Oggi a Firenze in piazza Signoria nuova manifestazione dei lavoratori e delle lavoratrici GKN, alle 20.30.
"Auspichiamo che la Martinella suoni due volte oggi, tornando a riempire stasera piazza della Signoria con il suo suono, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori GKN. Pensiamo che le istituzioni debbano essere presenti anche ufficialmente questa sera, senza delegare sindacati, partiti e realtà sociali nei momenti di piazza, anche fuori dalle cerimonie ufficiali".
Così Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune e Lorenzo Ballerini - Campi a Sinistra
Approfondimenti
La lotta del Collettivo di Fabbrica e del coordinamento di supporto sta spostando il dibattito pubblico in senso positivo, anche se il costo è la minaccia di licenziamento che ha concretamente raggiunto 500 persone. La valenza di questa vertenza non è locale, quindi occorre lucidità e determinazione, per rimanere su un equilibrio che sappia risolvere la situazione specifica e riconoscere le condizioni che hanno reso possibile indebolire tanto il mondo del lavoro, lasciandolo cannibalizzare da un capitalismo finanziario che ormai è parte stessa della realtà quotidiana.Quanto accade in GKN non è un'eccezione e le responsabilità della politica, che ha permesso la trasformazione degli ultimi decenni, è il punto di partenza per ridare credibilità alla politica".
"Questa mattina - dicono ancora - il nostro gruppo consiliare non ha mancato la presenza in piazza della Signoria, al suono della Martinella, suonata alla presenza di una delegazione del Collettivo di Fabbrica GKN. Alle 9.30 abbiamo raggiunto a Trespiano l'appuntamento lanciato dalla Rete Democratica Fiorentina, dove ha partecipato anche il gonfalone del Comune di Vaglia, assieme alle numerose realtà che hanno promosso il ricordo di chi ha liberato la città dall'occupazione nazista e dal regime fascista.
Se le testimonianze dirette sono sempre meno numerose, diventa fondamentale concentrare l'azione istituzionale al di fuori dell'ordinario ricordo, agendo non solo sulla memoria ma anche nel contrasto concreto a ogni revisionismo, comprendendo le cause che stanno dietro alla maturazione di sentimenti contrari ai principi della Repubblica.La Costituzione è una rivoluzione promessa, non attuata: pensare che tutto sia acquisito, agendo come fossimo custodi di un museo, è il concreto rischio che vediamo in queste giornate.Per questo pensiamo che l'impegno principale della politica debba essere praticato fuori dai momenti istituzionali, pur necessari, agendo direttamente nella società, "dal basso".
