I "migranti bonificatori" continuano anche ad agosto l'attività di pulizia dei fiumi

In Toscana 25 migrati ogni 1.000 abitanti. Integrazione migranti: nasce nel Chianti il “Sentiero Oxfam”. CasaPound Firenze ha affisso un grande striscione in via de’ Bosis a Peretola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 agosto 2016 00:27
I

La sollecitazione della Regione Toscana raccolta dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno per l'impiego gratuito e volontario dei richiedenti asilo e protezione internazionale nelle attività di bonifica continua a dare buoni frutti. Dopo la firma delle convenzioni alla presenza dell'assessore regionale Vittorio Bugli, la formazione a cura del Consorzio in collaborazione con Chiantiform e le prime giornate di prova pratica, i "migranti bonificatori", ospiti a Firenze con AICS Accoglienza Solidale in colalborazione con AIG presso l'Ostello di Villa Camerata e a Pistoia ospiti della Federazione delle Misericordie Toscane in diverse strutture, proseguono con passione la loro attività volontaria di pulizia delle sponde dei corsi d'acqua cittadini. Data la buona volontà dei ragazzi coinvolti, secondo le maggiori necessità d'accordo con i tecnici del Consorzio, è stato fissato un calendario di interventi settimanale che andrà avanti per tutto il mese di agosto e settembre interessando i principali fiumi e torrenti delle due città.

Tratto dopo tratto a Firenze saranno ripulite le sponde dell'Arno in sinistra e destra idraulica dall'Obihall fino al Ponte all'Indiano; del Mugnone dal viale Milton al Ponte Rosso e tratti sopra Le Cure e del Terzolle dal ponte di Careggi al ponte di Santo Stefano in Pane mentre a Pistoia saranno sull'Ombrone dal Ponte di Gello, zona Laghi Primavera e Pontelungo e sulla Brana tra gli ex Macelli, Ponte Rana e cimitero comunale. "Il progetto che come Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno abbiamo messo in piedi sta ripagando positivamente le aspettative di tutti i soggetti coinvolti - commenta il presidente del Consorzio Marco Bottino - A questi ragazzi non abbiamo chiesto di partecipare ad un'iniziativa di volontariato occasionale ma abbiamo offerto una formazione specifica e certificata che li facesse avvicinare ai temi ambientali e del lavoro e questi sono i risultati: voglia di apprendere e di svolgere il loro lavoro volontario contribuendo così insieme al Consorzio alla gestione, anche in termini di pulizia e decoro urbano, dei fiumi di Firenze, città Patrimonio Unesco e di Pistoia, Capitale Italiana della Cultura 2017".

“Non e’ questione di volere o non volere accogliere -interviene Giorgio Silli, Resp.Nazionale Immigrazione di Forza Italia- è questione di gestire con raziocinio un’emergenza (perche’ ancora di emergenza si tratta checche’ se ne dica) prima che sia troppo tardi. In questi anni abbiamo visto le forze di governo contrapporsi ad ogni nostra dichiarazione in merito salvo poi, gradualmente, avvicinarvisi e adesso dichiarare quello che noi gridavamo convintamente mesi e mesi fa. Un governo latitante, che non riesce a trovare una linea politica su niente e men che meno sull’immigrazione in generale.

Figuriamoci sull’asilo politico; materia ben piu’ complessa e articolata. Un coacervo di interessi, associazionismo, cooperative e conventicole varie che costellano questo universo di mala accoglienza il quale, immancabilmente, porta o portera’ i vari facinorosi a dare in escandescenza. Cattive politiche di accoglienza possono esasperare i cittadini autoctoni cosi’ come i migranti stessi. Per non parlare poi del lassimo con il quale si fa entrare chiunque nonostante oramai sia risaputo che vi sono piani ben precisi per introdurre in italia finti profughi con intenzioni tutt’altro che pacifiche. Tanto tuono’ che piovve recita un detto toscano….ebbene alla fine ci siamo arrivati. Nessuno in Europa si mostra disponibile a collaborare con questo governo, nessuno e’ disponibile ad accogliere tramite la redistribuzione fra stati ed cittadini italiani, oltre a dover pagare, dovranno anche sopportare ulteriori eventuali tensioni sociali, caratterizzate da un numero non metabolizzabile di 25 profughi ogni 1'000 abitanti, che aggiungeranno disordine al disordine".

Sulle orme dei pellegrini, per ripercorrere assieme ai migranti accolti da Oxfam in Toscana un antichissimo percorso attraverso un sentiero lungo 36 chilometri tra le stupende colline del Chianti. E’ “Il Sentiero Oxfam”, nato dalla collaborazione tra l’organizzazione umanitaria, il Comune di Gaiole in Chianti, l’azienda Badia a Coltibuono, Castello di Ama, Fattoria di Montagliari e Fondazione Chianti Storico, che sarà inaugurato con una due giorni in programma i prossimi 3 e 4 settembre, per restare, poi, sempre a disposizione di tutti gli appassionati di trekking che vorranno visitare i suggestivi paesaggi del Chianti storico con spirito solidale. L’iniziativa è aperta a tutti coloro che vorranno unire una suggestiva esperienza in mezzo alla campagna toscana con un momento di riflessione sul dramma dell’esodo che coinvolge oltre 65 milioni di rifugiati in tutto il mondo.

Guidati dalle parole dei richiedenti asilo ospiti delle strutture di accoglienza di Oxfam Italia e accompagnati da musica e buon vino, i partecipanti si troveranno immersi in un viaggio simbolico disseminato di cartelli e legende con rimandi al viaggio affrontato dai migranti costretti a lasciarsi un’intera vita alle spalle a causa di guerre, persecuzioni e povertà. “Siamo davvero felici di poter dar vita a questo progetto nel cuore della regione che ci vede al lavoro ogni giorno per l’accoglienza di centinaia di richiedenti asilo.

E per questo un caloroso ringraziamento va a tutti gli attori che lo hanno reso possibile - afferma Zanobi Tosi, responsabile dell’accoglienza di Oxfam in Toscana - Ogni giorno migliaia di persone fuggono da guerra, discriminazioni e povertà alla ricerca di un futuro diverso in Italia e in Europa. Attraverso questa iniziativa, vogliamo proporre ai cittadini di camminare al loro fianco, alla scoperta di una terra ospitale e accogliente verso chi ne ha più bisogno”. “Gaiole e il Chianti storico - aggiunge il sindaco di Gaiole in Chianti, Michele Pescini-sono, da sempre, terra di accoglienza e solidarietà e abbiamo sostenuto con entusiasmo l'iniziativa di Oxfam Italia realizzando il Sentiero Oxfam, che renderà il nostro territorio portatore di un messaggio di speranza e solidarietà.

Il percorso sarà permanente e farà parte di un progetto più ampio di promozione territoriale attraverso 15 itinerari alla scoperta delle nostre eccellenze paesaggistiche, storiche ed enogastronomiche. Ringrazio Oxfam Italia e tutti i soggetti coinvolti in questa iniziativa, tra cui realtà produttive locali importanti che hanno confermato, ancora una volta, l'attenzione per il territorio e la sua valorizzazione unita a una forte sensibilità sociale e culturale”. Il contributo richiesto per la partecipazione alla due giorni del 3 e 4 settembre andrà a sostenere migliaia di persone costrette a fuggire da conflitti e povertà.

Oxfam lavora ogni giorno al loro fianco, e proprio per questo motivo ha lanciato la petizione Stand As One, insieme alle persone in fuga, conun appello per chiedere a leader e istituzioni di garantire sicurezza, protezione, dignità e futuro ai milioni di persone costrette a lasciare il proprio Paese.

CasaPound Firenze ha affisso un grande striscione in via de’ Bosis a Peretola, fuori dallo stabile dove Comune e Prefettura vorrebbero aprire un centro di accoglienza introducendo una trentina di richiedenti asilo. “Siamo di fronte alla solita operazione speculativa messa in atto della consorteria PD-Cooperative sulla pelle dei fiorentini – dichiara Saverio Di Giulio, Responsabile di CasaPound Firenze – il Comune di Firenze continua a tentare di inserire richiedenti asilo ovunque, questa volta a Peretola, nel bel mezzo di un quartiere con già molti problemi dovuti proprio all’abbandono di questa zona da parte di chi governa la città e, cosa ancor più grave, vicino ad un asilo.

Il tutto come sempre senza preavvisare la cittadinanza né fornendo alcuna garanzia su come queste persone verranno gestite e controllate pur essendo sconosciuta la loro storia personale. Come ormai purtroppo succede in tutta Italia, anche in questo caso si tratta di una mera operazione di lucro che poco o niente ha a che vedere con la reale accoglienza di profughi che scappano da guerre o persecuzioni, la stragrande maggioranza di queste persone infatti non proviene da zone di questo tipo e come dicono i numeri a livello nazionale nell’80% dei casi la risposta alla richiesta di asilo sarà negativa.

Nel frattempo però, la cooperativa incasserà oltre mille euro al mese per ognuno di loro, soldi pubblici, che secondo noi sarebbero invece dovuti andare alle famiglie italiane in difficoltà, che sono le reali risorse della nostra Nazione”.

Foto gallery
In evidenza