Cassa integrazione in deroga: c'è la firma delle parti sociali

Officine Ristori: accordo su stipendi, ammortizzatori e ripresa produttiva. Fallimento per la Reha-I.T.O. di Empoli. La Crisi Despar/Duegi non trova la vendita in blocco. Pro-Gest dichiara che l'attività di Cartonificio Fiorentino e Ondulati Giusti continuerà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 2014 19:11
Cassa integrazione in deroga: c'è la firma delle parti sociali

FIRENZE– I nuovi criteri per l'accesso alla cassa integrazione e alla mobilità in deroga, introdotti dal decreto interministeriale del luglio scorso e provvisoriamente recepiti dalla Regione Toscana con una circolare del 4 agosto, per rendere subito operativo il decreto, hanno da mercoledì una definizione più precisa e si concretizzano in un accordo firmato oggi dalla Regione e dalle parti sociali. Fra le novità, che trovano definizione nell'accordo dopo il passaggio con il ministero, c'è l'estensione alle cooperative della possibilità di accedere alla Cassa integrazione in deroga, la conferma che le imprese che hanno diritto alla Cigs e alla Cigo possono accedere alla deroga anche prima di aver esaurito i periodi a disposizioni in caso non vi siano i requisiti per le prime due. L'accordo recepisce anche il chiarimento in merito alla obbligatorietà di stipulare un verbale d'accordo fra le parti sociali prima di ciascuna domanda e stabilisce anche che, in relazione a ciascuna unità produttiva, il trattamento salariale in deroga può essere concesso a decorrere dal primo gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2014 per un periodo non superiore a 11 mesi nell'arco di un anno.

A decorrere dal primo gennaio 2015 e fino al dicembre 2015, per un periodo non superiore a 5 mesi nell'arco di un anno. Resta il fatto che alcuni dei requisiti e criteri di accesso introdotti non sono stati modificati e alcuni restano non condivisi, come quelli sui requisiti di "anzianità" di lavoro, sull'esclusione degli studi professionali.

I dati sulla cassa integrazione

In Toscana le ore di cassa integrazione autorizzate dal gennaio al settembre 2014 sono complessivamente quasi 47 milioni, quasi 5 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2013. In dettaglio: 46.980.315, contro 42.644.527, un incremento del 10,2%. In diminuzione le ore di Cassa integrazione ordinaria in questo stesso periodo sono infatti, oltre 6 milioni, contro oltre 10 milioni dell'anno precedente, con una flessione di - 35%. Quanto alla Cassa straordinaria, si assiste ad un incremento, passando dagli oltre 20 milioni del 2013 ai 28 milioni del 2014. La Cassa integrazione in deroga aumenta di un + 4%, con 12.153.334 ore autorizzate da gennaio a settembre 2014, contro gli 11.652.031 registrati nello stesso periodo del 2013.

Relativamente all'anno 2014, ad oggi sono state ricevute 11.114 domande di Cassa integrazione in deroga e 734 di mobilità in deroga che coinvolgono un totale di 21.767 lavoratori. Fino ad oggi, abbiamo potuto autorizzare e trasmettere ad Inps tutte le domande relative alla previgente normativa, pervenute presso i nostri uffici entro il 16 luglio 2014, ovvero 7.176 domande di CIG e 508 di mobilità che coinvolgono un totale di 18.049 lavoratori e che corrispondono ad un costo complessivo di circa 79 milioni di euro.

Approfondimenti

La ripresa dell'attività produttiva, le garanzie sul pagamento degli stipendi e gli ammortizzatori sociali da utilizzare nella fase di ammissione al concordato. Questi gli obiettivi sui quali si è raggiunta un'intesa nell'incontro sulle Officine Ristori convocato mercoledì dall'assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini in Consiglio regionale. L'incontro, al quale hanno partecipato, oltre all'asessore Simoncini, il sindaco del Comune di Santa Maria a Monte Ilaria Parrella, il presidente dell'Unione dei comuni della Valdera Simone Millozzi, una rappresentante della Provincia di Pisa, i vertici dell'azienda, il Commissario Pasquale Giovinazzo, le organizzazioni sindacali di categoria e le Rsu, si è concluso con la firma di un verbale di incontro.

"Un confronto serrato - commenta Simoncini - sfociato in un accordo che consente di fare passi avanti concreti nella vertenza che coinvolge un'azienda storica di e oltre 150 lavoratori. Nel documento firmato dalle parti, si concorda su sei punti, che corrispondono ad altrettanti impegni sulla base dei quali le organizzazioni sindacali proporranno all'assemblea la ripresa del lavoro". L'azienda – si legge nel testo - si dice disponibile a mettere immediatamente in pagamento gli stipendi del mese di ottobre, appena ripresa l'attività produttiva.

Il 20 novembre si terrà un incontro fra le parti per verificare la possibilità di anticipare, da parte dell'azienda, lo stipendio di novembre. Sugli arretrati, l'azienda "assume l'impegno a prevedere, compatibilmente con la struttura del piano, il pagamento degli stipendi nel corso del piano concordatario prima della fase finale di liquidazione dei crediti di cui al piano concordatario. Si concorda inoltre "che la fase produttiva sino al decreto di ammissione al concordato, vedrà l'utilizzazione del contratto di solidarietà, per la stipula del quale le parti si ritroveranno nella sede propria, previa verifica presso le strutture del ministero del Lavoro.

E' arrivato giovedì il fallimento da parte del Tribunale di Firenze della Reha-Ito di Empoli, azienda che opera nel settore dei servizi di manutenzione e gestione degli ausili ortopedici e che occupa a livello nazionale un centinaio di lavoratori, di cui 40 nel territorio empolese. Appena appresa la notizia, come FIOM CGIL Firenze ha proclamato lo sciopero e convocato un'assemblea con i lavoratori, nella quale è stata presa la decisione di richiedere al Tribunale, attraverso il curatore fallimentare, la possibilità di effettuare un esercizio provvisorio, in quanto l'azienda ha attività lavorative e commesse attive nei confronti delle ASL, così facendo dare continuità all'azienda stessa. L'azione ha l'obiettivo di dare continuità all'attività e cercare quanto prima un soggetto industriale interessato a subentrare nel più breve tempo possibile nella gestione dell'azienda.La situazione degli ex punti vendita Despar che sembrava potesse trovare una soluzione in tempi brevi si sta complicando e oltre 50 lavoratori dei punti vendita dell'area del Mugello e Val di Sieve rimangono in cassa integrazione con un futuro incerto. Si sta parlando di un'area già colpita da diverse crisi aziendali e questa situazione aggrava fortemente la situazione.

Giovedì alla CGIL di Borgo San Lorenzo si sono riuniti tutti i lavoratori con i loro rappresentanti assieme ai quattro sindaci dei comuni interessati (Barberino, Vicchio, Dicomano e Pelago) per esaminare la situazione e valutare le iniziative da assumere. Le organizzazioni sindacali e le istituzioni sollecitano vivamente tutto il modo imprenditoriale e politico a preoccuparsi e a intervenire per dare continuità a tutte queste attività commerciali che siamo convinti possano avere ancora un futuro commerciale sul territorio.Si è tenuto giovedì in Palazzo Medici Riccardi il quarto incontro dell'Unità di Crisi sulla vertenza della storica azienda Sabo ammortizzatori con sede a Vicchio che impiega 35 dipendenti. La vertenza era iniziata con un preannuncio di possibili esuberi e si è conclusa con la disponibilità aziendale all’utilizzo del contratto di solidarietà per 12 mesi, ammortizzatore già precedentemente utilizzato.

L’esigenza aziendale di riduzione dei costi finalizzata ad un rilancio programmatico e produttivo è stata accolta dai sindacati e dai lavoratori attraverso un confronto e azioni specifiche sui temi dei volumi produttivi, della riduzione dei premi di produzione e dei buoni pasto. Al termine le istituzioni (Provincia e Comune di Vicchio) si sono dette particolarmente soddisfatte del risultato ottenuto nel quadro della salvaguardia occupazionale e del mantenimento dell'unità produttiva sul territorio.Il 3 novembre 2014 nella sede della Regione Toscana a Firenze, alla presenza dell'Assessore al lavoro della Regione Gianfranco Simoncini, il presidente della provincia di Firenze Andrea Barducci, l'Assessore con delega allo sviluppo economico della provincia di Lucca Francesco Bambini, ed i Sindaci delle Città di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti ed Altopascio Maurizio Marchetti, si sono incontrati l'azienda Pro-Gest, rappresentata dal suo titolare Bruno Zago e dal consulente dell'azienda Dott.

Zancopè e le delegazioni sindacali dei due stabilimenti, Cartonificio Fiorentino e Ondulati Giusti. Nel corso delle riunione l'azienda ha fatto una breve comunicazione sul fatto che intende dare continuità all'attività degli stabilimenti ma mettendo in chiaro di non avere ancora un piano industriale definito, ma di come programmare l'attività nel medio periodo fermo restando il problema di sbloccare l'approvvigionamento delle materie prime. La parte sindacale ha espresso alcune semplici considerazioni ribadendo la necessità di avviare un normale percorso di relazioni sindacali, chiedendo di entrare nel merito della crisi che ha prodotto questa situazione e delle normali garanzie sul ritorno a regime delle produzioni per entrambi gli stabilimenti. Di tutte le questioni affrontate, l'unico punto fermo sembra essere quello di poter fissare, a stretto giro un incontro sindacale presso l'associazione degli industriali.

Si è svolta mercoledì mattina a Palazzo Medici Riccardi una riunione – sollecitata dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil tra Provincia e Comune di Firenze – per discutere le questioni più urgenti che interessano i Centri per l’impiego, dal momento che a seguito dell’entrata in funzione dal primo gennaio 2015 della Città metropolitana, si rende necessario ripensare ad una riorganizzazione dei Cpi in un’ottica di maggiore efficienza ed accoglienza delle strutture messe a disposizione dei cittadini che cercano lavoro. Il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci e l’Assessore al personale e al lavoro del Comune di Firenze Federico Gianassi, intervenuti alla riunione, hanno assicurato la proroga di tutti i contratti a termine dei lavoratori fino al 31 dicembre 2015 compresi i precari dei Centri per l’impiego dell’Unione dei Comuni dell’Empolese-Valdelsa, per un totale di 54 lavoratori. Barducci e Gianassi hanno anche espresso l’auspicio che la nascente Città metropolitana possa avere un ruolo importante nella gestione dei Centri per l’impiego, un patrimonio di competenze e professionalità da non disperdere.

Dunque, il nuovo Ente potrebbe valorizzare e rilanciare i Centri che quotidianamente si occupano di ricollocare i disoccupati e cercare un impiego agli inoccupati. Proprio in merito alle strutture messe a disposizione dei cittadini in cerca di lavoro dall’incontro è emersa la necessità di riqualificare le sedi dei Cpi con particolare riferimento a quelli fiorentini che dovrebbero essere rinnovati per poter ricevere in modo più agevole gli utenti.

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