Gratis al Museo: la cultura differenziata scatena il caos

I direttori sarebbero contenti, autorevoli nomi della critica d’arte bocciano l’idea di differenziare

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2018 15:18
Gratis al Museo: la cultura differenziata scatena il caos

La bufera sulla proposta del Ministro in carica Alberto Bonisoli di abolire la prima domenica del mese ad ingresso libero per i Musei Statali, novità introdotta nel 2014 dall’ex Ministro Dario Franceschini, ha aperto un dibattito interessante che però sembra una discussione tra sordi dove tutti partono dal "se ho capito bene". 

Per Bonisoli la ratio è abolire un obbligo. I direttori, anche gli stranieri introdotti dal Governo Renzi - Franceschini, sono favorevoli all'abolizione della giornata unica e vorrebbero poter decidere la gratuità degli accessi in base alle agende locali ed ai flussi stagionali. In pratica si propongono, seppur con la matrice economica del ricavo, come moderatori di quei flussi turistici da regolamentare e destagionalizzare. 

Sembra concretizzarsi la svolta tra musei statali a forte valenza pubblica ed i nuovi musei che adottano la figura del manager per migliorare brand, reputazione, appeal ed introiti. La libertà di azione pare dunque una conseguenza naturale di un cambiamento già avviato dall'amministrazione statale precedente. Che senso avrebbero i direttori- manager se poi le indicazioni cadessero dall'alto? 

Il Ministro ha detto di voler dare autonomia alle singole realtà museali adattando il giorno gratuito alle specificità: “Le domeniche gratuite vanno superate: erano grande bella cosa per promuovere i musei all’inizio ma adesso ci sono delle opportunità per fare di più e meglio”. E ancora “si potrà differenziare la gratuità per giorni della settimana, per stagioni, per tipologia, per fascia d’orario e quant’altro e soprattutto adattare le regole a quelle che sono le singole specificità dei luoghi. Perché Milano non è Pompei. La gratuità, che è importante, resterà e anzi realmente sarà pure aumentata”.

Ma qualcuno la pensa diversamente. Autorevoli nomi della critica d’arte vedono in tale cambiamento un danno per il Paese. A tal proposito Vittorio Sgarbi, scrittore d’arte, opinionista televisivo e parlamentare di Forza Italia ha sostenuto come (ilgiornale.it) “l'obiettivo di qualunque governo democratico, di qualunque Paese civile, è aprire i musei ai cittadini perché sappiano chi sono e da dove vengono” prospettando a tal proposito la soluzione di prevedere un ingresso gratis per gli italiani e a pagamento per gli stranieri; Daniele Radini Tedeschi, a capo di padiglioni esteri alla Biennale di Venezia nonché autore di una rubrica d’arte sulla televisione di Stato, afferma che (iltempo.it“differenziare la gratuità crea un grave problema di comunicazione generando il rischio di avere pochissimi fruitori ma anche un danno alle realtà culturali minori” e aggiunge “si potrebbe prevedere tutti i giorni una entrata gratis a favore di alcune categorie socialicome i disoccupati, le famiglie con reddito insufficiente.

Occorre guardare gli esempi che l’estero offre si pensi a tutti quei Musei in qui l’ingresso è libero come la National Gallery di Londra, la Modern Tate Gallery, il British Museum”; infine Philippe Daverio, scrittore e divulgatore culturale, in modo netto dichiara (lettera43.it) “a questo esecutivo della cultura non frega niente… Resto pessimista sul fatto che si possa cambiare rotta ” aggiungendo poi “Negli Stati Uniti si paga mediamente il 32% di tasse.

Io ne pago il 70% avrò ben diritto di avere qualcosa in cambio. Di godere un opera d’arte e non solo un anonimo Consiglio Regionale”. La soluzione, stando alle parole dell’intellettuale, potrebbe essere quella di “regionalizzare le competenze culturali” per un miglior funzionamento dell’Arte e della Cultura tutta.

Alcuni Direttori di Museo sostengono la decisione del Ministro della Cultura tra i quali Eike Schmidt della Galleria degli Uffizi che afferma (firenze.repubblica.it) come si potrebbe “sviluppare ulteriormente questa misura (la gratuità) …introducendo forti sconti o fare delle aperture gratuite in bassa stagione”. Inoltre “si potrebbe puntare sulle identità locali e regionali: su Firenze a me piacerebbe fare delle iniziative, gratuite o con sconti fortissimi, nel giorno dedicato a Anna Maria Luisa de’ Medici”, in tale ottica i musei diverrebbero “catalizzatori dell’identità locale”.

Il Direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicoriha spiegato (ilfattoquotidiano.it)“Per come l’ho capita io, sono favorevole all’idea del ministro. Bonisoli conferma la necessità di giorni e di fasce di gratuità, però ritiene di uscire dalla formula fissa delle prime domeniche del mese e avere più formule per tener conto delle diverse realtà”. Ancora Alfonsina Russo alla guida del Colosseo risponde (Ansa.it) "Sono favorevole a dare ampia libertà ai direttori, perché ogni museo vive in un contesto specifico.

E in quello va studiato e gestito" e aggiunge "nel nostro caso si potrebbe pensare invece a una gratuità per una parte del sito, limitata a Foro Romano e Palatino. Oppure, meglio ancora, diversificare per fasce orarie. Anche per attrarre i residenti, si potrebbero incentivare i pomeriggi di visita gratuita”. Anna Coliva della Galleria Borghese, sostiene (dagospia.com) che “Quella del ministro sembra una proposta sensata, perché le domeniche gratis ai musei delle grandi città d' arte non tolgono o aggiungono nulla: il contributo dell'iniziativa è nullo” e aggiunge “Penso che questo tipo di iniziativa debba essere gestita direttamente dal responsabile del museo.

Sono io che devo decidere il giorno o le fasce orarie in cui far entrare gratuitamente le persone. E sceglierei i momenti in cui ho flussi storicamente bassi. La domenica può essere interessante per le realtà locali, non per i grandi musei”. Serena Bartolucci a capo di Palazzo Reale di Genova ipotizza (dagospia.com) “ogni giorno un’ora di visite gratuite al pubblico” e Peter Aufrieter direttore della Galleria delle Marche di Urbino appoggia l’idea di avere “maggiore flessibilità” e ancora favorevole è il Direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze Cecilie Hollberg che senza alcun dubbio esclude per la sicurezza dei capolavori “nessuna apertura gratuita almeno nei periodi di maggior afflusso turistico a Firenze” (dagospia.com).

In evidenza