Firenze capitale del Mediterraneo accoglie un grande evento

Le dichiarazioni del cardinale Bassetti, di monsignor Raspanti, del sindaco Nardella e del cardinale Betori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2022 19:16
Firenze capitale del Mediterraneo accoglie un grande evento

Dal 23 al 27 febbraio, nel segno del sindaco Santo Giorgio La Pira, la città ospiterà il convegno dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo che si concluderà con la visita di Papa Francesco.

L'incontro dei vescovi “Mediterraneo frontiera di pace”, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana si svolgerà nel complesso di Santa Maria Novella, mentre il "Forum dei sindaci del Mediterraneo", convocato dal sindaco Dario Nardella è in programma in Palazzo Vecchio.

Domenica 27 febbraio Papa Francesco sarà a Firenze, in Palazzo Vecchio per la conclusione dell'assemblea congiunta di vescovi e sindaci, successivamente presiederà la santa messa nella Basilica di Santa Croce.

Stamattina in conferenza stampa, nel Cenacolo di Santa Croce, il card. Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, mons. Antonino Raspanti, Vice-Presidente della CEI, il Sindaco di Firenze, Dario Nardella e l'Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori hanno presentato il programma dei convegni e l'organizzazione e la logistica messi in campo per la migliore accoglienza in città dei due incontri e della visita del Papa.

Card. Gualtiero Bassetti, Presidente CEI: "Ringrazio il Signore per averci ispirato questa iniziativa che dà seguito a quanto abbiamo pensato e progettato a Bari, perché il Mediterraneo, che è il grande lago di Tiberiade della famiglia abramitica sia davvero segno di pace soprattutto nel contesto così drammatico come quello che stiamo vivendo. È vero che l’Ucraina non è direttamente sul Mediterraneo, ma lo è attraverso il Mar Nero; e La Pira diceva che fino agli Urali è tutto Mediterraneo, perché questo mare abbraccia tre continenti e più di venti nazioni. Il Mediterraneo è veramente una grande frontiera di pace che deve riunire tutta la famiglia di Abramo. Siamo in un momento di profonda crisi, anche per quello che sta succedendo in Ucraina: dal punto di vista della provvidenza di Dio diventa ancora più necessaria questa nostra azione di pace.

E' interessante anche il fatto che vescovi e sindaci siano assieme: i vescovi porteranno quelli che sono gli effetti dell’annuncio del Vangelo, i sindaci ci mostreranno la situazione concreta dei popoli che essi rappresentano. Il confronto tra vescovi e sindaci, nella sintesi che farà il Papa, credo che sia un momento provvidenziale che va al di là di Firenze e del Mediterraneo".

Mons. Antonino Raspanti, Vice-Presidente CEI: "Abbiamo scelto di affrontare il tema delle città e della cittadinanza. Noi lo faremo ponendo attenzione ad alcuni temi fondamentali, quali la presenza dei bisognosi, il prendersi cura di chi ha di meno, la convivenza di pluralità di fedi e culture, la necessità di riconoscimenti reciproci, di mettersi insieme per collaborare tra le varie presenze che sono nelle città. Guardare alla situazione ecologica e agli squilibri che sono alla base delle migrazioni e che causano la ferita grave che sono le morti, gli scontri, le violenze. Ci interrogheremo, noi vescovi, su quali diritti e quali doveri le comunità cristiane hanno all’interno delle città, per contribuire al bene comune e alla pace".

Dario Nardella, Sindaco di Firenze: "Ricordando Giorgio La Pira vorrei dire che questa conferenza sul Mediterraneo sarà l'incontro della 'spes contra spem' che ha segnato la storia di Firenze. Perché se guardiamo al Mediterraneo oggi, alle guerre, alle crisi economiche, ai cambiamenti climatici, ai morti nel tentativo di venire in Europa non possiamo che parlare di spes contra spem. Dobbiamo chiedere all'Europa di essere presente, forte, attenta molto più di quanto non sia stata finora. E sarà bello vedere i sindaci di tante città parlare di questi temi: la pace, la cultura. A chi lo criticava per essersi occupato troppo di questioni internazionali, La Pira rispose con la frase ormai famosa: 'il sindaco di Firenze si deve occupare di cambiare le lampadine e di promuovere la pace del mondo'. Direi che oggi è il compito di tutti questi 65 sindaci che si ritroveranno a Firenze"-

Card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze: "Quelli che si svolgeranno a Firenze sono due incontri che si uniscono nell’eredità di La Pira e che confluiranno nella giornata di sabato in un confronto comune da cui si auspica possa uscire anche una voce comune. Poi il tutto viene suggellato da una visita del Santo Padre a Firenze, in occasione dell’incontro di vescovi e sindaci: del Mediterraneo, il Papa viene ad ascoltare, a parlare e a celebrare, come era uso nei convegni che La Pira organizzava a Firenze e che si concludevano in Santa Croce con la celebrazione presieduta allora dall’Arcivescovo, il Venerabile Cardinale Elia Dalla Costa.

Tutta Firenze è interessata e coinvolta, innanzitutto perché mette a disposizione i luoghi simbolo della sua cultura e della sua identità: Palazzo Vecchio, Santa Maria Novella, il teatro del Maggio Musicale, Santa Croce. A questi si aggiungono altri luoghi che vengono coinvolti perché cercheremo di offrire ai vescovi un’immagine della nostra Chiesa e della nostra città".

“Entriamo in una settimana storica per Firenze e la Toscana, che culminerà domenica 27 con la presenza in Santa Croce di Papa Francesco e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questa iniziativa invia un messaggio di pace e di dialogo quanto mai importante”. Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervenendo durante la presentazione dell'Incontro dei vescovi e sindaci del Mediterraneo, che si terrà nel capoluogo toscano dal 23 al 27 febbraio e che si concluderà con la visita del pontefice e del capo dello Stato.

“L'incontro di sindaci e vescovi a Firenze – ha aggiunto Giani - da una parte esprime il senso della realtà del Mediterraneo, rievocando i ‘Colloqui sul Mediterraneo’ di Giorgio La Pira, dall'altro rivolge l'occhio alle tensioni tra la Russia e l'Ucraina ed alla situazione che oggi mette più seriamente a rischio la pace”.

“Firenze e Kiev – ha concluso il presidente - sono gemellate dal 1978 e Kiev, da sempre è definita la seconda Gerusalemme, perché importante punto di incrocio tra la chiesa cattolica, la chiesa ortodossa ed il mondo islamico, è anche geograficamente il cuore dell'Europa perché rappresenta il vero baricentro geografico del continente. Con questa iniziativa Firenze, e con essa la toscana, confermano la propria vocazione di terra di pace e di dialogo”.

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