Francobollo celebrativo per la Cassa Nazionale del Notariato

Nel centenario della costituzione. La presentazione questa mattina a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 2019 15:43
Francobollo celebrativo per la Cassa Nazionale del Notariato

Oggi, 9 novembre 2019, è stato emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo celebrativo del Cassa Nazionale del Notariato, nel centenario della costituzione, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€. Tiratura: cinquecentomila esemplari. Fogli da quarantacinque esemplari. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Bozzetto a cura della Società Comunicazione Sedicinoni s.n.c. e ottimizzato dal centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.

La vignetta riproduce il logo del centenario della Cassa Nazionale del Notariato.  Completano il francobollo la leggenda “CASSA NAZIONALE DEL NOTARIATO” la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Il francobollo ed i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi, possono essere acquistati presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it. Per l’occasione è stato realizzato anche un folder in formato A4 a due ante contenente il francobollo, una cartolina annullata ed affrancata, una busta primo giorno di emissione, al costo di 12€.

La Nascita della Cassa Nazionale del Notariato risale al 9 novembre 1919, giorno in cui fu promulgato il Regio Decreto Istitutivo, contrassegnato dal numero 2239. Il Decreto portava le firme del Re Vittorio Emanuele, del Presidente del Consiglio dei Ministri Francesco Saverio Nitti e dei titolari dei dicasteri interessati: Grazia e Giustizia (Ludovico Mortara), Tesoro (Francesco Tedesco) e Finanze (Carlo Shanzer). Il Decreto fu pubblicato il 12 dicembre 1919 nella G.U.

con la seguente intestazione “Regio Decreto legge 9 novembre 1919, che istituisce una Cassa Nazionale del Notariato, aumenta gli onorari e i diritti accessori stabiliti dal capo I della tabella annessa alla legge 16 febbraio 1913 n.89, sull’ordinamento del notariato, ed apporta altre modificazioni alla stessa legge circa l’applicazione della pena disciplinare, della sospensione e la definizione in via transitoria dei concorsi a posti notarili”. In un titolo il sunto del Notariato.

La Cassa del Notariato è stata la prima Cassa di previdenza di professionisti ed ha avuto una funzione anticipatrice nel campo assistenziale degli stessi e dei lavoratori in genere. Fin dalla sua istituzione la Cassa non ha limitato la sua attività alle forme assistenziali e previdenziali, come altri organismi del genere, ma ha erogato assegni integrativi a notai titolari di sedi disagiate e nelle quali l’esercizio della professione non assicurava sufficienti proventi per una vita dignitosa. È questo l’aspetto preminente della legge istitutiva che contribuì a far subito della Cassa un organismo vitale, nato quale associazione nazionale obbligatoria, a beneficio dei notai di più modesto reddito, mediante la corresponsione di contributi a carico di tutta la categoria. Il principio della solidarietà, confermato dal sistema di mutualità con la quale sono calcolate ed erogate da sempre le pensioni, ha nel tempo caratterizzato l’ente e ancora ne rappresenta un elemento importante che lo rende unico nel panorama delle Casse di Previdenza.

La Cassa del Notariato è stata privatizzata con il Decreto Delegato n.509 del 30 giugno 1994 al quale seguì la delibera dell’ente il 9 novembre dello stesso anno, esattamente 75 anni dopo la sua istituzione. Dopo 100 anni la Cassa Nazionale del Notariato continua a rappresentare l’ente di riferimento per la previdenza e l’assistenza della categoria, che, nel frattempo si è molto modificata. La categoria conta oggi circa il 35% di donne notaio e il 45% di notai under 50. Il patrimonio attuale ammonta a 1,6 miliardi di euro e risulta investito per il 37% nel comparto immobiliare e per il 67% in valori mobiliari, percentuale in crescita al fine di ottimizzare il processo di diversificazione e contenimento del rischio, nel rispetto di quanto richiesto dagli enti di vigilanza. 

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