Imbrattata la targa in ricordo di Idy Diene

Sul Ponte Vespucci ricorda il senegalese di 53 anni che il 5 marzo 2018 fu ucciso con sei colpi di pistola. La vicesindaca Giachi: "Chi ha imbrattato la targa dedicata dimostra di avere una mente debole". La presa di posizione di Arci, Anpi, Cgil e Libertà e Giustizia Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2019 23:55
Imbrattata la targa in ricordo di Idy Diene

Firenze, 10 novembre 2019- Questa mattina Firenze si è svegliata con un brutto colpo al proprio animo democratico, solidale e antirazzista, un colpo inaccettabile. Alcuni ignoti hanno sfregiato e ricoperto con dello spray nero la targa dedicata a Idy Diene sul Ponte Vespucci, targa realizzata dalla rete antirazzista fiorentina e che era stata affissa durante le iniziative per il primo anniversario della terribile morte di Idy, avvenuta per mano razzista e assassina, quella di Roberto Pirrone, il 5 marzo 2018.

“Il clima di tensione che l’estrema destra, fascista e razzista, sta diffondendo nelle nostre città ormai da tempo non è più tollerabile. In pochissimi giorni Roma, Verona e Firenze sono state colpite da una serie di gesti chiaramente riconducibili a movimenti e pensieri di stampo fascista. A Roma, nel quartiere di Centocelle, sono state date alle fiamme la libreria La pecora elettrica e il Baraka Bistrot, luoghi di cultura, antifascismo e partecipazione; a Verona, dopo una serie di minacce e dopo gli ennesimi cori razzisti nei confronti di un giocatore di colore, Mario Balotelli, l’estrema destra della città ha messo una bomba carta sotto l’automobile di CIBO, lo street artist che cancella dai muri svastiche e croci celtiche ricoprendole con allegri disegni; oggi, a Firenze, siamo arrivati al punto di dover assistere allo sfregio di una targa che ricorda un omicidio razzista realizzato a sangue freddo -scrivono in un documento congiunto ARCI Firenze, ANPI Firenze, CGIL – Camera del Lavoro di Firenze e Libertà e Giustizia Firenze- A quanto sopra descritto bisogna aggiungere le minacce e le offese ricevute da una cittadina onoraria di Firenze, la senatrice Liliana Segre.

La misura è colma. Non possiamo più rimanere fermi, né limitarci alla condanna verbale sui social media o sui giornali”.

Per questo chiedono a Dario Nardella, Sindaco di Firenze, e a tutta la Giunta Comunale di intraprendere rapidamente alcune misure concrete, che ribadiscano con forza il posizionamento antifascista, democratico e antirazzista della nostra città:

- L’intitolazione di un tratto del Ponte Vespucci a Idy Diene.

- L’immediato ripristino della targa intitolata a Idy nel luogo in cui è stata sfregiata.

- La non concessione del suolo pubblico alle organizzazioni che si rifanno ai principi del fascismo ubicate nel territorio fiorentino e la richiesta formale di sindaco e giunta di chiusura delle sedi fasciste alle istituzioni preposte.

Le associazioni invitano inoltre tutta la Firenze antifascista a prendere posizione e a fare sentire la propria voce attraverso ogni canale disponibile, a sostenere le nostre richieste al Sindaco e alla Giunta, a partecipare con forza sia alle iniziative che verranno organizzate nei prossimi giorni, come gesto di ripulsa e di risposta rispetto all’atto intimidatorio appena verificatosi, sia a quelle che si terranno Venerdì 13 dicembre 2019 in occasione del nono anniversario della strage di Piazza Dalmazia.

"Chi ha imbrattato la targa dedicata a Idy Dyene dimostra di avere una mente debole che si fa trascinare dall’odio al punto di voler cancellare una memoria collettiva voluta da tutta la città come memento di come non vogliamo essere, delle azioni nelle quali non ci riconosciamo. Siamo vicini ai familiari e alla comunità senegalese" risponde la vicesindaca e assessora alla toponomastica Cristina Giachi "Episodi come questi rinnovano il dolore e spaventano - ha aggiunto - con l’ufficio toponomastica provvederemo al più presto al ripristino della targa nelle sue condizioni originarie. Mi auguro che possano essere individuati i responsabili di questo gesto. È preoccupante il dilagare di condotte aggressive razziste, di minacce e offese come quelle che ci impongono di mettere Liliana Segre sotto scorta. È necessario vigilare e che le istituzioni rispondano con decisione".

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