GKN: i lavoratori in presidio allo stabilimento di Campi Bisenzio

Il sindaco di Prato Biffoni: "Se questa è la conseguenza dello sblocco dei licenziamenti, andrebbe ripensata la legge"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 luglio 2021 23:55
GKN: i lavoratori in presidio allo stabilimento di Campi Bisenzio

Questa mattina il sindaco Matteo Biffoni (del Partito democratico) ha portato la solidarietà della Città di Prato ai 422 lavoratori della GKN e a quelli dell'indotto. I lavoratori, molti anche pratesi, sono in presidio fisso da quando senza alcun preavviso è stato avviata la procedura di licenziamento collettivo. "Quanto sta accadendo è inaccettabile, ne ho parlato con i dipendenti presenti stamattina e anche con i sindacati confederali, ed è bene che il Governo intervenga immediatamente, come ha già annunciato il ministro Orlando - sottolinea il sindaco Biffoni -.

Quanto è accaduto è inaccettabile nei modi e nei tempi, ma c'è di più. Se queste dovessero essere le prime conseguenze dello sblocco dei licenziamenti, sarebbe necessario riconfigurare subito la norma. E poi dobbiamo interrogarci seriamente sulla politica industriale del nostro Paese, perché attrarre investimenti è fondamentale, ma la stessa importanza la rivestono le garanzie nelle relazioni industriali e nel rispetto dei diritti dei lavoratori".

La UIL è al fianco dei lavoratori Gkn e chiede a Regione e Governo atti immediati e concreti per cambiare in meglio il futuro del Paese.

"Tutta l’attenzione mediatica e politica oggi è concentrata, giustamente, su Gkn, soprattutto per il modo brutale e inaccettabile con cui 422 lavoratori sono stati licenziati. Tuttavia Gkn è la punta dell’iceberg di un ‘Sistema Toscana’ che non regge più e le cui avvisaglie su scricchiolii e cedimenti si avvertivano da tempo. I dati, secondo noi sottostimati, ci restituiscono l’immagine di 100 mila posti a rischio, di cui circa 30 mila già persi. È questo il quadro desolante di una Toscana totalmente in balia di una crisi industriale e di sviluppo a cui la pandemia ha dato la spallata finale" interviene la UIL Toscana.

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"La riforma degli ammortizzatori sociali è un puntello fondamentale per assicurare un reddito dignitoso per chi cerca o ha perso il posto di lavoro. Risposte importanti potrebbero arrivare dal PNRR, in particolare per le aree di crisi complessa come Piombino, Livorno e Massa Carrara che da tempo aspettano un segnale di ripartenza. Ma anche le PMI - che in Toscana rappresentano la spina dorsale del sistema economico - non possono essere ignorate. Insomma, è il lavoro il tema prioritario su cui si deve puntare e su cui vogliamo aspettiamo di confrontarci con la Regione" si ribadisce dalla UIL Toscana.

"Il mondo politico si è indignato sulle modalità di agire della Gkn, certamente da condannare. Tuttavia come sanno lavoratori e sindacati che li rappresentano, è l’ennesima dimostrazione del cinismo delle multinazionali che considerano i lavoratori a parole una "famiglia" ma nei fatti semplicemente numeri che si possono azzerare con una semplice comunicazione. Il problema è una politica incapace di salvaguardare il lavoro come diritto sancito dalla Costituzione" è il verdetto della UIL Toscana.

"Adesso arriveranno la solidarietà, le belle parole di vicinanza, le interpellanze parlamentari di chi governa questo Paese, fino a che anche questa realtà non rischierà di finire nel cono d’ombra, come tante altre che si sono succedute e che si succederanno. Invece è il momento da parte della politica di dire basta allo strapotere delle multinazionali, di decidere quali sono i settori strategici e difenderli in tutti i modi fino all'ingresso dello Stato per evitarne la chiusura. Occorre decidere e governare la “transizione ecologica” altrimenti si trasformerà semplicemente in una riorganizzazione con migliaia e migliaia di esuberi. Se non sarà coniugata alla tutela del lavoro, la transizione ecologica, rischia di diventare un disastro sociale. Può invece essere un’opportunità se la sostenibilità ambientale sarà accompagnata da investimenti e piani di sviluppo seri e concreti" concludono dalla UIL Toscana.

“Non si può rimanere insensibili e le frasi di circostanza sono superate da venerdì scorso, quando 422 lavoratori della GKN, come un fulmine a ciel sereno hanno ricevuto una mail che comunicava che erano stati licenziati -interviene anche Alessandro Draghi, consigliere comunale di Fratelli d'Italia- L'amministratore delegato del fondo Melrose, proprietario della fabbrica di Campi Bisenzio, nel 2018 dichiarò al Sunday Times, che la sua intenzione non fosse di spogliare ne di speculare sulla nuova acquisizione, lungamente contestata dai sindacati e da esponenti politici inglesi.

Sono solo sciocchezze ribadiva a chi mostrava pregiudizi nei suoi riguardi tacciandolo di squalo della finanza, siamo interessati al miglioramento operativo rispondeva mentendo; proprio per questo-dichiara draghi-capogruppo di fratelli d'Italia a palazzo vecchio. Chiederò che il Comune dichiari persona non gradita il manager che ha chiuso due fabbriche cancellando 1000 posti di lavoro, qui a Firenze e a Birmingham. Lunedì depositeremo anche una risoluzione che inviti la FIGC a sospendere come sponsor della nazionale di calcio la F.C.A.

fino al ritiro delle lettere di licenziamento per i lavoratori della GKN. La Fiat non può infischiarsi della condizione dei suoi terzisti -conclude Draghi- se vuole vantare ancora l'italianità dei suoi prodotti pretenda che le componenti siano prodotte sul suolo nazionale”.

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