Gestione del lupo: fronte comune con Trento e Bolzano

LAV: tempo e denaro sprecato, prendendosi gioco di cittadini e allevatori. Il direttore Cia, Giordano Pascucci: «Obiettivo è di dare risposte concrete ad agricoltori che mantengono un presidio economico, sociale ed ambientale in aree montane ed a forte disagio e svantaggio va non solo apprezzato ma sostenuto con determinazione»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 agosto 2018 23:50
Gestione del lupo: fronte comune con Trento e Bolzano

Dopo Trento, Bolzano e Veneto, ora anche la Toscana, per bocca del suo assessore Remaschi, annuncia l’approvazione di una legge “ammazzalupi”. La Regione giustifica la sua posizione con una spesa annua superiore a 1 milione di euro per risarcire i danni subiti dagli allevatori. Ogni anno in Toscana arrivano a più di 500 denunce, con conseguenti rimborsi dei danni.

«E’ senza dubbio un’iniziativa che condividiamo quella intrapresa dall’assessore regionale all’agricoltura Remaschi, insieme ai colleghi di Trento e Bolzano per affrontare una problematica che sta mettendo a rischio la sopravvivenza ed il futuro di centinaia di allevatori, di cui molti giovani imprenditori. L’obiettivo è di dare risposte concrete agli agricoltori che mantengono un presidio economico, sociale ed ambientale in aree montane ed a forte disagio e svantaggio va non solo apprezzato ma sostenuto con determinazione da istituzioni, forze politiche, economiche e sociali» A sottolinearlo è Giordano Pascucci, direttore di Cia Toscana, che commenta l’accordo tra Regione Toscana e le Province di Trento e di Bolzano per sollecitare i ministri italiani all'agricoltura e all'ambiente e la Commissione Agricoltura dell'UE affinché concedano ai territori dove la presenza del lupo sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle attività agricole di montagna la facoltà di gestire in autonomia tale presenza, prevedendo la possibilità di prelievi selettivi. «Come Cia Toscana - aggiunge Pascucci – siamo da sempre al fianco degli allevatori che operano in condizioni sempre più difficili e precarie, per affermare e tutelare i loro diritti, per salvaguardare le loro attività e reddito»

“Sembra che Regioni e Province autonome facciano a gara per perdere tempo e sprecare risorse pubbliche, proponendo soluzioni che già sanno essere impraticabili dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali Selvatici – meglio sarebbe che impegnassero il loro tempo aiutando e sostenendo gli allevatori nell’attivazione delle misure di prevenzione, unico sistema che ha dimostrato piena efficacia.”

"E' curioso che a chiedere di intervenire sui lupi tramite abbattimenti per limitare i danni all’allevamento sia proprio la Regione Toscana, visto che quest’anno non ha stanziato un solo euro per la prevenzione. Questo somma al danno la beffa per gli allevatori” ricorda il WWF, dato che in Regione gli indennizzi li possono ricevere solo gli allevatori che hanno già messo in atto adeguate misure di prevenzione, che purtroppo rappresentano ancora una minima parte. Il WWF commenta così la notizia della richiesta che giunge dalla Toscana “Al di là dell’incostituzionalità della richiesta, perché la tutela della fauna è materia di competenza statale, e dell’assoluta non efficacia della degli abbattimenti per ridurre i danni, come dimostrato da studi in ogni parte del mondo, è grottesco che la Regione non abbia nemmeno accolto la nostra proposta di mettere in campo alcuni dei migliori tecnici sulla prevenzione per supportare al meglio gli allevatori nel ridurre davvero i danni al bestiame – e per di più a costo zero, perché il tutto sarebbe stato sostenuto dalle donazioni raccolte dal WWF a favore del lupo.

Purtroppo, è evidente che siamo alla pura demagogia” sottolinea Marco Galaverni, Responsabile Specie e Habitat WWF Italia.

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