Firenze: l'omaggio a Carlo Maggiorelli, prima vittima dell'alluvione 1966

L'operaio dell'acquedotto comunale morì per non aver lasciato il posto di lavoro mentre l'acqua saliva. Corona di alloro deposta dall'assessore Martini e dalla presidente del Quartiere 3 Serena Perini al cimitero di S. Felice a Ema. Forza Italia di Palazzo Vecchio attacca la Regione: "Fatto poco per la sicurezza del bacino dell'Arno"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2019 17:32
Firenze: l'omaggio a Carlo Maggiorelli, prima vittima dell'alluvione 1966

Per ricordare la prima vittima dell'alluvione del 1966 si è svolto, presso il Cimitero di San Felice a Ema, l'omaggio floreale da parte dell'assessore al personale Alessandro Martini e della presidente del quartiere 3 Serena Perini alla tomba di Carlo Maggiorelli, l’operaio dell’acquedotto comunale che la mattina del 4 novembre 1966 morì per non aver lasciato il suo posto di lavoro mentre l’acqua saliva.

Oggi è stata una giornata di ricordo e dolore. Il museo Novecento ha aperto gratuitamente le sue porte ai fiorentini per non dimenticare una pagina difficile ma speciale per la città e gli stessi fiorentini che seppero reagire alle avversità del fango portato dal fiume Arno.

Nel corso della giornata c’è stata la visita speciale al museo del Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani, dell’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, del Presidente di Firenze Promuove Giornalista Franco Mariani, con invitato speciale il Provveditore della Misericordia di Firenze Giovangualberto Basetti Sani.

Nel 1966, quando l’Alluvione devastò Firenze, lo storico dell’arte Carlo Ludovica Ragghianti stava promuovendo una mostra dedicata all’arte italiana degli anni Venti e Trenta che avrebbe dovuto servire da volano per l’apertura di un museo dedicato al secolo breve, quel Museo Novecento che ha visto la luce 48 anni più tardi, nel 2014. Ragghianti si fece all’epoca promotore delle iniziative volte al risarcimento dei danni al patrimonio storico e artistico della città sensibilizzando artisti e collezionisti alla donazione di alcune loro opere e gettando le basi per quello che sarebbe stato il futuro museo.

“La triste vicenda dell'alluvione ha dimostrato – ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – una eccezionale capacità di resilienza da parte dei cittadini di Firenze. Le acque del fiume Arno il 4 novembre invasero la città e dopo due giorni, quando finalmente le acque si ritirarono lasciarono oltre ad una ampia coltre di fango, 13.943 famiglie disastrate, 19.121 imprese alluvionate, 46.000 persone sfollate, 1.300.000 libri danneggiati, 1.500 opere d'arte danneggiate e 35 morti accertati, di cui 17 in città”.

“Ho accolto felicemente – ha detto l’assessore Sacchi – la proposta del presidente Milani di aprire a tutti i visitatori in maniera gratuita e prolungata il Museo Novecento in questo speciale giorno per la città. Questo museo nasce anche grazie alla grande donazione al Comune di Firenze fatta dal critico Carlo Ludovico Ragghianti che dopo l’alluvione lanciò una ‘Chiamata alle arti’ raccogliendo donazioni di artisti e collezionisti da ogni parte del mondo, tra cui la prestigiosa collezione Alberto della Ragione. L’alluvione sia quindi un giorno di memoria e dolorosa ferita e il monito a una spinta di solidarietà che passa anche dai linguaggi dell’arte contemporanea”.

In occasione dell’apertura straordinaria, dalle 11 alle 22, è stato possibile visitare, oltre alla collezione permanente Alberto della Ragione, le mostre Bice Lazzari. La Poetica del segno (fino al 13 febbraio 2020), antologica curata da Paola Ugolini e Sergio Risaliti (e realizzata in collaborazione con Archivio Bice Lazzari), Solo. Mirko Basaldella (fino al 13 febbraio 2020) curata da Luca Pietro Nicoletti e Lorenzo Fiorucci, L’Eccezione, opera video di Rä di Martino, artista fra le più rinomate del panorama nazionale e internazionale, curata da Sergio Risaliti e prodotta da Museo Novecento - MUS.E (fino al 13 febbraio 2020) e ancora Duel.

Lucciole per lanterne, dell’artista cinese Wang Yuyang, alla sua prima personale in Italia, curata da Lorenzo Bruni (fino al 16 gennaio 2020), Da qui tutto bene, installazione della giovane Rebecca Moccia, Un matrimonio futurista (fino al 16 gennaio 2020), dell’artista toscano Lino Mannocci e, infine, Survival strategies, rassegna di video d'artista, concepita e prodotta da Beatrice Bulgari per In Between Art Film e a cura di Paola Ugolini (fino al 16 gennaio 2020).

Alle 15:30 è stato ospitato anche ad uno degli incontri del ciclo Noi del Novecento dedicato agli anziani con Alzheimer e con decadimento cognitivo, persone che hanno vissuto in prima persona il dramma dell’Alluvione. Il Museo Novecento apre le sue porte alle famiglie e agli ospiti delle RSA proponendo un percorso rivolto a persone con demenza senile e a coloro che se ne prendono cura nella convinzione che l’incontro con l’arte, la storia e la cultura sia portatore di un benessere profondo.

Durante il Consiglio comunale di oggi, Forza Italia ha attaccato la Regione: "Come ogni anno in consiglio comunale si ricordano le vittime dell'alluvione del 1966, l'opera dei soccorritori, la rinascita della città dopo la devastazione. Ringraziamo per la sua presenza il capo della Protezione Civile Borrelli, ma ciò che colpisce oggi è l'assenza di rappresentanti della Regione Toscana e del governo. Cosa sta facendo l'attuale giunta regionale per mettere in sicurezza il bacino dell'Arno? Un evento come quello di allora produrrebbe ancora oggi a Firenze un risultato simile, purtroppo.

E questo perché troppo poco è stato fatto da allora tra le opere individuate come indispensabili. Alle vuote commemorazioni preferiamo l'azione delle amministrazioni, a partire dalla Regione, e del governo nazionale; solo così si onora davvero la memoria di chi allora perse la vita o fu messo in ginocchio dall'alluvione". Questa la dichiarazione del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai insieme al consigliere Mario Razzanelli.

"Opere ancora oggi attese – hanno aggiunto i due esponenti azzurri –, come le casse di espansione di Figline e l'adeguamento della diga di Levane (già finanziate), oltre alle casse sul fiume Sieve e l'adeguamento idraulico del Mugnone. Il compianto ex ministro dell'Ambiente, il toscano Altero Matteoli, a suo tempo lavorò senza sosta per programmare le opere necessarie, ci chiediamo cosa stiano facendo oggi l'attuale ministro Costa e il presidente della Regione Rossi, nominato commissario con poteri speciali proprio per sveltire le tempistiche di realizzazione".

"A Firenze e alla Toscana servono opere, serve il lavoro della Regione governata dalla sinistra da decenni, serve l'impegno del governo nazionale per prevenire un altro disastro che, ad oggi, è ancora possibile. Il resto sono chiacchiere vuote", hanno concluso Cellai e Razzanelli. 

"Il 4 novembre è da sempre un momento altamente simbolico per tutta l'Italia; quest'oggi infatti è la giornata dell'Unità nazionale e delle forze armate, che quotidianamente servono la nazione in patria e all'estero, per Firenze è anche la giornata che ricorda l'alluvione di 53 anni fa, ove fra la corrente del fiume persero la vita 35 persone - ha ricordato l'onorevole di FdI Donzelli -. Quest'anno a gennaio è venuto a mancare Giuseppe Zamberletti che della Protezione Civile fu padre e fondatore".

"Nel consiglio comunale odierno è intervenuto il capo della protezione civile Angelo Borrelli a cui è stato ribadito l'importanza della messa in sicurezza del territorio e del rischio idrogeologico che ancora minaccia Firenze - ha ricordato Draghi capogruppo di Fratelli d'Italia -. Ho chiesto di ricordare e ringraziare le associazioni e i numerosi fiorentini volontari nella protezione civile che con spirito encomiabile hanno aiutato le popolazioni colpite dagli ultimi cataclismi" (terremoto dell'Abruzzo nel 2009, dell'Emilia 2012 e dell'Italia centrale nel 2016, alluvione della Lunigiana e Spezzino nel 2011 e della Maremma nel 2012 solo per citarne alcuni)".

Si è appena svolta la “Settimana della Protezione Civile” a metà ottobre in quanto la funzione educativa, sociale e politica della protezione civile per la città e la nazione italiana sono fondamentali per le generazioni future e sempre meritano un plauso le associazioni di volontariato che aderiscono al Raggruppamento della protezione civile di Firenze. Infine Draghi ha già presentato una proposta di modifica perché esista un articolo che riguardi la protezione civile, "affinché sia valorizzato l'operato e i sacrifici di tanti volontari che hanno partecipato e che partecipano a salvare persone, animali e cose nei disastri ambientali presenti e futuri". 

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