Manifestazione contro la guerra a Firenze

Sciopero generale dei sindacati di base il 20 maggio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 maggio 2022 16:31
Manifestazione contro la guerra a Firenze

In occasione dello sciopero generale nazionale del sindacalismo di base del 20 maggio contro l'economia di guerra e il carovita è stata organizzata dai sindacati Cub, Cobas, Usi, Sgb e dalle organizzazioni della sinistra fiorentina riunite nel percorso Ogni Giorno Primo Maggio, una manifestazione a Firenze con ritrovo in Piazza Adua alle ore 10.00 e poi corteo fino Piazza Santissima Annunziata dove si terrà una assemblea pubblica contro la Guerra a cui parteciperanno il Coordinamento Fiorentino contro la Guerra e il Comitato No Base né a Coltano né altrove.

Venerdì 20 maggio 2022 i bus di Autolinee Toscane potrebbero subire ritardi o cancellazioni di corse a causa dello sciopero generale di 24 ore, di tutti i settori Pubblici e Privati, a cui hanno aderito CUB Trasporti e Cobas Lavoro Privato.

Durante lo sciopero sono previste due fasce orarie di garanzia del personale viaggiante, in cui il servizio sarà garantito, e saranno differenti in ogni provincia della Toscana

Approfondimenti

“Le motivazioni contro la guerra sono tipiche di alcuni cosiddetti pacifisti, con filo-putiniani a tutti gli effetti, mistici dell’immolazione all’invasore e violentatore, teorici del disarmo unilaterale e bastian contrari a tutto ciò che sappia di istituzioni -commenta François-Marie Arouet dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- Ci sono anche queste persone, neanche tanto marginali in Italia a differenza di altri paesi Ue, ed è bene e necessario che si facciano sentire.

Abbiamo necessità di confrontarci e capire e – sperando che lo capiscano anche loro – questo è possibile perché non abbiamo (al momento) un invasore sui nostri territori che ce lo impedisca. E sperando che questa comprensione e confronto non si limiti a urla, baggianate e falsità che spesso vengono propinate da media più interessati ad audience e conseguenti introiti pubblicitari, che non a svolgere servizio di informazione (Rai inclusa).

Abbiamo dubbi che per confrontarsi sia necessario lo sciopero e i conseguenti disagi anche per chi non ne vorrebbe essere coinvolto, o magari subisce disagi perché svolge un lavoro che non può mai essere fermato, nonché per consumatori e utenti più in generale. Ma sembra che per alcuni le espressioni motivazionali, culturali ed economiche si possano esprimere solo in questo modo, costringendo chiunque a subirne le conseguenze.

Assemblee cittadine, di quartiere, di condominio, di strada, magari con richiami culturali e di intrattenimento, in cui confrontarsi; media a disposizione (Rai soprattutto, nazionale e regionali) che mettano da parte i loro problemi di budget e si dedichino a questo servizio pubblico… roba da alieni?

E il giorno dopo il 20 maggio avremo quelli già convinti che saranno più convinti, quelli disinteressati o non-convinti che continueranno ad essere tali e, una piccola ma non insignificante parte, di chi, per aver subito le conseguenze dello sciopero, sarà meno disponibile ad ascoltare con serenità e razionalità le motivazioni degli organizzatori dei disagi che uno sciopero, innegabilmente, porta con sé.

Per essere più chiari. Se uno sciopera contro un’ingiustizia creando problemi direttamente all’autore di questa presunta ingiustizia e non altri, fa bene. Ma il 20 maggio lo sciopero è per la pace nel mondo… e, essendo sciopero e non manifestazione, presenta tutti i problemi pratici connessi ad uno sciopero”.

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