Green Pass: le nuove regole per evitare l'obbligo vaccinale

Stacchini di Confsafit-Confesercenti: “Provvedimento non deve essere punitivo per gli esercenti"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2021 23:50
Green Pass: le nuove regole per evitare l'obbligo vaccinale

Il provvedimento tanto atteso è finalmente arrivato: il consiglio dei ministri ha approvato ieri la bozza del decreto che disciplina l’uso del green pass in Italia e i nuovi parametri per tenere sotto controllo la pandemia. Le nuove regole saranno valide dal 6 agosto.

“Il green pass, così come è stato delineato, rischia di essere un provvedimento ingiustamente punitivo per le imprese, che non solo devono sostenere l’onere organizzativo ed economico del controllo, ma anche assumersi responsabilità legali che non competono loro”, afferma con preoccupazione Stefano Stacchini, presidente di Confsafit - Confesercenti Toscana.

Confesercenti condivide l’esigenza di accelerare l’adesione della popolazione alla campagna vaccinale – aggiunge il presidente Stacchini -, ma la collaborazione delle imprese non può diventare un’assunzione eccessiva di responsabilità o un caos organizzativo, anche in considerazione del fatto che il green pass è comunque una forte limitazione dell’attività economica, che andrà certamente indennizzata”.

“Restano, inoltre, delle incongruenze incomprensibili. Pensiamo ad esempio all’estensione dell’obbligo anche alle fiere all’aperto, che appare immotivata, visto che notoriamente il pericolo di contagio all’aria aperta è minore – prosegue Stacchini -. Questa decisione limita ulteriormente un mondo, quello delle palestre, salute sport e fitness che stato tra i più penalizzati. Comunque, non capiamo perché l’obbligo di green pass non sia sufficiente a riaprire le discoteche: una decisione che rischia di diventare il colpo di grazia per moltissime attività, praticamente chiuse da un anno e mezzo”.

Confesercenti nazionale ha scritto al Governo per chiedere di aprire un tavolo tecnico ed avviare un confronto con le associazioni che rappresentano le imprese interessate dalle limitazioni – conclude Stacchini -. Draghi ci incontri: sono necessari correttivi urgenti e chiarimenti sulle modalità di controllo prima dell’entrata in vigore dell’obbligo”.

“Sì al vaccino, no a questo green pass. Non possiamo permetterci nuove chiusure nei prossimi mesi, quindi avanti spediti con la campagna vaccinale, ma non possiamo nemmeno colpire, seppur indirettamente, i settori economici già martoriati dall’emergenza come quelli del turismo, della ristorazione, della cultura e dello sport che stanno pagando un prezzo elevato nella nostra città. Potrebbe essere il colpo di grazia definitivo e non possiamo permettercelo”. Così Giorgio Gargiulo, Presidente di ANPIT Firenze. 

“Sosteniamo l’introduzione dell’obbligatorietà del Green Pass sui luoghi di lavoro in cui esista un nesso tra l’attività svolta e la possibilità di contrarre e diffondere il virus, non possiamo che sostenere l’introduzione delle nuove misure in vigore dal 6 agosto, ma occorrono delle modifiche urgenti al provvedimento. Prima di tutto la soluzione della questione del Pubblico: possibile che star seduti all’interno di un ristorante sia più rischioso che fare un viaggio in treno o in autobus o di una giornata a scuola? La domanda è retorica, ma quel che è certo è che non è tollerabile che il pubblico scappi ancora davanti alle proprie responsabilità, mettendo a rischio i sacrifici fatti da imprese e privati cittadini.

Il rischio è quello di aprire la porta all’ennesima ondata della pandemia e, a ruota, a nuovi stop o nuove limitazioni nell’attività di impresa. Il nostro paese è sempre stato reticente ad intervenire in ambito pubblico, ma questa volta non si può rimandare, non possono più coesistere due pesi e due misure. Secondo di poi, occorre un’accelerata per il piano vaccinale: ci sono tantissimi minori sopra i 12 anni per cui i vaccini non sono stati e non sono ancora disponibili.

Se il gap non sarà superato entro il 5 di agosto, e la cosa è improbabile, occorre innalzare il limite dei 12 anni. Infine, venga affrontato a strettissimo giro, in accordo con i sindacati dei lavoratori, la questione dell’obbligatorietà della certificazione sui posti di lavoro, elusa dall’ultimo decreto” è la posizione di Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, sull’ultimo decreto anti Covid varato dal Governo.

“Sto leggendo di picchi nelle prenotazioni dei vaccini e di clamorose, improvvise (ma stranamente non sbandierate) conversioni sulla via del vaccino di big della politica: com’era quel discorso sul fatto che il green pass non sarebbe servito a nulla?! Grande Draghi!” Questo il post appena pubblicato dall’On. Stefano Mugnai, Vice Capogruppo di Coraggio Italia alla Camera.

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