Ippodromi toscani, quale futuro? Mozione in Regione

Il consigliere Pieroni: "Preoccupa l'ulteriore riduzione delle risorse da parte del Governo". Il caso San Rossore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 dicembre 2021 11:05
Ippodromi toscani, quale futuro? Mozione in Regione

«Il comparto dell’Ippica in Toscana rischia di essere ulteriormente penalizzato da una riduzione di risorse da parte dello Stato. Nel Disegno di Legge Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2022 e bilancio pluriennale 2022- 2024 prevede, infatti, uno stanziamento di 40 milioni di euro rispetto ai 46,5 milioni di euro dell’anno 2021".

Lo sottolinea Andrea Pieroni, consigliere regionale Pd, che ha presentato la mozione In merito alle prospettive delle società di corse che si occupano della gestione degli ippodromi, alla luce della prossima manovra di bilancio dello Stato.

"Una diminuzione - spiega ancora Pieroni - di risorse destinate alle società di corse per l’organizzazione delle corse ippiche, quindi delle società che gestiscono gli ippodromi, che renderebbe insostenibile la manutenzione di tali impianti. Si tratta di strutture che nel corso degli anni, hanno già messo in atto percorsi di riorganizzazione che hanno visto una riduzione del personale. Secondo la Banca degli Equidi la Toscana conta circa 30 mila equidi: un dato che colloca la nostra regione al settimo posto a livello nazionale per numero di esemplari, la maggior parte dei quali sono cavalli.

Con una mozione chiedo alla Giunta di attivarsi, con la massima tempestività, nei confronti del Governo e del Parlamento affinché, nell’approvazione definitiva del Bilancio di previsione dello Stato per il 2022 vengano garantite adeguate risorse al settore delle società di corse per l'organizzazione delle corse ippiche. Almeno pari alle somme previste per l’anno 2021, al fine di consentire una gestione finanziariamente sostenibile degli ippodromi, come quello di San Rossore in Toscana, già duramente colpiti dalle restrizioni necessarie per il contenimento della pandemia Covid-19», auspica Pieroni.

«In Toscana, l'Ippodromo di San Rossore rientra tra gli impianti di rilevanza nazionale, assieme ai due ippodromi di Roma, Milano, Napoli, Torino e Merano – continua Pieroni - Alfea, la società che storicamente gestisce l'ippodromo e le piste di allenamento della Tenuta di San Rossore, pur essendosi contraddistinta per una gestione virtuosa ed efficiente dell’impianto, ha espresso la preoccupazione di non riuscire a fare fronte a questa ennesima decurtazione delle sovvenzioni statali. Quello dell’ippica è un settore che a partire dal 2017 ha subito forti tagli e che, adesso, a fronte della situazione di grande difficoltà dovuta alle limitazioni per contrastare l’emergenza sanitaria, rischia conseguenze ancora più pesanti, soprattutto in termini occupazionali».

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