Firenze dismessa: edifici storici soggetti a varianti e nuove destinazioni

Al via il concorso per individuare il progetto di recupero

Antonio
Antonio Lenoci
05 gennaio 2016 12:58
Firenze dismessa: edifici storici soggetti a varianti e nuove destinazioni

Edifici, chiostri, terrazzamenti e cortili. Erano la storia di Firenze, sono stati abbandonati, e domani cosa diventeranno?Le strutture dismesse e ricche di riferimenti storici sono dette oggi "contenitori vuoti". Dopo l'ottimo recupero de Le Murate, sotto la Giunta Domenici, progetto riconosciuto da tutti come una bella realtà fiorentina c'è stata la sfida lanciata da Matteo Renzi sulle Oblate ed altri immobili, sfida raccolta oggi dal sindaco Dario Nardella per tornare a riempire questi vuoti.

L'esperimento non è al momento riuscito per Sant'Orsola in San Lorenzo, ma altri luoghi sono stati assegnati e si spera adesso nell'intervento dei privati. Sullo sfondo lo spettro di un recupero che punta al rendimento economico prima ancora che all'uso sociale o culturale continua a tenere acceso il dibattito che si affievolisce davanti alla realtà di una riqualificazione che può contare solo sull'investimento privato visto che il pubblico ha terminato le risorse.Nel centro di Firenze, sulla riva sinistra dell’Arno a circa 250 metri da Ponte Vecchio tra Costa San Giorgio, i Bastioni Michelangioleschi del Forte Belvedere e i Giardini di Boboli.La ex Scuola di Sanità Militare Caserma Vittorio Veneto ha origine con la fusione di due Conventi del 1300 e del 1500 destinati in epoca successiva a Scuola di Sanità Militare.

  

Saranno presentati tre progetti da sottoporre alla valutazione del Comune per poi avviare la variante urbanistica. L’assessore Perra la definisce “la sfida del recupero dei contenitori dismessi

 La giunta ha dato il via libera all’accordo con la Società Ponte Vecchio, che ha acquistato l’immobile da Cassa depositi e prestiti nell’ottobre scorso, per definire le ‘regole’ del concorso che individuerà il progetto di recupero dell’ex caserma.“Andiamo avanti con la grande sfida del recupero delle ex caserme presenti in città – ha detto l’assessore all’Urbanistica Lorenzo Perra – Una sfida che porterà nei prossimi anni a dare nuova vita a contenitori dismessi di grandi dimensioni e a riqualificare aree importanti di Firenze ricucendo le ‘ferite’ della città.Per la complessità e la collocazione dell’immobile, il regolamento urbanistico ha previsto l’attivazione di un concorso preliminare alla definizione delle nuove destinazioni d’uso.

Il progetto dovrà garantire un adeguato mix funzionale e l’apertura del complesso alla città rendendo accessibili i numerosi spazi aperti interni (chiostri, piazze, giardini ecc.), ma anche verificare la possibilità di collegamento con il giardino di Boboli e Forte Belvedere e prestare particolare al vincolo paesaggistico. Sono escluse le destinazioni produttive e per grandi strutture di vendita. La procedura si concluderà con una proposta di variante urbanistica da parte del privato.La proprietà attiverà una procedura concorsuale per individuare tre “concept” urbanistici accompagnati dal piano economico e finanziario, come ipotesi di recupero del complesso immobiliare.

La procedura sarà interamente gestita dal privato che pubblicherà un avviso destinato a professionisti singoli o associati e procederà poi alla raccolta delle manifestazioni di interesse, selezionando tre professionisti sulla base dei curricula, dell’organizzazione proposta, dell’esperienza nel recupero a funzioni urbane di complessi immobiliari di valore storico-architettonico e di una relazione con immagini utili a definire l’impostazione del concept.I progetti saranno messi a disposizione dell’Amministrazione e potranno rappresentare la base non vincolante per la presentazione da parte del privato di una proposta di variante urbanistica eventualmente accompagnata da un piano a scala più dettagliata". 

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