziano. Di contro, invece, Renzi elogia l'attivismo dei partecipanti alla Leopolda: "Siete la dimostrazione della politica seria fatta per passione e non per interesse". Intanto, mentre il Partito democratico che doveva restare fuori dalla stazione Leopolda rientra con questa stoccata, Renzi si concentra su una sorta di 'operazione verita'' per regolare altri conti, quelli con le presunte 'fake news' sull'economia.

A dargli una mano e' il suo ex consigliere economico a palazzo Chigi Marco Fortis che elenca alcuni dati sul Pil pro-capite e sui consumi (cresciuti nell'ultimo triennio piu' dei Paesi del G7 grazie agli 80 euro), sulla disoccupazione in discesa. Con una postilla: al Sud sarebbe potuta scendere ancora di piu' se fosse passato il referendum del 2016. Il nuovo assetto costituzionale avrebbe concesso, in effetti, di centralizzare i servizi per l'impiego, e' la tesi dell'economista.

Le slide di Fortis, indica Renzi, "sono vidimate non solo dai centri studi, ma da una qualsiasi verifica empirica". E per chiudere col passato l'ex premier infila dentro a un bussolotto i fogli coi dati sull'economia negli anni dei governi di centrosinistra: "Questo significa che chiudiamo col passato, che questi dati non ce li possono piu' chiedere, ma che non ci possono portare via".

Chi dice di fare gli interessi dei cittadini, mentre fa salire lo spread, "come fanno i populisti, sta ammazzando i cittadini e dando agli speculatori internazionali la possibilita' di scommettere contro l'Italia e farci del male". Lo afferma alla Leopolda il senatore del Partito democratico Matteo Renzi che fa salire sul palco prima Davide Serra per chiarire la pericolosita' finanziaria della situazione attuale e dopo l'ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, accolto con applausi e ovazioni dal pubblico della Leopolda che ha superato, secondo gli organizzatori, le 4 mila presenze.

Dall'attuale deputato dem arriva un duro affondo al governo Conte: "Quello che ha cominciato a fare e' un vero disastro- afferma-. Nella mia prima esperienza in Parlamento non pensavo di trovare cosi' tanta incompetenza e arroganza messe insieme". Arroganza e incompetenza, aggiunge l'ex ministro, "che si ritorce contro, perche' fanno male a loro stessi oltre che al Paese. Bisogna tornare a convincere i nostri partner che l'Italia ha un progetto e che si puo' realizzare: aumentare la crescita, il benessere, il lavoro e la sicurezza".

(Cap/ Dire)

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