"Italia in ginocchio, ecco gli errori di Conte"

Il consigliere comunale Razzanelli (Fi) esprime la sua opinione su come è stata affrontata l'emergenza Coronavirus nel nostro Paese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2020 16:29

"Gli errori della gestione del governo Conte, per quello che riguarda la pandemia da Covid-19, sono stati fondamentalmente tre. Il primo grande - spiega il consigliere Mario Razzanelli, Forza Italia in consgilio comunale di Firenze - è stato non valutare l'entità del fatto. Infatti il 25 febbraio erano già stati notificati 3 casi certi di morti dovuti a Covid-19 ed il governo italiano ha atteso 14 giorni prima di emettere il primo documento che portasse a delle restrizioni della pandemia mettendo così tutta la nazione a rischio. Rischio che si è rivelato reale di avere morti oltre misura: si sarebbero sicuramente potuti evitare se non ci fosse stato questo ritardo.

Il secondo errore del governo Conte - aggiunge Razzanelli - è stato quello di non coordinare le attività mediche di tipo assistenziale a livello centrale ospedaliero, periferico e a livello del sistema sanitario nazionale. I ventilatori sono arrivati con 40 giorni di ritardo rispetto alle date in cui dovevano essere giunti per le informazioni iniziali sui pazienti. Il terzo ancora più importante, è che al personale medico e paramedico che ha dovuto affrontare la pandemia sono mancati gli strumenti essenziali per affrontarla: sono mancate le mascherine, sono mancate le tute, sono mancate anche le più elementari possibilità di poter curare in sicurezza. Le stesse cose sono mancate anche ai pazienti specie nelle RSA e comunque su tutto il territorio nazionale portando a livelli estremi quella che poteva essere una situazione molto più facilmente contenibile come è avvenuto in molti altri paesi europei .

Nonostante tutti questi errori il presidente Conte ha pensato bene di sospendere i diritti della Carta Costituzionale e quindi di impedire al popolo italiano di vivere la propria vita secondo quelle che sono le norme dettate dal patto fra lo Stato e cittadini che è la nostra Costituzione. La sospensione delle attività e delle funzioni che sono la base della nostra vita civile è un fatto gravissimo, di fatto assolutamente confrontabile con quella che è una vera e propria dittatura e questo è stato fatto in virtù di tutta la serie di errori di cui abbiamo parlato senza i quali non ci sarebbe stato alcun bisogno di sopprimere le libertà costituzionali come è stato fatto.

È mancata completamente la chiarezza. Molti dati indicano che, nel primo trimestre del 2020, i decessi generali non sono superiori a quelli del trimestre 2019. Evidentemente ci sono state delle gestioni e ci sono in atto delle gestioni che non sono trasparenti. I dati non sono stati resi noti secondo lo status la situazione reale, il tutto per mantenere uno “stato” vicino al terrore psicologico della popolazione per poter continuare a governare un popolo che non poteva più appellarsi ai sacrosanti diritti costituzionali.

Altro gravissimo errore del governo Conte - prosegue Razzanelli - è stato la richiesta di non eseguire le autopsie iniziali sui pazienti affetti da Covid. Questi pazienti hanno invece, una volta che sono state eseguite le autopsie, dimostrato l'essenza della malattia Covid. Che è ben al di fuori della crisi respiratoria. Questi dati sono arrivati molto tardivamente quando già le morti avevano superato i 25.000. E’ stata una operazione colpevole, quella del Governo italiano, di non indicare la necessità delle autopsie in fase iniziale, anzi, di proibirla.

La chiusura totale di tutte le attività commerciali ha riguardato soltanto l'Italia e la Spagna, gli altri paesi dell'Unione Europea hanno mantenuto viva la loro attività commerciale, nei limiti del possibile, mantenendo il distanziamento e le norme di sicurezza nel comparto delle maestranze e degli operai. Questo accorgimento è mancato in Italia e questo porterà a danni imprevedibili alla nostra economia nel presente e nel futuro.

In conclusione il governo Conte si è comportato con superficialità estrema, con l'assoluta mancanza di coordinamento e senza tener conto dei risultati dell'esperienza Cinese. Il governo Conte ha inizialmente sottovalutato tutta la situazione e ha prodotto una serie di decreti, uno alla settimana, troppo tardi e creando ulteriori incertezze nei cittadini. In quei 15 giorni è successo tutto quello che poi ha segnato la situazione Italiana. Nel frattempo il governo Conte non ha attrezzato la Nazione, i medici, gli operatori sanitari, i pazienti specie i più deboli sono stati mandati allo sbaraglio e le loro morti sono “morti politiche”, sono morti dovute alla mancanza assoluta di coordinamento ed ai continui cambiamenti delle scelte politiche per affrontare questa emergenza.

Il blocco totale della grande attività produttiva è stato di una gravità assoluta ed ha posto l'Italia in una situazione di genuflessione nei confronti degli altri grandi paesi europei che non hanno seguito la stessa politica. Il governo Conte ha soppresso i diritti costituzionali quando avrebbe invece dovuto tutelare la costituzione e la salute degli italiani facendo in tempi normali, in base alle informazioni, tutto quello indicato dai protocolli Cinesi e che non è stato fatto. La quantità di decessi avvenuta nel primo quadrimestre del 2020, non sembra differire da quella del primo quadrimestre del 2019.

Evidentemente c'è stata e c'è una serie di gravi disinformazioni su cui dovremo indagare che hanno portato a mantenere uno stato di dittatura e di privazione di lavoro, per gli italiani e di privazione dei diritti costituzionali. Per tutto questo - conclude Razzanelli - il governo Conte si è dimostrato non all'altezza, incapace di governare una crisi che altri paesi hanno governato con relativa facilità, con un numero più limitato di morti e lasciando ai singoli cittadini maturi, elettori, la possibilità di mantenere gli scambi sociali seppure con le dovute cautele.

Questo è quanto, per esempio, è avvenuto in Svizzera con successo". 

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