Firenze, architettura ed arredo urbano: il senso estetico della critica distruttiva

A pochi giorni dall'inaugurazione della storica piazza dei Ciompi, viene presentato il rendering della nuova uscita delle Cappelle Medicee

Antonio
Antonio Lenoci
26 settembre 2018 11:48
Firenze, architettura ed arredo urbano: il senso estetico della critica distruttiva

 Ogni angolo di Firenze è costretto a confrontarsi con il passato, prima ancora che proiettarsi nel futuro, ed è per questo motivo che le novità vengono spesso rigettate, specie se propongono materiali e forme contemporanee. L'ultima bufera sollevata sulle riqualificazioni di piazza del Carmine, un ex parcheggio incontrollato, e piazza dei Ciompi, una ex baraccopoli coperta di eternit, hanno interessato l'Amministrazione comunale ed il sindaco si è ritrovato a dover sottolineare le differenze tra il "prima e dopo" degli interventi per sedare gli animi della critica.

"Poco giardino, poco verde, poche panchine, brutta la pavimentazione.." alcuni dei commenti ricevuti su piazza dei Ciompi da parte di chi si aspettava altro. A pochi giorni di distanza è stata presentata la nuova uscita delle Cappelle Medicee, un progetto votato da una commissione tecnica di esperti. Alcuni nostri lettori, forse più timidi di altri abituati ad esporsi sui Social, ci hanno contattati perché perplessi davanti ad una disparità di trattamento che non hanno compreso.

"Gli architetti hanno attaccato le nuove piazze e poi presentano l'ingresso di una metropolitana?" ci hanno scritto, oltre a "sembra un sottopasso, come quelli alla Fortezza" fino a "ci mancava un altro muro".

Gli architetti fiorentini in effetti sono intervenuti con una nota in merito alle nuove piazze, attirando così attenzione, ma anche aspettative su futuri progetti: “L'introduzione di una funzione compatibile con l'area pubblica non può esaurire la richiesta di un'autentica riqualificazione di spazi così nevralgici. Questo non significa pretendere architetture sensazionalistiche, ma progetti misurati che escano dalla banalità.

Chiedendo ancora una volta di bandire i concorsi “perché, con le migliori professionalità in campo, l’architettura torni protagonista".  L'Ordine degli Architetti aggiungeva poi “difficile pensare che oggi un turista scelga di visitare una delle due piazze appena ripristinate se non per i manufatti storici e monumentali che ospitano. Ciò che preoccupa è che gli interventi che si realizzano sono spesso ben lontani dall'eccellenza cui si rapportano e, quel che è peggio, producono nei cittadini una sorta di assuefazione, facendo accogliere come soddisfacenti opere strettamente legate al ripristino di una funzione, mostrando come gli abitanti abbiano perso l’abitudine di pretendere l’eccellenza e apprezzarla

Sull'uscita delle Cappelle Medicee un Concorso internazionale di progettazione c'è stato ed il risultato è stato presentato dal Direttore dei Musei del Bargello, dal Soprintendente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e dalla Presidente della Fondazione Architetti di Firenze.  

Ben 118 i concorrenti qualificati tra professionisti abilitati, società di ingegneria, società temporanee di professionisti che si sono impegnati per disegnare il nuovo spazio all'ombra della Basilica medicea di San Lorenzo. Uno Studio di Parma è stato selezionato vincitore ed ha ricevuto il premio economico messo a bando pari a € 16.936,28.

Il progetto: "L’impiego di un’area interrata, collegata alle Cripte, per la realizzazione dei nuovi servizi museali, porterà alla creazione di una nuova piazzetta soprastante, incastonata tra le mura della Sagrestia Nuova di Michelangelo e della Cappella dei Principi, dove i visitatori emergeranno salendo attraverso una scalinata di pietra. Il contesto così ricco d’arte e di storia ha imposto la scelta di forme lineari e di materiali come la pietra forte di tradizione fiorentina, in armonia con le fabbriche adiacenti. Il progetto è anche un deciso inserimento contemporaneo a fianco dell’opera dei grandi maestri del passato, e l’intervento, attraverso un linguaggio preciso e minimale, stabilisce con chiarezza la propria autonomia formale".

La Soprintendenza per voce del dottor Andrea Pessina ha detto "Sono soddisfatto non soltanto per il numero di progetti presentati e la qualità delle proposte pervenute, ma soprattutto perché le soluzioni individuate hanno saputo rispondere a quella che era una vera e propria sfida: elaborare una soluzione progettuale moderna e, allo stesso tempo, compatibile con il delicato contesto architettonico e urbanistico nel quale ci troviamo".

La Fondazione Architetti di Firenze ha commentato: "Hanno partecipato grandi studi e giovani professionisti, che si sono messi alla prova e hanno proposto, con ottimi risultati, soluzioni rispetto a un’architettura di storica importanza in un’area non risolta, e ciò ribadisce ancora una volta il grande valore di uno strumento come il concorso, che premia il progetto e non il progettista e che quindi mette le idee al centro, rendendole protagoniste".

Come si riempiono gli spazi a Firenze, o meglio ancora i vuoti? Quali sono le esigenze da soddisfare: residenziali, turistiche, commerciali, sociali, ludiche? Qual è la giusta misura? Il senso estetico da cosa dipende?  Alcuni fiorentini non hanno forse compreso la differenza e la bontà delle idee espresse dall'architettura moderna nell'arredare gli spazi urbani e se da una parte si tengono strette piazza del Carmine e piazza dei Ciompi dall'altra osservano perplessi i concorsi di idee.

Al contrario chi plaude alle forme lineari e contemporanee, mal sopporta la vista di aiuole e ringhiere stile liberty. Facile che vi siano anche scontenti davanti a ciascuno di questi progetti e di altri in divenire. Attendiamo i commenti diretti sulla nostra Pagina Facebook, ed alla mail nove@nove.firenze.it

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