I produttori di zafferano chiedono all'Europa di adottare l'etichettatura obbligatoria

A Villa Caruso venerdì 2 maggio un incontro con una delegazione di produttori greci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 2014 21:53
I produttori di zafferano chiedono all'Europa di adottare l'etichettatura obbligatoria
Un fiore di zafferano

LASTRA A SIGNA - I produttori di zafferano Italiano  (320 imprese agricole di piccole e medie dimensioni gestite in prevalenza da donne) e zafferano greco uniti nel richiedere l'etichetta obbligatoria dall'Unione Europea. 

A Lastra a Signa (sede dell'Associazione Produttori Zafferano Italiano) si terrà un incontro di concertazione e di conoscenza tra diversi produttori di zafferano provenienti da diverse  regioni italiane e una delegazione di produttori di zafferano della Grecia, provenienti da Kozani - zona di produzione di zafferano certificato. La delegazione aderisce al Programma Leonardo da Vinci della Commissione Europea, volto a incoraggiare scambi e approfondimenti conoscitivi, tecnici e commerciali tra i paesi Europei tra aree che tutelano e valorizzano similmente produzioni tipiche e tradizionali contro una dilagante sofisticazione.

Uno dei prodotti agro alimentari maggiormente sofisticati, in particolare sull'origine, la qualità e l'eticità  dello stesso è lo zafferano. Per contrastare ciò, venerdì 2 maggio a Villa Caruso i produttori tra gli altri argomenti  affronteranno il tema della difesa del "made in" obbligatorio che verrà dibattuto tra poco all'interno del Consiglio Europeo. L'auspicio è che la disciplina sulla obbligatorietà del “made in”  passi durante il semestre italiano.

In particolare per i prodotti provenienti  fuori dall'Europa. Unico continente in cui i prodotti entrano senza alcun obbligo d'indicarne l'origine con grave danno per i piccoli e medi produttori agricoli tra cui quelli di zafferano. Le zone di produzione dello zafferano nel Mondo e in Italia La produzione mondiale di zafferano è di circa 178 tonnellate ad anno di cui il 90% viene prodotto in Iran e il restante 10% in India, Grecia, Marocco, Spagna e Italia. I più grossi esportatori a livello mondiale sono gli Iraniani seguiti dagli Spagnoli. In Italia la produzione annua è strettamente connessa all'andamento climatico e si può stimare una forbice produttiva tra i 450 kg e i 600 kg , occupando circa 50/55 ettari. Le regioni maggiormente interessate sono: Sardegna, Abruzzo, Toscana, Umbria , Marche mentre realtà cooperative o singoli produttori stanno emergendo in Sicilia, Cinque Terre, Valtellina, Puglia e nella Tuscia. Le imprese agricole impegnate nella produzione di zafferano sono circa 320, le cui superfici specializzate sono generalmente di piccole e medie dimensioni (dai 200 mq ai 5.000 mq - alcune realtà produttive che superano i 10.000 mq sono nel Medio Campidano in provincia di Cagliari) per l'alto impiego di manodopera nel periodo di raccolta e di essiccazione dei fiori. La caratteristica di chi ci lavora è che la donna (ultimamente anche giovani imprenditrici) hanno un ruolo da protagonista in tale coltivazione sia nella fase di raccolta che di separazione degli stimmi dal resto del fiore che nell’essiccazione. L'importazione di zafferano (secondo recenti dati Istat) tra prodotto non tritato, non polverizzato e tritato o polverizzato risulta essere di circa 23.000 kg.

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