«È davvero surreale – dichiara Francesco Casini, capogruppo di Italia Viva in Palazzo Vecchio – che, con la miriade di cantieri già aperti e davvero prioritari in città, si scelga di aprirne un altro ed accelerare proprio sull’hub di interscambio di viale Europa. Una decisione che non ha il necessario consenso, né nasce da un quadro chiaro sul futuro sistema dei trasporti pubblici su gomma. Un piano che dovrebbe essere costruito insieme a Città Metropolitana, Regione e Comuni interessati: da Bagno a Ripoli a tutti quelli del Chianti, del Valdarno e della Valdisieve.
Ad oggi non è nemmeno definito se questo hub sarà davvero destinato ad accogliere i mezzi provenienti da queste aree. Prima sarebbe necessario progettare il sistema complessivo dei trasporti legato alla nuova tramvia e, sulla base di questo, organizzare le infrastrutture. Ancora una volta, invece, si procede al contrario.
Da mesi diciamo che ci sono aree già disponibili nella zona del cimitero del Pino, dove i parcheggi scambiatori esistono in buona quantità. Insistendo su Badia a Ripoli si perde un’occasione per risparmiare risorse ed evitare nuovo consumo di suolo. Anzi, contemporaneamente, nella stessa area di viale Europa si andranno a ridurre gli stalli a disposizione della nuova Casa di comunità, con conseguenze negative anche per i residenti della zona. È davvero una scelta da ripensare, che rischia di trasformarsi in un grosso errore urbanistico e trasportistico.
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Non possiamo poi non sottolineare come risulti inopportuna l’accelerazione di quest’opera in una fase in cui la città è già tempestata di cantieri che richiedono il massimo impegno e sforzo da parte della struttura comunale. La nuova tramvia entrerà in funzione realisticamente non prima del 2027: forzare i tempi ora significa lavorare e utilizzare energie per un parcheggio che, almeno per anni, non scambierà con nulla, mancando di tramvia e di trasporto collegamenti pubblici.
Ancora più grave è la mancanza di un vero percorso di partecipazione con i cittadini. Al di là di un paio di incontri – pur positivi – non c’è stato un confronto costante. Non a caso i residenti si sono visti costretti a presentare un ricorso al TAR. Un dialogo aperto e sincero avrebbe potuto prevenire questo clima di conflittualità.
La mia proposta è chiara: sospendere questo percorso e procedere per fasi. Prima va organizzato il sistema complessivo dei trasporti extraurbani in ingresso a Firenze; poi va affinato il progetto della tramvia, valutando anche i nodi di accesso e uscita dei mezzi, oggi fortemente critici.
Non possono essere infatti nascoste le notevoli complessità di manovra, sia per l’ingresso sia per l’uscita dei bus che dovranno rientrare verso il Valdarno e la Valdisieve. Lo stesso problema riguarderà i cittadini di queste aree che vorranno utilizzare i parcheggi scambiatori con la propria auto, che allo stato attuale non prevedono la possibilità di tornare indietro verso Bagno a Ripoli e i territori metropolitani fiorentini. Questo costringerà bus del trasporto pubblico e mezzi privati ad improvvisare svolte in Piazza Francia, piazza di Badia se non addirittura portarsi in Largo Novello oltrepassando le telecamere dello scudo verde.
Siamo sempre favorevoli alle opere pubbliche ma vanno fatte bene e sulla base delle reali necessità. Sospendiamo dunque quest’opera in attesa della definizione del futuro sistema di trasporto su gomma. Solo così si può arrivare ad un progetto generale, non improvvisato e frettoloso, ma davvero capace di migliorare la mobilità e la qualità della vita dei cittadini», conclude l'ex sindaco di Bagno a Ripoli.
"Veniamo incontro alle richieste della cittadinanza" ha dichiarato l’Assesore Girorgio nell’annunciare l’approvazione del progetto esecutivo del primo stralcio dell’hub di interscambio dei bus di viale Europa. Ne dubitiamo fortemente e lo dimostra anche il ricorso al TAR depositato dai cittadini, che chiedono a ragion veduta l’individuazione di un’area diversa per la realizzazione dell’opera. La collocazione attuale, infatti, rischia di compromettere la fruibilità e l’accessibilità della nuova Casa di comunità che sta sorgendo in viale Europa, senza contare il consumo di suolo che si verrà a determinare. Manca ancora molto tempo prima che l’infrastruttura tranviaria entri in funzione; per questo, è assurdo gettarsi a capofitto su una strada senza voler riflettere neanche un secondo in più", dichiarano il consigliere di Fratelli d'Italia Matteo Chelli e la capogruppo Angela Sirello.