Grandi Uffizi, a giugno 2016 compie 10 anni il progetto infinito

I Nuovi Uffizi dovevano servire per riconfigurare l'assetto della Galleria che nel frattempo, in 10 anni, ha cambiato nome

Antonio
Antonio Lenoci
06 giugno 2016 14:38
Grandi Uffizi, a giugno 2016 compie 10 anni il progetto infinito

Nel 2006 quando i primi lavori sono stati appaltati era appena arrivato Antonio Natali che ha fatto registrare numeri record alla biglietteria. Dopo 10 anni il modello è cambiato, oggi Eike Schmidt è il nuovo manager, o come lo ha definito lo stesso Natali, da amico di vecchia ed insospettabile data, "un esperto di Scultura chiamato a gestire più musei" tanto che la Galleria è diventata le Gallerie degli Uffizi. Sono cambiati sette Ministri, due Soprintendenti, tre sindaci e sei Direttori del Lavori

In 10 anni i Grandi Uffizi hanno ricevuto 52 milioni di Euro, mentre circa 20 milioni sono stati stanziati da poco, ne servirebbero più di 30 per il completamento dei cantieri che sarebbero dovuti durare 4 anni e mezzo. Sono stati recuperati il primo piano, l'ex Archivio di Stato ed il piano nobile, portando le sale da 45 ad oltre 100.Mancano ancora all'appello, tra le altre cose, l'auditorium, il ristorante, la caffetteria e le sale polivalenti, un guardaroba ed una libreria a tema, oltre alle spese che non si mettono spesso in conto come traslochi e nuovi allestimenti che hanno bloccato ad esempio a Firenze il trasferimento da San Firenze a San Donato il Nuovo Tribunale che oggi ha stanze triangolari, pavimenti moderni e vetrate futuristiche con scrivanie d'antiquariato.Chi conosce ogni aspetto della Grande opera è la Soprintendente Alessandra Marino, in queste ore in attesa di conoscere le disposizioni statali che potrebbero confermare la supervisione fiorentina oppure assegnare a terzi la gestione delle fasi "finali".

Una incertezza che terrebbe con il fiato sospeso tutti coloro che non vorrebbero dover perdere altro tempo ad esempio per colmare lacune, effettuare assestamenti o ristabilire nuovi equilibri.L'ottima collega Laura Tabegna, giornalista esperta del pianeta artistico locale, ha intervistato a fine marzo Alessandra Marino ed è facendo riferimento a quell'incontro che si possono trarre riflessioni aggiornate sulla vicenda: "Ci sono dei milioni già stanziati da spendere entro il 2018 ed occorrono ancora 35 milioni di Euro nei quali non sono compresi la Loggia di Isozaki ed il Corridoio Vasariano" e mentre per la prima prosegue il balletto della critica, il secondo è definito dall'attuale Direttore una opera strategica.

Chi conosce Firenze sa bene che senza il Corridoio non si arriva dagli Uffizi a Boboli se non camminando all'aperto. Nella gara d’appalto il progetto esecutivo era composto da due lotti distinti. Il primo, è stato aggiudicato definitivamente il 24 marzo 2006, ad un raggruppamento di imprese guidato dal Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna, per il recupero di nuovi spazi espositivi al piano primo e al piano terra, con incremento della superficie totale espositiva da 5400 mq a circa 12000, adeguamento degli impianti, potenziamento dei sistemi di sicurezza, incremento dei servizi e dei laboratori, revisione degli spazi per il personale e riforma dei percorsi di visita.

Nel secondo la realizzazione di una sezione statuaria al piano terra del braccio di ponente, inserimento di nuovi locali ristoro nell’area delle ex Poste Reali e valorizzazione del sistema Uffizi-Pitti, con adeguamento del Corridoio Vasariano alle norme di sicurezza. L'obiettivo quello di creare un percorso di visita della durata di circa 8 ore snodato da Palazzo Vecchio al Giardino di Boboli, e da San Pier Scheraggio all'uscita su piazza del Grano.

Un vanto per Firenze, ma forse più una scelta lungimirante e saggia, è stata quella di non chiudersi nel cantiere. "Per non creare disagio a visitatori e personale - recitava la descrizione del 2006 curata dell'architetto Giorgio Pappagallo - e garantire l’apertura della Galleria, i lavori sono articolati in sei aree omogenee verticali e una trasversale, funzionali e utilizzabili immediatamente dopo il loro completamento. Questo modello consente la crescita temporale della Galleria e relativi servizi evitando l’apertura di aree espositive scollegate funzionalmente".

A corredo dei lavori era previsto anche un sito internet dove la parola d'ordine sarebbe stata "Informare" tempestivamente e puntualmente con foto e descrizioni, un sito che si presenta oggi così: http://www.nuoviuffizi.it/Dagli Uffizi, reduci da un altro grande successo di pubblico durante l'ultima Domenica al Museo ideata dal Ministro Dario Franceschini, sottolineano come le inaugurazioni tra il 2011 ed il 2016 non siano mancate:Ad iniziare dal 17 dicembre 2011, Scala di Ponente, Sale blu - Scuole straniere (10 sale - 480 mq), Gabinetto fotografico (750 mq), Nuovi depositi (1340 mq), Nuovi spogliatoi per il personale, Uffici Direzione Regionale nel Palazzo dei Veliti (637 mq) 16 giugno 2012 Sale rosse 01 – Maniera moderna (9 sale – 560 mq) 21 dicembre 2012 Sala della Niobe (consolidamento), Sale Ademollo – Maniera moderna (2 sale – 80 mq)28 gennaio 2013 Sala 35 – Sala di Michelangelo 25 giugno 2013 Sale rosse 02 – Maniera moderna (7 sale – 510 mq + servizi e locali tecnici), Sale per mostra Gran Principe (22 sale – 880 mq) 9 dicembre 2013 Sale gialle –Seicento fiorentino (6 sale – 450 mq) 17 febbraio 2014 Sale 33 e 34 – Sale dei ritratti greci e dell’antico e del Giardino di San Marco 28 aprile 2014 Salette–Quattrocento Italiano (5 sale – 309 mq, già facenti parte del percorso museale) Tra le 44 opere esposte, ve ne sono anche 12 opere provenienti dai depositi; con queste, salgono a 377 i dipinti che, grazie ai lavori in corso, sono entrate a far parte del percorso museale11 giugno 2014 Sala 1 – Pitture XII sec.

(1 sala – 9 opere) 20 aprile 2015 Sale 2-7 – Sale dei Primitivi (6 sale – 14 opere in più) 14 settembre 2015 Sala 25-32 – Sale del secondo ’400 (8 sale – 25 opere in più).Questi 10 anni, che sono tanti, pesano sull'immagine di Firenze con le sue torri di metallo gialle e rotanti, di più sono i milioni spesi in questi anni. Ma per avere una precisa idea di cosa sia accaduto occorre tenere presente il contesto in cui maturava l'idea di raddoppiare gli spazi e torniamo per questo al 2004 quando Marco Ferri su Il Giornale della Toscana scriveva "Ieri mattina Firenze si è svegliata con la notizia data dal ministro per i Beni Culturali Giuliano Urbani che la Galleria degli Uffizi potrebbe chiudere.

Una notizia choccante, per una città che ha proprio negli Uffizi il fulcro del suo appeal turistico a livello mondiale. Non a caso stiamo parlando di uno dei più famosi museo del mondo, capace di calamitare l'attenzione di quasi un milione e mezzo di visitatori l'anno in una città che non raggiunge i 400mila abitanti". Si era trattato di una mera "provocazione" legata all'impossibilità di effettuare le pulizie per mancanza di soldi.

Il Governo in quelle ore sbloccava la questione dei Grandi Uffizi.

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