Il campo E!State Liberi a Suvignano

Nella tenuta tra Monteroni e Murlo, tante ragazze e ragazzi si confrontano e lanciano idee contro il crimine mafioso

Nicola
Nicola Novelli
31 agosto 2022 22:43
Il campo E!State Liberi a Suvignano

Firenze – Visita del presidente del Consiglio regionale della Toscana al campo E!State Liberi nella tenuta di Suvignano, luogo simbolo della lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, realizzato grazie al contributo dell’Assemblea legislativa che ha finanziato con un apposito bando il progetto Polis di Libera Toscana con fondi derivanti dai rimborsi per l’esercizio di mandato dei consiglieri nel periodo del lockdown.

Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 31 agosto, il presidente ha incontrato ragazze e ragazzi dai 18 ai 35 anni la maggior parte provenienti dalla Toscana e poi dall’Emilia Romagna, Veneto, Puglia e Campania. Tutti insieme hanno discusso e lanciato proposte per diffondere e sostenere la cultura della legalità, un impegno che l’Assemblea toscana, in questa legislatura in particolare, sta portando avanti con forza sostenendo e finanziando iniziative formative e di approfondimento. Per anni, ha ricordato il presidente, si è avuto paura di affermare che anche la nostra regione potesse essere investita da fenomeni malavitosi. Oggi, anche grazie al progetto Polis, non solo se ne parla ma si affronta il tema con determinazione perché la criminalità organizzata si deve e si può sconfiggere.

Compito delle Istituzioni e della politica, ha aggiunto ancora il presidente, è creare le condizioni per promuovere il concetto di cittadinanza attiva nel rispetto di principi fondamentali come il diritto, il dovere, le regole, le leggi e il prossimo. Per diffondere una vera cultura della legalità, a detta del presidente del Consiglio regionale, serve un patto sociale tra forze dell’ordine, Istituzioni e scuole.

Suvignano è un luogo simbolo della lotta alla mafia. Si tratta infatti della più grande confisca agricola mai sottratta alla criminalità e del più grande bene confiscato alla mafia in Toscana. Il sequestro maturò negli anni '90 a seguito delle indagini sull'omicidio di Giovanni Falcone. Si scoprì infatti che il proprietario dell'appartamento palermitano del giudice altri non era che uno dei maggiori riciclatori del crimine mafioso, Vincenzo Piazza, che fu arrestato proprio nella sua tenuta senese e successivamente condannato alla detenzione in regime di 41bis.

All’incontro hanno partecipato anche il sindaco di Monteroni d’Arbia e Augusto Paolo Lojudice dal 6 maggio 2019 arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino e dal 21 luglio 2022 vescovo eletto di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

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