Gli architetti: "Sì al restyling del Franchi"

Lettera-appello al Comune e al club viola di Serena Biancalani, presidente dell'Ordine di Firenze: "Un bene che va recuperato e riqualificato per renderlo adeguato alle esigenze contemporanee. Serve in generale un ripensamento del quartiere"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 giugno 2019 10:35
Gli architetti:

Firenze, 18 giugno 2019 – Serena Biancalani, presidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze, interviene con decisione sul dibattito in corso riguardo al nuovo stadio di Firenze. “Il fermento di questi giorni attorno al tema del nuovo stadio ha registrato molte voci, dal nuovo proprietario della Fiorentina al neo rieletto sindaco Dario Nardella fino al soprintendente Andrea Pessina. Da parte nostra - prosegue Biancalani - accogliamo con favore l’ipotesi che il progetto del nuovo stadio di Firenze si possa concretizzare in un restyling dell’Artemio Franchi, monumento nazionale opera dell’ingegno di Pier Luigi Nervi e Gioacchino Luigi Mellucci.

In tempi non sospetti l’Ordine degli Architetti si era già espresso in favore di questa scelta che si muove nella virtuosa direzione del recupero di un bene nel segno della riqualificazione che ne attualizzi l’uso alle esigenze contemporanee. Nel tempo, già nel 2006 come nel 2013, erano state fatte delle proposte in tal senso ma la scelta si era diretta verso la realizzazione di una struttura nuova, con un progetto certamente ambizioso dal percorso rivelatosi poi complesso. Ripensare oggi allo stadio - sottolinea ancora il presidente degli Architetti fiorentini - dove è già collocato, rinnovato con un intervento di restyling che di fatto si deve identificare come un moderno progetto di restauro, richiede un ripensamento del quartiere alla luce delle nuove previsioni sulla viabilità cittadina che coinvolga, oltre alla linea tranviaria, un potenziamento o l'ottimizzazione di quella ferroviaria. In ogni caso - precisa - si ritiene che la qualità e il livello dell’impresa per valorizzare le caratteristiche del monumento e restituirlo alla contemporaneità richiedano l’impegno delle migliori competenze progettuali e che l’unica opportunità per metterle in campo sia indire un concorso pubblico internazionale che consenta alla città di acquisire una struttura sportiva che soddisfi le aspettative della tifoseria, rappresentando al tempo stesso un’occasione per rianimare la progettualità e la spinta innovativa a regia pubblica.

Con le premesse e l'entusiasmo dei soggetti coinvolti oggi si può forse dare maggiore concretezza all'effettiva realizzazione dell’opera, che manterrebbe un valore fortemente identitario nel proporre una soluzione di segno contemporaneo rafforzando l’immagine della città che si rinnova. Nuova amministrazione, nuova conduzione della società di calcio, si presenta come una buona congiuntura di rinnovamento che per una città come Firenze non può prescindere dalla sua storia e si esprime quindi nel linguaggio che più gli appartiene, recuperando uno dei suoi monumenti, opera moderna e per questo maggiormente interessante per le ipotesi di progetto che partono dal restauro del cemento armato fino all’attualizzazione delle sue funzioni.

Scelte - è l'idea di Biancalani - che consentono di tramandare la memoria e la materia dei beni monumentali, preservandone l’integrità e rinnovandone la funzione. È fondamentale comunque ragionare a scala urbana e cogliere l’opportunità di mettere a sistema le nuove previsioni di quartiere e il vantaggio dei residenti oltre che dei visitatori: è una scommessa che si può e si deve vincere con un concorso pubblico perché la soluzione possa essere scelta tra le migliori idee, su un bando ben costruito che fornisca le indicazioni e le scelte necessarie per formulare la proposta.

L’Ordine degli Architetti - conclude Serena Biancalani - si rende disponibile per dare un supporto al perfezionamento di questa scelta, nella forma che l’amministrazione riterrà necessaria”.

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