Gkn, solidarietà continua

Al ministero convocato un tavolo giovedì alle 15. Pap chiede la requisizione pubblica d'urgenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 luglio 2021 14:28
Gkn, solidarietà continua

Il ministero per lo Sviluppo economico ha convocato per giovedì 15 alle ore 14 un tavolo per affrontare la questione aperta con la chiusura dello stabilimento di Campi e il licenziamento dei 422 lavoratori. 

Interverrà la sottosegretaria Alessandra Todde. Invitati i rappresentanti di Gkn Firenze, Gkn Automotive e Melrose, le organizzazioni sindacali, la Regione Toscana e il Comune di Firenze.

Intanto davanti allo stabilimento di Campi Bisenzio continuano il presidio dei lavoratori, senza sosta, le attestazioni e le staffette di solidarietà. C'è anche chi, come Kira Bezzi presidente del Circolo Arci La Gora, al Galluzzo, porta aiuti materiali concreti, nella fattispecie bottiglie di acqua molto utili con questo caldo. 

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"Questa mattina - spiega Bezzi - abbiamo voluto portare la nostra solidarietà a gli operai della Gkn ed alle loro famiglie. Abbiamo sentito la necessità di essere presenti, di non lasciar passare il tutto nel silenzio. Il loro dolore, la loro rabbia ma anche la loro tenacia sarà la nostra. Noi siamo con loro".

"Siamo venuti - si legge in una nota di Potere al Popolo - a portare solidarietà e condivisione alla classe operaia della Gkn. Lavoratrici e lavoratori preparatissimi, intelligenti e generosi. Non lottano solo per il loro sacrosanto posto di lavoro ma per tutte e tutti le lavoratrici e i lavoratori minacciati in questi giorni di finire in mezzo a una strada. Lo diciamo con chiarezza perché le chiacchiere e gli imbrogli sono a zero. Questa vertenza si può chiudere in un solo modo: con la riapertura dello stabilimento e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro. Non sono fallimentari ricerche di reindustrializzazioni, o nuove proprietà o assistenzialismo che salvano la GKN. Ma la presa di coscienza che la multinazionale deve essere costretta a pagare per quello che ha fatto. 

Quindi il Governo, che ha già la responsabilità con lo sblocco dei licenziamenti di aver dato via libera a un massacro sociale, deve intervenire direttamente requisendo d'urgenza lo stabilimento (art. 42 Cost) e costringendo attorno a un tavolo la multinazionale e il principale suo committente, il gruppo Stellantis (ex Fca/Fiat), a garantire la piena continuità produttiva. Se questo non dovesse avvenire, dovrà essere lo Stato stesso ad assumere la responsabilità e la gestione dello stabilimento, come per altre realtà industriali si sta facendo".

Attraverso una nota, "Auser Toscana intende esprimere tutta la propria solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e lavoratori e invita le istituzioni, a tutti i livelli, al massimo impegno perché la proprietà receda da tale, gravissimo atto. Mentre ancora è presente un dramma come la pandemia, che ha chiamato tutti, dalla Comunità Europea, alle istituzioni locali, alle forze sociali e del Volontariato ad esprimere il massimo della solidarietà, atti come questo manifestato dalla proprietà di GKN, non solo danno un colpo gravissimo ai dipendenti facendoli precipitare in una situazione drammatica, ma finiscono per indebolire il senso di solidarietà sociale oggi più che mai necessario. Auser Toscana si adopererà per manifestare direttamente alle lavoratrici e ai lavoratori il proprio, concreto sostegno alla loro sacrosanta battaglia in difesa del lavoro e di corrette relazioni sindacali".

“Tra staffette che sanno di passerelle, mistificazioni oltre il ridicolo, un vuoto cosmico di proposte la vicenda GKN ci sta chiarendo perché il nostro Paese sia scivolato sempre più in basso rispetto alle grandi potenze globali” afferma invece Giorgio Gargiulo, Presidente dell’associazione datoriale ANPIT Firenze. “Visto che sono questi gli interlocutori sindacali, datoriali, istituzionali e politici, che dovrebbero agevolare le aziende o quantomeno aiutare a trovare un punto di caduta tra gli interessi e, certo, non schierarsi per una parte a prescindere senza nemmeno aver tentato il dialogo con la controparte, il caso GKN ci sta facendo capire perché le imprese decidano di portare sviluppo altrove.

Come dargli torto? Per di più, come insegna la vicenda Bekaert, questo genere di mobilitazioni, questi atteggiamenti anti-imprenditoriali non hanno mai portato e mai porteranno risultati, in primis per i lavoratori”.

“Il clima di questi giorni – aggiunge – è uno specchio fedele di quello che si era creato in azienda, un clima da “autunno caldo”: c’erano scioperi di continuo, stop imposti alla produzione, nessuno al lavoro il sabato. Tutto a danno della produttività che, alla fine, ha condannato lo stabilimento. E perché un’azienda dovrebbe rimanere qui, produrre oltre un terzo in meno e a colti molto più elevati? In più, impostando il dibattito in una sassaiola contro l’azienda, rinfocolata dai tanti che sono intervenuti, non stiamo affrontando la radice del problema e, di conseguenza, non stiamo cercando soluzioni. Quanto successo ci rimette di fronte alla realtà: la colpa non è del mercato, la colpa non è degli imprenditori, la colpa è del nostro sistema che, codardamente, non si è adeguato a un mondo che non è più quello degli anni ’70. Con buona pace dei nostalgici”.

“O ci sbrighiamo a fare le riforme, a semplificare i contratti, a ridurre il costo del lavoro, ad agevolare le procedure di licenziamento, che comunque, senza una programmazione possono essere solo un danno per l’azienda stessa, se non ci sbrighiamo a dotare le nostre città di infrastrutture normali quello della GKN sarà solo il primo caso” conclude Gargiulo. 

Questa mattina Paolo Conti, presidente di CNA Piana Fiorentina e Luca Tonini, presidente di CNA Toscana, hanno portato la solidarietà dell’associazione ai lavoratori della GKN che hanno occupato lo stabilimento.

Inaccettabile il licenziamento di 422 persone. Inqualificabile la modalità con cui è avvenuto. L’antitesi del fare impresa che non è solo e soltanto business. Nel fare impresa c’è responsabilità sociale, concetto del tutto estraneo ai vertici della multinazionale – commenta Conti – La città, Firenze, la Toscana e il Governo devono mobilitarsi immediatamente per opporsi a questa ingiustizia, a questo scempio per il nostro territorio. I numeri finiranno infatti per essere sensibilmente peggiori perché accanto alle 422 famiglie della GKN c’è tutto l’indotto che lavora per il colosso: piccole imprese che rischiano di pagar un duro prezzo. La parola d’ordine è scongiurare la chiusura, anche con l’intervento di altre imprese: Stellantis, per esempio, potrebbe rilevare le linee produttive dei componenti automobilistici”.

Non è un problema solo per il territorio della piana fiorentina, ma per tutta la realtà toscana che qui produce gran parte del proprio pil. A tal proposito, l’azione della Regione Toscana può apportare un contributo prezioso per evitare la chiusura. 422 persone, 422 famiglie, ma anche l’indotto, sia del settore della metalmeccanica, che dei servizi e trasporti: le ripercussioni della chiusura si ampliano enormemente. Non possiamo più permetterci di aprire a investitori che cannibalizzano le nostre aziende e rovinano le realtà dei territori portandoli alla desertificazione industriale. Dobbiamo guardare a nuove politiche anche in accordo con le realtà sindacali” ha dichiarato Tonini.

Una chiusura che contrasta quanto contenuto nel bilancio GKN dello scorso aprile: “i primi mesi dell’esercizio 2021 hanno confermato il trend positivo in termini di consolidamento dei volumi rispetto a quanto consuntivato nell’ultima parte dell’esercizio 2020. Il primo trimestre ha evidenziato infatti un incremento del fatturato complessivo del 7% rispetto al periodo precedente e del 14% rispetto al budget. Questo consolidamento è in particolare riferibile alle vendite verso clienti terzi che incrementano del 17% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente e dell’11% rispetto al budget.

Anche la marginalità lorda risulta in consolidamento, attestandosi al 15,4% dei ricavi (facendo segnare +1,1% rispetto al budget e +1,4% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente” (pag. 33). E ancora: “il mese di marzo stand alone ha fatto registrare una buona performance delle vendite rispetto alle previsioni di budget (+19%), ed un significativo incremento (+95%) rispetto a marzo 2020” (pag 47).

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