Forteto, nuova condanna per Rodolfo Fiesoli

Una nuova sentenza di condanna per Fiesoli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2018 16:04
Forteto, nuova condanna per Rodolfo Fiesoli

 In attesa della commissione di inchiesta parlamentare, arriva una nuova sentenza sul caso Forteto si tratta del processo stralcio per abusi su uno dei minori affidati: 8 anni la pena comminata a Rodolfo Fiesoli.

“Questa nuova sentenza dimostra l'inaudita gravità dei fatti accaduti al Forteto e restituisce un briciolo di fiducia alle persone che hanno avuto il coraggio di denunciare. E' assurdo che con una sentenza già passata in Cassazione e una nuova condanna a 8 anni il pedofilo del Forteto Rodolfo Fiesoli non sia in carcere” afferma il parlamentare di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, già vicepresidente della commissione d’inchiesta regionale sul Forteto.

“Un ringraziamento ai magistrati fiorentini che ancora una volta hanno lavorato in modo esemplare per portare giustizia - sottolinea Donzelli - questa ennesima pagina deve darci un nuovo impulso a lavorare per cambiare un sistema che ha consentito abusi per 40 anni e che ancora oggi fa fatica a garantire giustizia. Le vittime hanno il diritto di conoscere la verità, che cercheremo con ogni forza a partire dalla commissione d’inchiesta parlamentare, che verrà presto istituita per fare luce sul Forteto e su tutto ciò che gli ruota intorno, e dal Commissariamento della cooperativa, dove ancora oggi vivono e lavorano molti dei coinvolti da questa vicenda e i cui reati sono prescritti".«La nuova condanna comminata oggi a Rodolfo Fiesoli dal Tribunale di Firenze nel processo stralcio per abusi su uno dei minori affidati all’interno del Forteto non rappresenta che un ulteriore tassello a conferma del mosaico tristemente ricostruito negli ultimi anni a partire dal lavoro della commissione regionale di inchiestache ho avuto l’onore e l’onere di guidare durante il mio mandato nell’Assemblea della Toscana, ovvero che quella comunità-setta era l’antro dell’orco, e l’orco era Fiesoli» il commento con cui il Vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera Stefano Mugnai riflette sulla sentenza appena emessa dai giudici fiorentini nell’ambito del processo stralcio per violenza sessuale su un minore.

Fiesoli, che al Forteto si faceva chiamare ‘Il Profeta’, della comunità di Vicchio del Mugello era il leader indiscusso: «Le violenze e gli abusi in quella comunità erano la regola, la pratica diffusa. Tutti gli adulti, lì, erano vittime e aguzzini manipolati dal burattinaio Fiesoli».

«La verità drammatica che ricostruimmo nel 2012 durante la prima Commissione regionale d’inchiesta, che si rivelò sovrapponibile al castello accusatorio cui era giunta la procura fiorentina il quale sarebbe poi stato validato dai giudici – afferma Mugnai – oggi trova ulteriori conferme. Non ci sorprende. Il nostro lavoro d’inchiesta di allora venne svolto in un clima ostile da parte della sinistra e in particolare del Pd, nel più totale isolamento umano, politico e istituzionale. Tuttavia, ascoltate le vittime di quegli orrori, a noi è sempre stato chiaro da che parte stava la verità. L’abbiamo sostenuta, voluta, cercata, perseguita, conosciuta. I pronunciamenti giudiziari non sono che conferme, ma per quelle vittime hanno oggi il valore morale del riconoscimento della verità».

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