Fiorino d’Oro al Banco Alimentare

L’Associazione delle Vittime del Forteto esclusa dal riconoscimento. E scoppia la polemica con il sindaco Nardella

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 giugno 2021 22:37
Fiorino d’Oro al Banco Alimentare

“Siamo grati ed orgogliosi di questo riconoscimento che sentiamo rivolto non solo al Banco Alimentare della Toscana ma a tutta la rete di cui facciamo parte”: con queste parole Leonardo Berni, presidente del Banco Alimentare della Toscana, commenta il Fiorino d’Oro. L’amministrazione comunale fiorentina ha infatti deciso di consegnare anche al Banco uno dei principali riconoscimenti cittadini, consegna che avverrà formalmente giovedì.

La Fondazione Banco Alimentare fonda il proprio lavoro volontario sull’importante sostegno economico della Regione Toscana e della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Tra i nomi che riceveranno il prestigioso “Il Fiorino d’Oro” 2021, premio che la città di Firenze annualmente riconosce a persone o associazioni che si sono distinte nelle loro attività, compaiono i componenti del Comitato delle vittime abbandonate dallo Stato al Forteto, ma non risultano i soci dell’Associazione vittime del Forteto, realtà altrettanto attiva nel denunciare gli abusi che gli ospiti hanno subito nel corso degli anni.

Favis e Cesap in una lettera indirizzata al sindaco di Firenze Dario Nardella, chiedono che si possa rimediare a quella che, sperano, sia stata solo una svista: “Sig. Sindaco, ci rivolgiamo a Lei dopo aver appreso, con stupore e rammarico, che tra gli assegnatari del prestigioso, non risultano accanto ai componenti del Comitato delle vittime abbandonate dallo Stato al Forteto, coloro che sono rappresentati dall’Associazione delle Vittime del Forteto.

Tale esclusione potrebbe ingenerare nelle vittime e nell’opinione pubblica, un senso di divisione e la netta percezione di una grande e immotivata ingiustizia – scrivono Favis e Cesap –. Tanto più considerato che aderiscono all’Associazione delle Vittime del Forteto numerosi minori mai risarciti e anch’essi abbandonati dallo Stato, oltre a persone adescate dalla “setta” in giovane età, nonché le famiglie finite in carcere per violenze mai commesse e devastate nei loro affetti”.

Favis e Cesap hanno lavorato accanto all’associazione e sono testimoni “dell’immenso coraggio dimostrato da tutte le vittime e dello straordinario impegno civico e sociale dei loro rappresentanti” nel far emergere ciò che di drammatico è accaduto all’interno del Forteto e nel tutelare le fasce vulnerabili della popolazione dai rischi e pericoli rappresentati da altre realtà manipolative e aberranti.

“Confidiamo che l’esclusione dell’Associazione delle Vittime del Forteto, rappresenti null’altro che una mera dimenticanza a cui siamo certi saprà prontamente porre rimedio -concludono le associazioni - così che un bel gesto sia esente da qualsivoglia sorta di macchia e renda meritato onore a tutte le vittime”.

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