La celebrazione dell'anniversario della strage di Sant'Anna

Stamani a Stazzema l'orazione ufficiale di Stefano Bonaccini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 agosto 2023 18:17
La celebrazione dell'anniversario della strage di Sant'Anna

STAZZEMA- È stata una denuncia corale quella che si è levata oggi dal Sacrario di Sant’Anna di Stazzema, nel giorno del 79° anniversario della strage nazifascista del 12 agosto 1944; una denuncia contro i tanti episodi di matrice neo-fascista e soprattutto contro i troppi tentativi mediatici di inquinare, confondere, manipolare, negare la verità storica legata ad episodi criminali perpetrati da Stati autoritari o gruppi neofascisti, anche da parte di persone con incarichi istituzionali importanti.

Come il caso del portavoce del governatore del Lazio Marcello de Angelis, con la sua tesi negazionista rispetto alle sentenze di condanna dei neofascisti ritenuti responsabili della strage della stazione di Bologna.

Da Maurizio Verona sindaco di Stazzema, e presidente dell’Istituzione Parco nazionale della Pace, a Stefano Bonaccini presidente della Regione Emilia Romagna e oratore ufficiale della cerimonia di oggi, fino ad Alessandra Nardini assessore alla memoria della Regione Toscana: tutti si sono espressi chiaramente richiamando all’attenzione episodi, frasi, interventi, che richiamano direttamente o indirettamente al fascismo.

Questo è stato il leitmotiv giornata di stamani. Una cerimonia particolarmente partecipata, come non si era visto così da anni nel Parco nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema. La manifestazione è iniziata la mattina alle ore 9 con il ritrovo delle autorità e le delegazioni (erano presenti 80 comuni da tutta Italia) nella piazza della chiesa, dove è stata deposta la corona di allora al monumento ai caduti e poi si è celebrata la santa messa. Successivamente il corteo si è spostato, come di consueto, al Monumento ossario dopo l’inaugurazione della mostra “Colori per la Pace“.

«La memoria – ha spiegato il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona - ha una funzione civile importante, e noi che siamo oggi qui a commemorare stiamo svolgendo un atto civile. Perché ricordare significa ribadire dei significati e dei valori, che sono quelli delle nostre comunità, ma che in questo caso sono anche quelli della nostra identità nazionale ed europea, i principi su cui sono nate la nostra Costituzione italiana e quella europea. Per questo non si può accettare una logica che tende ad annacquare la verità, a indebolirla, confonderla, una logica per cui la guerra è una cosa brutta e cattiva in cui tutto è lecito. Sappiamo bene invece che c’erano soldati e civili, che c’era chi combatteva per la libertà e chi invece combatteva a fianco di chi occupava il nostro Paese, i fascisti, che non furono solo accompagnatori, ma anche esecutori, spesso con maggiore crudezza nei massacri di civili.

Gli anni di distanza ci avrebbero dovuto permettere di raggiungere una memoria comune, perché fondata sui valori della nostra Carta Costituzionale, cosa a cui invece non siamo mai addivenuti per una precisa volontà politica, di equiparare le vittime, di fare un unico conto del dolore, di inquinare la memoria con lo scopo di manipolarla. Sono ottanta anni che accade ed oggi accade ancora, e sempre più spesso, e raggiunge picchi di un vero e proprio bombardamento mediatico, che non risparmia nemmeno le più alte cariche dello Stato».

«Noi ci opponiamo a tutto questo – ha continuato il sindaco Maurizio Verona nel suo intervento -. E lo facciamo in modo concreto. Lo facciamo ogni giorno con progetti e attività rivolte a scuole di ogni ordine e grado, dall’ampia offerta didattica del nostro Museo fino a nuove collaborazioni con la facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa, con cui abbiamo avviato la prima masterclass per studenti universitari sul tema della progettazione dei luoghi della memoria.

Lo facciamo concretamente sul piano normativo. Tre anni fa da qui partì la sfida per presentare una legge di iniziativa popolare contro la vendita di oggetti con simboli fascisti e nazisti e contro la propaganda delle ideologie fascista e nazista con particolare riferimento alla rete. In piena pandemia abbiamo raccolto la cifra straordinaria di 250 mila firme, consegnate alla Camera il 29 aprile del 2021. La legge è stata incardinata senza essere discussa nella scorsa legislatura e riproposta nella attuale legislatura con il n. 4, e mantiene oggi più che mai la sua piena attualità».

«Ricordo l’aggressione – ha invece detto il governatore Stefano Bonaccini dal Sacrario - ad alcuni ragazzi di un liceo di Firenze, colpiti da membri di un’associazione di estrema destra, con il ministro dell’Istruzione che condannò più la reazione della preside che l’aggressione stessa. E c’è un presidente del Senato che non fa mistero, anzi si vanta di esporre con orgoglio in casa cimeli fascisti, dimostrando la sua totale inadeguatezza al ruolo così importante che ricopre.

L’ultimo episodio, solo pochi giorni fa, è stato il tentativo vergognoso di gettare fango sulla sentenza e sui colpevoli riconosciuti dai giudici della strage di Bologna da parte di chi ricopre un ruolo pubblico nelle istituzioni di questo Paese, con un passato mai rinnegato nei gruppi eversivi della destra neofascista e persino condannato per banda armata. Ecco, ribadisco oggi a voi quanto ho già detto una settimana fa, durante la commemorazione della strage a Bologna: Non passeranno. Non passerà chiunque tenterà di riscrivere la storia del Due Agosto come di tutte le stragi del nostro Paese per opportunità politica o per rendiconto personale.

Da noi come istituzioni e da noi come cittadini troveranno un’opposizione durissima e senza sconti. Difendere la democrazia è una laboriosa opera quotidiana. Luoghi come Sant’Anna di Stazzema danno alla democrazia ispirazione e linfa vitale».

L’Associazione Martiri di Sant’Anna ha anche sottolineato il ruolo essenziale del lavoro quotidiano che viene svolto nel Parco nazionale della pace di Sant’Anna. «Ciascuno di noi abbia chiara la consapevolezza dell’importanza della pace, dell’educazione alla pace, che dovrebbe far parte del percorso di studio e di formazione dei nostri ragazzi e dei nostri giovani e prevedere sempre la visita ai luoghi della memoria della seconda guerra mondiale– ha affermato il presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini-.

Voglio ringraziare le tante scuole ed i tanti insegnanti che già portano i loro ragazzi quassù a Sant’Anna; nel 2022, sono state ben 221 le scolaresche che, con circa 10.000 studenti, hanno visitato il nostro paese ed il Museo, ed altri 1.300 ragazzi hanno partecipato ad iniziative e/o a corsi on line. Nel complesso il Museo, sempre nel 2022, è stato visitato (tra gruppi e singoli) da oltre 25.000 persone. Questi numeri, peraltro in costante crescita, e le tante altre iniziative culturali che si svolgono qui, a Sant’Anna, confermano quanto sia importante l’attività di promozione e diffusione della conoscenza storica, ed insieme di vera e propria educazione civica, che viene quotidianamente svolta dagli operatori del Museo e dal Parco Nazionale della Pace (che ringrazio)».

«Oggi bisogna ricordare l’abisso che ha toccato l’uomo nella storia moderna – ha detto Alessandra Nardini, Assessore della Regione Toscana alla memoria -. Non possiamo non ammettere che il nostro Paese non ha saputo fare i conti con la nostra storia, a differenza di altri Stati. E penso alla Germania. Perché ancora oggi c’è chi prova a raccontare che il fascismo ha realizzato anche cose buone. Invece Il fascismo è stata una dittatura che ha provocato orrori come la strage che oggi ricordiamo.

È stato odio, devastazione e olio di ricino. I fascisti accompagnarono i nazisti in questi luoghi e insieme a loro (come ha ricordato il sindaco di Stazzema) compirono centinai di vittime. E allora non possiamo tollerare che quella storia, di quegli anni bui e vergognosi, qualcuno provi a riscriverla e rinnegarla. Nel nostro Paese non c’è spazio per nessun tentativo di negazionismo e revisionismo. Purtroppo però assistiamo a frasi vergognose pronunciate perfino dalla seconda carica più alta dello Stato, che ha detto quelle frasi vergognose sull’attentato di via Rasella, così come non è accettabile riconoscere la matrice fascista della strage della stazione di Bologna, o pensare di poter intitolare in nome della pacificazione nazionale, come accadrà a pochi chilometri da qui, nella nostra Toscana, a Grosseto, una strada a Berlinguer e una ad Almirante come se fossero stati tutti uguali: chi si oppose al fascismo e chi invece decise di aderirvi».

In rappresentanza della città di Empoli, l’assessore comunale Adolfo Bellucci: "E' fondamentale difendere la memoria della storia, conoscere i fatti - sottolinea l'assessore Bellucci - Ed è altrettanto importante ricordare coloro che hanno perso la vita, come in questo caso, da innocenti. E' importante che il ricordo di ciò che è stato resti sempre vivo, così da costruire un presente e un futuro dove valori come democrazia, giustizia e rispetto dell'altro siano centrali e indiscutibili".

“È fondamentale non dimenticare mai l’occupazione nazista durante il passaggio del fronte - afferma l’assessore Roberto Rosadini del Comune di Rapolano Terme- perchè questo rappresenta uno degli episodi più drammatici che hanno toccato la Toscana e il nostro territorio. La presenza del Comune di Rapolano Terme a Sant'Anna di Stazzema ha voluto ricordare e rendere omaggio a tutte le vittime che hanno lottato per la libertà e la democrazia. Valori che vogliamo riaffermare con fermezza, per preservare la democrazia, la pace e la tolleranza, che in questo momento storico vanno sicuramente riaffermati e ricordati”.

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