Ogni mercoledì pomeriggio il British institute of Florence organizza una lezione virtuale sulla piattaforma Zoom. Oggi alle 18:00 era il turno di Antonella Bundu, consigliera comunale di Firenze a Sinistra, per parlare della resistenza fiorentina e di Alessandro Sinigaglia, il partigiano nero “Vittorio”, ucciso in un'imboscata dai fascisti nel febbraio 1944.
Poco dopo il suo inizio, la conferenza è stata interrotta da ignoti intrusi che sulla lavagna on line hanno cominciato a disegnare dei membri maschili, inneggiando a Hitler e lanciando offese tipo "negra" alla relatrice. Il sabotaggio digitale, di marca razzista, ha costretto gli organizzatori a interrompere il collegamento temporaneamente, per poi riprenderlo dopo aver preso adeguate contromisure informatiche.
"Ringrazio il direttore del British Institute, per avermi chiesto di riprovare dopo circa 20 minuti di interruzione, dicendo non possiamo darla vinta a quei fascisti. Ringrazio il professor Justin Randolph Thompson che è riuscito a mettere dei blocchi alla diretta, per far sì che non potessero intervenire nuovamente. Ringrazio tutte quelle signore e quei signori che con flemma inglese si sono ricollegati e che mi hanno dimostrato il loro appoggio. Mi dispiace solo che mia madre abbia dovuto assistere a questo schifo ma alla fine abbiamo fatto l'incontro che ha avuto, se possibile, un significato ancora più importante" ha raccontato su Facebook Antonella Bundu, che domani si recherà alla polizia postale per sporgere denuncia.
Il British Institute of Florence ha replicato: "Siamo stati onorati di avere Antonella Bundu, che ha tenuto il suo affascinante discorso su Sinigaglia stasera al nostro pubblico globale. E siamo stati commossi dal suo coraggio nel continuare dopo che un feroce attacco da parte di un gruppo coordinato di razzisti ci ha costretti a sospendere temporaneamente la conferenza sullo zoom. Brava Antonella! E vergogna per i troll che hanno cercato di fermarti".
Antonella Moro Bundu è nata a Firenze nel 1969 da padre della Sierra Leone e madre italiana, e si definisce "una donna di colore, fiorentina e di sinistra". Attivista per i diritti civili di Oxfam, ha vissuto tra Firenze, Sierra Leone e Inghilterra, ritornando poi stabilmente in città dal 1989.
L'11 agosto 1944 la Brigata Sinigaglia fu la prima ad entrare a Firenze per liberarla. Non molti sanno che essa venne chiamata così in onore del partigiano nero.