Firenze: sospesa l'attività di una gelateria

Prezzi non chiari, carenze igieniche e dubbi sui prodotti utilizzati per i gelati. Intervento di vigili e Asl

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 luglio 2022 15:33
Firenze: sospesa l'attività di una gelateria

Attività sospesa per carenze igieniche. Si tratta di una gelateria oggetto di una verifica congiunta di Polizia Municipale e Azienda sanitaria. All’origine dell’accertamento i numerosi reclami arrivati da cittadini e presenti anche sulle piattaforme dedicate alla valutazione di esercizi pubblici sui prezzi eccessivi e sulla scarsa chiarezza del listino.

Nel primo controllo, effettuato a giugno, gli addetti dell’ASL hanno rilevato alcuni problemi circa il rispetto delle condizioni di produzione che non parevano conformi ai normali standard di igiene. Per questo il controllo è stato ripetuto una ventina di giorni fa. In questa occasione la Polizia Municipale ha contestato la violazione sulla normativa della corretta esposizione dei prezzi (sanzione da 1.000 euro) mentre la ASL ha rilevato numerose mancanze di tipo igienico. Tra queste un frigorifero in cattivo stato di manutenzione e con pozze di liquido sul pavimento, la totale mancanza di trappole per il controllo di parassiti e topi, la mancanza delle date di produzione sui gelati, l'assenza di termometri per il controllo della temperatura in un pozzetto dove venivano tenuti prodotti alimentari destinati alla vendita.

Per questo è stata imposta l'immediata cessazione dell'attività di produzione e vendita gelati, dando prescrizioni per il ripristino di un adeguato livello di sicurezza.

Inoltre, durante il controllo, è emerso che per il confezionamento di alcuni alimenti poi venduti come vegani venivano utilizzati prodotti che non sarebbero compatibili con la normativa di settore. Per questo la Polizia Municipale completerà gli accertamenti del caso contestando eventuali violazioni al codice a tutela dei consumatori per pratica commerciale ingannevole. In tal caso verrà fatta la segnalazione all'Autorità garante per la concorrenza, che potrà erogare una sanzione da 2.000 a 40.000 euro. 

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