In conclusione i lavori della tranvia Vacs? Ma quando si inaugura?

E i concomitanti scavi ferroviari sotto viale Lavagnini mettono a rischio la stabilità dell’infrastruttura?

Nicola
Nicola Novelli
25 agosto 2024 23:09
Foto dal drone di Jacopo Bianchi, pilota certificato

FIRENZE- “Si avviano alla conclusione i lavori per la realizzazione della linea tranviaria Fortezza-Libertà-San Marco”. Inizia così un comunicato diffuso ieri dall’ufficio stampa di Palazzo Vecchio. Ma sulle date nessuna indicazione: 2024? 2025? Quando?

Oggi così Nove da Firenze è andato a vedere, accompagnato dagli occhi digitali del drone di Jacopo Bianchi, pilota certificato. Abbiamo percorso avanti e indietro il tracciato dei cantiere da piazza San Marco sino a viale Don Minzoni. La sensazione che se ne trae è che siano necessari circa altri tre mesi per chiudere i cantieri. Poi si potrà procedere al collaudo dei binari. Su per giù quattro mesi a essere ottimisti, ma si impatta a dicembre sulle festività natalizie. Perciò è probabile che slitti tutto a inizio anno nuovo.

Ma il punto è un altro, come abbiamo già segnalato nelle settimane scorse. Proprio ieri in un comunicato dell’agenzia di stampa della Giunta regionale della Toscana, il presidente Eugenio Giani confermava che è “imminente la partenza della seconda galleria, da Campo di Marte verso Belfiore” del cantiere del treno ad alta velocità,  sottolineando “l’impiego di due talpe per la realizzazione di gallerie parallele a 22 metri di profondità”.

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Attualmente la prima talpa ha già realizzato un chilometro e 300 metri di galleria sotto Firenze. Da Campo di Marte è arrivata in viale Spartaco Lavagnini trivellando e realizzando la galleria ad una profondità di circa 22 metri. Questo significa che il soffitto del tunnel si trova almeno quattro metri più in alto, a 17/18 metri di profondità sotto il selciato stradale. Proprio quello su cui correrà in parallelo la linea tranviaria Vacs.

Foto dal drone di Jacopo Bianchi, pilota certificato

E la stabilità della tranvia? Al momento è monitorata con una serie di telecamere e sensori, lungo tutto viale Lavagnini. Basterebbe lo spostamento delle verghe di quale millimetro per provocare il rischio di deragliamento dei convogli. La complessità dell’opera del sotto-attraversamento è tale da richiedere massima attenzione sull’impatto che può avere in superficie a partire non solo dagli edifici pubblici e privati, ma appunto anche dalle infrastrutture che sono in via di realizzazione. Tanto è vero che nei giardini della Fortezza da Basso a ridosso della vasca con fontana, è stato aperto un cantiere da cui si inietta una miscela stabilizzante per assicurarsi che lo scavo ferroviario, 20 metri sotto terra, non metta in pericolo le fondamenta delle mura medievali della Fortezza progettata dal San Gallo.

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