Covid-19: il colore della Toscana incrina la maggioranza regionale

Per il vicepresidente del Consiglio regionale Scaramelli (Italia Viva) un "danno economico senza precedenti". Torselli (FdI): "Non si può governare una Regione con la stessa improvvisazione con la quale si taglia un nastro". Stella-Mallegni-Masini-Berardi (FI): "Il Governatore vince Premio Pinocchio 2020. Stanzi subito soldi per categorie danneggiate". Toccafondi: “Il Ministero della sanità spieghi dati alla mano questa decisione". Ripani (FI): “Meglio tacere prima di illudere”. Remaschi (Azione): "Sono state create false aspettative, ennesimo colpo al cuore per l'economia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2020 20:35
Covid-19: il colore della Toscana incrina la maggioranza regionale

"Serve spiegare perché la Toscana resta arancione. Il periodo di 14 giorni per le misure di classificazione può essere derogato, perché non è stato fatto?" A chiederlo Stefano Scaramelli, vicepresidente e capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, sul mancato passaggio in giallo della Toscana nell'Ordinanza del Ministro della Salute dell'11 dicembre che invece promuove Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte. Per Scaramelli oltre al Ministro Speranza anche il Presidente del Consiglio deve spiegare "numeri e rilievi scientifici" oltre a fare "dirette Facebook".

"A rischio – continua Scaramelli - oltre 20 mila imprese della ristorazione e con loro esercizi di vicinato, attività al dettaglio, negozi all’interno dei centri commerciali, un danno economico senza precedenti e senza i debiti ristori per il mancato passaggio in giallo". Non solo, per il vicepresidente del Consiglio regionale nel mancato passaggio in area gialla, c'è "totale assenza di rispetto verso le istituzioni, verso la Regione Toscana, la sua storia, la sua identità e la libertà di impresa.

A pagare il costo più alto, con le imprese e i lavoratori, saranno le famiglie meno abbienti e quelle più giovani colpite con un’intensità doppia rispetto alle famiglie più anziane. Un aspetto che non può non essere tenuto in considerazione, insieme ai dati e ai parametri. I lavoratori più giovani sono quelli che avranno più difficoltà ad affrontare la fase successiva, quella in cui molte imprese rischieranno di chiudere o di ridurre i livelli occupazionali per il prolungamento delle misure restrittive".

"Il punto della questione, ancora prima di parlare di regione gialla o arancione, è uno: la Toscana è in grado di riaprire in sicurezza? Il Presidente Giani ci deve dire se siamo in grado di riaprire le attività e le imprese in sicurezza sotto il profilo non solo dei dati sanitari, ma anche se è stato realizzato un piano dei trasporti che consenta di mantenere il distanziamento sui mezzi e dimezzare quindi la capienza, potenziando il numero delle corse. Altrimenti, la smetta di giocare con i colori e di illudere i toscani".

Lo affermano il senatore Massimo Mallegni, commissario toscano di Forza Italia, Marco Stella, presidente del Gruppo Forza Italia al Consiglio Regionale della Toscana, e i senatori forzisti toscani Barbara Masini e Roberto Berardi "Detto questo - proseguono - altre regioni con dati sanitari pressoché uguali ai nostri sono diventate gialle: come mai questa disparità di trattamento? Purtroppo, ci sembra che la Toscana stia pagando le liti interne ai diversi partiti che compongono la maggioranza di sinistra che governa a Roma, in particolare verso formazioni che hanno i loro vertici nazionali di base nella nostra regione.

La chiusura di bar, ristoranti e negozi sta provocando dei danni incalcolabili alla nostra economia, molti di loro rischiano di non riaprire più". "Il Presidente Giani - osservano i quattro esponenti forzisti - ha illuso imprenditori e titolari di attività, che certi del passaggio alla zona gialla e delle riaperture dopo aver ascoltato le sue parole, avevano ordinato merce che ora sono costretti a buttare. Il Governatore, a cui va il nostro ideale Premio Pinocchio 2020, stanzi perlomeno finanziamenti a fondo perduto per ristorare quelle attività e quelle imprese che escono con le ossa rotte da questa decisione di Palazzo Chigi, e si preoccupi di rassicurare i toscani su dati sanitari e piano dei trasporti, perché una eventuale terza ondata metterebbe in ginocchio l'economia in maniera definitiva e irreparabile".

"Nonostante l'indole tipicamente "democristiana" del Presidente Giani -afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega-anche stavolta i toscani hanno dovuto ingoiare l'ennesima delusione, visto che l'agognato e pensiamo meritato ingresso in fascia gialla è stato rimandato, plausibilmente, di una settimana." "I cittadini di Piemonte e Lombardia, tanto per fare due esempi a nostro avviso significativi-prosegue il Consigliere-da domani godranno di restrizioni attenuate, mentre la Toscana, nonostante il solito marcato ottimismo di chi la governa, rimarrà inesorabilmente ancorata all'arancione." "A questo punto-precisa l'esponente leghista-appare evidente che il peso politico del Presidente sia molto basso e questo fatto, in generale, non è certamente una buona notizia per tutti noi." "In definitiva, quindi, conclude Elisa Montemagni- sarà ancora una settimana di passione per i tanti commercianti che, giustamente, speravano di poter finalmente sfruttare adeguatamente questi giorni pre-natalizi per recuperare, anche se in minima parte, le pesanti perdite fin qui accumulate; ci auguriamo, pertanto, che il Presidente abbia, ora, il buongusto di centellinare le parole, evitando frasi del tipo:" Ho una mezza promessa di Speranza...." Mi spiace, ma ormai, nessuno gli crede."

Giani ha creato false aspettative nei toscani. Ristoratori e baristi si stavano già preparando a riaprire domani mattina ma poi hanno scoperto che il loro governatore aveva fatto degli annunci fasulli. Caro Giani, la differenza tra tagliare nastri e governare, sta proprio in questo. Quando ci si limita a presenziare a inaugurazioni si può annunciare qualsiasi cosa, ma quando si governa, si ha una responsabilità e agli annunci devono seguire i fatti. Se i dati sono davvero positivi e da zona gialla, come ribadito dal Presidente, prepari un'ordinanza per permettere gli spostamenti tra Comuni e riaprire le attività così come avviene nelle Regioni gialle, come fatto dal governatore dell'Abruzzo Marco Marsilio.

Prima, però, si scusi pubblicamente con tutti i toscani e la smetta di fare false promesse”. E' quanto dichiarato da Francesco Torselli, Presidente del gruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale “Ristoratori, baristi e negozianti non possono permettersi un'altra settimana in zona arancione durante il periodo dell'anno in cui si fanno maggiori acquisti. Ciò che rammarica ancora di più – prosegue Torselli – è che non ci sarebbero motivazioni epidemiologiche ma solo procedurali alla base della scelta del Governo.

A quanto pare, il nostro governatore non è in grado di fare gli interessi dei toscani e, tantomeno, di essere incisivo all'interno del suo partito che fa parte della maggioranza di Governo”.

"Sono e siamo tutti stanchi di ascoltare solo promesse ed annunci elettorali dalla Regione Toscana. Il Governatore Giani la faccia finita di illudere cittadini, lavoratori ed imprese. Adesso vogliamo sapere con chiarezza, quali sono i parametri ed i dati precisi che ci hanno condannati a restare arancioni. Come è possibile che altre parti d'Italia abbiano raggiunto il giallo e noi Toscani pur avendo presunti dati da zona gialla non siamo stati promossi? Anzi si dice che dovremo attendere addirittura un'altra settimana, forse.

Con l'ennesimo rinvio, adesso si spengono le speranze di tanti esercenti e lavoratori. Si nega inoltre nei fatti l'ennesimo weekend per ridare forza e vita al nostro tessuto produttivo toscano e quindi anche a tanti negozi delle nostre città" dichiara l'On. Stefano Mugnai, Vice Presidente del Gruppo Forza Italia alla Camera dei Deputati "E' di tutta evidenza che il Presidente Giani non riesce a farsi sentire a Roma. Nè con il Suo Governo nè tantomeno con il suo Partito.

Ogni sua richiesta o previsione viene puntualmente negata o smentita. Non è assolutamente il momento di giocare con i colori. Tutte le categorie economiche stanno facendo sentire con forza la loro voce, a più riprese, fino ad oggi purtroppo inutilmente. Ogni apertura negata è uno schiaffo ai lavoratori." "A quanto pare però il Presidente Giani non perde il vizio invece ed anche oggi sulla stampa ne dice un'altra Speranza ci faccia gialli subito o sono pronto a ricorrere al Tar.

A cosa serve ancora una volta insistere su battaglie inutili? A chi conviene questo atteggiamento? Non siamo in campagna elettorale quando giova, forse, mostrare i muscoli. E' del tutto evidente che c'è stata una scelta degli esperti ben precisa sulla nostra Regione. Ancora una volta abbiamo l'impressione purtroppo di essere davanti ad un Presidente di Regione, novello Don Chisciotte, che intende combattere contro i mulini a vento del momento. La Toscana invece ha bisogno di scelte certe e di una ripresa economica immediata.

Non perdiamo altro tempo inutilmente."

“Chiarezza e trasparenza dei dati, altrimenti si genera forte malumore e non si comprendono le decisioni. Ministero della sanità spieghi, dati alla mano, perché la Toscana resta regione arancione e non passa a gialla. Non è semplicemente una questione cromatica ma molto, molto concreta. Basti pensare alle 20.000 imprese di ristorazione e alle migliaia di persone che ci lavorano. I 21 criteri e parametri non sono semplici ma tutti gli organi sanitari e le istituzioni regionali ci dicono da giorni che i parametri sono notevolmente migliorati. Allora perché non c’è stato il passaggio a regione “gialla?” Questo quanto scrive sulla sua pagina Facebook Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva.

"Dal 13 dicembre Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte tornano in zona gialla, mentre la Toscana resta a guardare: a nulla sono valse le rimostranze del Presidente Giani, il ministro Speranza lo ha gelato con l’ennesimo diniego. Il Governatore ha una buona riuscita nelle sue dirette Facebook per ragionar di caccia, funghi e tartufi, ma quando si tratta di tutelare gli interessi dei cittadini toscani non ne azzecca una: ogni volta che ha aperto bocca si è realizzato l’esatto contrario." "La Toscana è stata colorata in maniera schizofrenica con un uso improprio dei pennarelli da parte del Ministro Speranza ed il nostro Governatore non ha mai avuto la forza o, peggio, la credibilità per imporsi col suo Governo, rendendo evidente l’irrilevanza politica della Toscana rispetto ad altre regioni.

Giani è bravo a chiedere e illudere, ma incapace di ottenere e reagire." "Questo imbarazzante tira e molla tra Roma e Firenze lo scontano le attività colpite dalle restrizioni che compongono un fragilissimo tessuto economico locale e non possono certo permettersi un'altra settimana di stallo, per di più durante il periodo natalizio. Così un’altra settimana utile per la sopravvivenza di negozi, bar e ristoranti è stata buttata alle ortiche" "La Toscana, a detta di Giani, vanta da settimane dati da zona gialla, ma subisce da Roma l’ennesima punizione.

Agli annunci devono seguire i fatti, ma questi fatti arrivano sempre a scoppio ritardato per la nostra regione. Prima di illudere con false speranze, se non si ha la capacità di lottare e raggiungere il risultato agognato, forse a volte è meglio imparare a tacere."

“Su questo il presidente Eugenio Giani ha commesso (almeno) un grave errore: creare false aspettative. Ora sarebbe utile sapere su quale criterio/parametro è "cascato l'asino" per poter valutare se ci sono delle responsabilità”, - chiede Marco Remaschi - coordinatore regionale di Azione Toscana -Questo è un danno enorme per il tessuto economico, soprattutto dei bar, ristoranti, palestre, ma anche di tante altre categorie che vedono sempre di più allontanarsi la possibilità di un piccolo recupero prima della fine dell'anno, in un periodo, quello delle feste natalizie, che è sempre stato molto importante.

La campagna elettorale è terminata da un pezzo” – conclude Remaschi – “e sarebbe ora di far vedere ai cittadini toscani, con i fatti e non con le chiacchiere, che il governo regionale ha fatto tutto il possibile per il bene dei propri cittadini e delle imprese del territorio; e in questo caso non sembra proprio che sia così; purtroppo!”

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