Geotermia: la protesta dei sindaci contro i tagli agli incentivi

Anci Toscana ribadisce il suo appello al governo per ripristinare i finanziamenti. Enrico Rossi sostiene l'iniziativa come il Consiglio regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2019 12:38
Geotermia: la protesta dei sindaci contro i tagli agli incentivi

FIRENZE - "Le proteste dei sindaci dei Comuni dell'area geotermica della Toscana sono sacrosante. Il governo e la maggioranza che lo sostiene non possono lasciare inascoltate le richieste che arrivano dai rappresentanti istituzionali di quel territorio. Gli incentivi per la geotermia devono essere ripristinati. Sono in gioco lo sviluppo e l'occupazione di un pezzo importante della nostra Regione". Si apre così una dichiarazione del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi a sostegno della azione di protesta del sindaco di Montieri che ha annunciato di voler iniziare uno sciopero della fame contro il blocco degli incentivi. "Ho telefonato al sindaco di Montieri Nicola Verruzzi per esprimergli la mia solidarietà e la mia vicinanza.

Apprezzo la sua determinazione a condurre questa battaglia fino in fondo. La Regione in queste settimane non è stata ferma. Abbiamo avuto contatti con la Direzione Generale Energia e Ambiente della Commissione europea. Nei giorni scorsi, inoltre, ho scritto una lettera al sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa che ha già determinato un primo risultato. Il prossimo 21 marzo ci sarà infatti un incontro al Mise. Nel frattempo resto fermamente convinto che sia opportuno dare vita a iniziative di lotta affinchè gli incentivi siano ripristinati.

E confermo la mia disponibilità a parteciparvi. Non ci arrenderemo ad un decreto che distrugge l'economia di un intero territorio".

Anci Toscana ribadisce la sua posizione a fianco dei comuni geotermici, dopo la minaccia di sciopero della fame del sindaco di Montieri Nicola Verruzzi, se il tema della geotermia non sarà affrontato al più presto dal governo; in particolare, si chiede di modificare il decreto FER-1 sulle energie rinnovabili, che esclude la geotermia dalla linea di finanziamento. E torna con forza la richiesta di un incontro in tempi brevi: la questione è nazionale, ma in Toscana avrebbe ricadute pesantissime sui territori e l'occupazione.

Il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni già nel dicembre scorso aveva scritto al ministro Di Maio, facendo presente il problema; ma niente da allora è cambiato. Nella nostra regione i Comuni geotermici sono ben 16: Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castel del Piano, Castelnuovo Val di Cecina, Chiusdino, Montecatini Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Montieri, Piancastagnaio, Pomarance, Radicofani, Radicondoli, Roccalbegna, San Casciano dei Bagni, Santa Fiora.

"La geotermia è una fondamentale energia rinnovabile per contribuire in modo sensibile al raggiungimento degli obiettivi europei per salvaguardare il mondo dai cambiamenti climatici e rappresenta un elemento essenziale per l’economia circolare - scriveva Biffoni - Per i territori toscani tale energia è importante e strategica, sia per abbattere il consumo dei combustibili fossili, sia per le opportunità di crescita legate a tale tipo di attività. Togliere le incentivazioni su tale energia significherebbe un gravissimo danno per l'intero territorio regionale. Non credo che oggi sia realisticamente pensabile poter tornare indietro e lasciare che tale risorsa non venga più coltivata". Biffoni chiedeva anche che i Comuni geotermici della Toscana fossero presenti all’incontro sulla geotermia richiesto dalla Conferenza delle Regioni; incontro che però non è mai stato convocato.

Sull’argomento anche il consiglio regionale toscano ha approvato una mozione per impegnare la Giunta toscana ad “attivarsi con immediatezza nei confronti del Governo, nonché in sede di conferenza Stato-Regioni” affinché gli incentivi all’attività geotermoelettrica vengano ripristinati. L’atto è stato illustrato in Aula dal consigliere Andrea Pieroni (Pd) e approvato a maggioranza.

La mozione presentata da Andrea Pieroni e Alessandra Nardini – sottoscritta anche da altri consiglieri del gruppo Pd – Antonio Mazzeo, Leonardo Marras,Gianni Anselmi, Valentina Vadi, Stefano Baccelli, Simone Bezzini, Stefano Scaramelli, Elisabetta Meucci, Fiammetta Capirossi e Giacomo Bugliani –impegna la Giunta regionale ad “attivarsi con immediatezza nei confronti del Governo, nonché in sede di conferenza Stato-Regioni, affinché il testo del richiamato schema di decreto ministeriale venga da subito modificato nell’ottica sia degli obiettivi al 2030 in materia di diffusione di tecnologie rinnovabili, di contrasto ai cambiamenti climatici ed economia circolare, sia della tenuta occupazionale e degli investimenti nel settore della geotermia”. Si chiede, dunque, l’impegno della Giunta nei confronti del governo e in sede di conferenza Stato-Regioni, per ottenere una modifica del decreto e il ripristino degli incentivi alla geotermia.

“Questa mozione risale a qualche tempo fa e avrei auspicato che a fine febbraio 2019 le cose fossero cambiate, ma non è stato così”, ha affermato Pieroni, “anzi il quadro è ancora più allarmante, soprattutto per una regione come la nostra, dove il rapporto con la geotermia è davvero un binomio inscindibile”, ha affermato il consigliere, definendo la geotermia una “risorsa rinnovabile, costante nella disponibilità e inesauribile”. “Poche settimane fa la Toscana si è dotata di una legge innovativa sulla geotermia – ha continuato Pieroni – una legge che fa scuola, che guarda alla tutela ambientale, al controllo sugli impianti, alle ricadute occupazionali, definendo un quadro di garanzie sia per gli investitori che per i cittadini”.

Secondo Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) gli incentivi “gli incentivi per le energie rinnovabili devono andare a chi rispetta un determinato tetto di emissioni, e questo vale anche per la geotermia”, ha affermato; “così come è sbagliato non utilizzare tutte le leve disponibili per spingere ad adottare migliori tecnologie”. Fattori ritiene, infine, “pericoloso percorrere la strada delle monoculture produttive”, e parla di una mozione “vaga, che non fa distinzioni”.

Per Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), “è un bene che non ci siano incentivi per la geotermia, che non può essere inserita nelle fonti veramente rinnovabili come il sole, il vento e le onde marine”. “Non condivido questa mozione – ha concluso – inviterei a non bypassare come al solito le conseguenze e le ricadute sull’impatto sanitario sulle persone”.

“Intervengo in punta di piedi, reduce da una visita a Larderello – ha esordito Serena Spinelli (Art. 1 Mdp) – e faccio appello a che i Sindaci dei territori interessati dalla geotermia vengano ascoltati. Non è corretto non dare udienza a un mondo come questo”. “Inviterei ad un approccio laico per consentire ai territori di esprimersi, investendo in riduzione delle emissioni e quindi facendo ricerca e innovazione”.

“No ai falsi allarmismi”, ha affermato Giacomo Giannarelli (M5S), chiarendo che con il Fer 2 il Governo, dopo una fase di ascolto di lavoratori, cittadini e imprese, offrirà una disciplina più organica per la geotermia, guardando all’abbattimento delle emissioni, in un regime di concorrenza. “Assicuro che gli interessi toscani sono pienamente rappresentati – ha concluso –. Il sottosegretario verrà presto a visitare le areegeotermiche della nostra regione”

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