FAI: sabato 15 e domenica 16 maggio 2021 le Aperture straordinarie

Il Fondo Ambiente Italiano spalanca le porte del Castello di Sammezzano a Reggello

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 maggio 2021 14:19
FAI: sabato 15 e domenica 16 maggio 2021 le Aperture straordinarie

Proprio nel significato più profondo di queste parole è racchiuso lo spirito della 29ªedizione delle Giornate FAI di Primavera in programma sabato 15 e domenica 16 maggio 2021. Le Giornate FAI di Primavera sono il primo grande evento nazionale dedicato ad arte e cultura organizzato dopo l’ultimo periodo di lockdown.

Anche quest’anno la grande manifestazione di piazza del FAI, dal 1993 il più importante evento dedicato al patrimonio culturale che celebra arte, storia e natura, torna a coinvolgere gli italiani - dopo i mesi difficili vissuti - nell’entusiasmante scoperta delle bellezze che ci circondano, grazie all’apertura di 600 luoghi in 300 città e 19 Regioni, molti dei quali poco conosciuti o accessibili in via eccezionale, visitabili in totale sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti. I posti disponibili sono limitati; prenotazione obbligatoria sul sito www.giornatefai.it fino a esaurimento posti disponibili ed entro la mezzanotte del giorno precedente la visita

Il programma potrebbe subire variazioni; la realizzazione dell’evento nelle singole Regioni dipenderà dal loro colore nella settimana del 10 maggio. Per le Regioni attualmente arancioni prenotazioni aperte da sabato 8 maggio in caso di passaggio in zona gialla.

Voglia d’Italia

Approfondimenti

Un’iniziativa che il Fondo per l’Ambiente Italiano ha voluto coraggiosamente e prontamente programmare a metà maggio, affrontando con grande tenacia e una buona dose di audacia le innumerevoli complessità organizzative legate all’emergenza sanitaria, e che solo pochi giorni fa ha avuto la conferma di poter realizzare, in base alle misure contenute nel Decreto Legge del 22 aprile. Tutto questo è stato possibile grazie a un’incontenibile voglia d’Italia, a un’inesauribile fiducia nel Paese e a un lavoro difficile e senza sosta nei mesi in cui l’Italia era ferma a causa dell’emergenza.

È uno sforzo speciale, che si avvicina all’eroismo, e di cui si sono fatti carico con encomiabile entusiasmo e passione civica i volontari di 335 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutta Italia, vero motore dell’evento nel solco del principio di sussidiarietà regolato dall’articolo 118 della Costituzione, che potranno contare sul supporto di Protezione Civile, Croce Rossa e Arma dei Carabinieri, da anni al nostro fianco in questa manifestazione.

Un miracolo italiano

Le Giornate FAI sono un’occasione per conoscere l’inestimabile patrimonio culturale d’Italia e un grande momento di incontro tra il FAI e tutti gli italiani. Chi deciderà di partecipare contribuirà ad aiutare la Fondazione, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, a portare avanti la sua missione e a compiere tanti altri “miracoli” di cui essere orgogliosi.

Per prenotarsi e prendere parte all’iniziativa è richiesto un contributo minimo di 3 €. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure attraverso l’iscrizione annuale - sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento - o ancora con l’invio di un sms solidale al numero 45586, attivo dal 6 al 23 maggio 2021.

Il riconoscimento del Presidente della Repubblica

In questi giorni alle Giornate FAI di Primavera è stata conferita la Targa del Presidente della Repubblica, a cui va il nostro infinito grazie. Un riconoscimento che dedichiamo alle Delegazioni, ai Gruppi e ai volontari che hanno reso possibili questi giorni di festa dedicati al patrimonio del Paese. Il riconoscimento del Presidente ci incoraggia a fare sempre meglio e a svolgere con sempre maggior efficacia il principio di sussidiarietà, sancito dalla Costituzione, che è alla base dell’agire quotidiano della Fondazione.

Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 10 al 16 maggio, infatti, la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro Paese: una maratona televisiva e radiofonica di raccolta fondi a sostegno del FAI, per sensibilizzare sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico e per promuoverne la partecipazione attiva. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2021 anche attraverso la collaborazione di Rai per il Sociale.

Ville e parchi storici, residenze reali e giardini, castelli e monumenti che svelano spazi sorprendenti, aree archeologiche e musei insoliti; e ancora, orti botanici, percorsi naturalistici e itinerari in borghi che custodiscono antiche tradizioni: l’elenco dei beni visitabili durante le Giornate FAI di Primavera 2021,come da tradizione, è così ampio e variegato che è quasi impossibile da sintetizzare. E quest’anno la manifestazione è anche un’occasione per raccontare, attraverso l’attenta scelta dei luoghi e la narrazione che ne verrà fatta, la nuova visione culturale della Fondazione – presentata a fine marzo durante il XXV Convegno Nazionale dei Delegati e dei Volontari - che vede l’Ambiente come indissolubile intreccio tra Natura e Storia e la Cultura come sintesi delle scienze umane e naturali.

Tra le aperture più belle delle Giornate FAI di Primavera 2021 IN TOSCANA:

Reggello (FI)

CASTELLO DI SAMMEZZANO

Chiuso alle visite dal 2016, aprirà eccezionalmente per le Giornate FAI di Primavera 2021 il Castello di Sammezzano, tenuta di caccia in epoca medicea, riprogettato nel secondo Ottocento in stile orientalista dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes D’Aragona, protagonista della vita culturale fiorentina, che lo rese un edificio senza pari in Italia e con pochi confronti a livello internazionale, per la rievocazione in 13 sale monumentali di capolavori architettonici di arte indiana e moresca.

Trasformato nel 1970 con le sue 140 stanze in hotel di lusso, dopo una serie di vicissitudini e di aste giudiziarie mai aggiudicate tra 2015 e 2017, il castello è da poco tornato di proprietà della Sammezzano Castle srl ed è in cerca di una nuova vocazione. Circondato da un parco di 190 ettari, Sammezzano si è classificato al secondo posto nel censimento del FAI I Luoghi del Cuore 2020. Già vincitore dell’edizione 2016, purtroppo nessun intervento poté essere realizzato con il contributo di 50mila euro.

Le visite saranno a cura del comitato che si è attivato per raccogliere voti a favore del castello. Durante le Giornate FAI di Primavera si percorrerà il parco con i suoi alberi monumentali e si visiterà il piano nobile del castello con le spettacolari sale.

Apertura: sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle ore 9.30 alle 17

Firenze

TSH FIRENZE: STREET ART A PALAZZO - THE STUDENT HOTEL

In un palazzo di viale Spartaco Lavagnini costruito da Giuseppe Poggi nella seconda metà dell'Ottocento, al tempo di Firenze capitale d'Italia, si racconta la sua trasformazione attraverso opere d'arte e graffiti realizzati nell'ampio cortile interno da giovani e affermati creativi e street artist internazionali, come The London Police, Icy & Sot, Ben Eine Le Rat, Mr G, Favela Painting. Il percorso di visita si snoda all’aperto fino a raggiungere la zona più scenografica dell'edificio: la terrazza panoramica con vista su Firenze, raggiungibile attraverso sei rampe di scale dello scalone monumentale.

Il palazzo, adibito prima a foresteria, negli anni Ottanta fu occupato dagli uffici della Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali. Quando nel 1905 l'intera rete ferroviaria italiana fu statalizzata e trasformata in Ente pubblico (Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato), il complesso divenne sede del ramo Studi e Collaudi dell'azienda. Successivamente vi hanno trovato sede gli uffici del Trasporto regionale della Toscana, la direzione tecnica di Trenitalia e della Ferservizi.

L’immobile è stato acquistato nel 2015 da TSH, colosso olandese del settore alberghiero che ha realizzato “The Student Hotel”, un’innovativa forma di accoglienza rivolta non solo a studenti, ma anche a famiglie, imprenditori e giovani startupper. L’edificio offre spazi e servizi all’avanguardia: palestra, piscina, biblioteca, sala giochi, ristoranti, sala conferenze e spazi co-working.

Apertura: sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle ore 10 alle 17

Signa (FI)

VILLA CASTELLETTI

La Villa Castelletti sorge sull’altura del colle di Signa, in posizione isolata, a circa 10 km dal centro di Firenze. Residenza storica di molta rilevanza, incorniciata dal bellissimo parco di 12 ettari, è tutelata dalla Soprintendenza Beni Storici. L'edificio domina sul paesaggio circostante e si colloca in posizione strategica presso un'ansa del fiume Ombrone, da qui l'epiteto della struttura che alluderebbe al ruolo di fortificazione, in difesa del corso fluviale. La configurazione della villa è ottocentesca ma la sua fondazione è riconducibile alla tradizione architettonica toscana delle residenze extraurbane, sviluppatasi a partire dalla metà del XV secolo.

Perfettamente inserita nel vasto parco romantico, caratterizzato da grandi prati e ampie alberature dalle svariate specie, la tenuta gentilizia prevedeva, in origine, oltre al corpo principale, dei poderi annessi alla proprietà: un mulino sul fiume Ombrone e una fornace. L'interno conserva finiture pregevoli di fine Ottocento e arredi lapidei d'età rinascimentale e tardo manierista, frutto di acquisizioni antiquarie. L'ambiente del vestibolo accoglie importanti sculture in terracotta della Manifattura di Signa ed è presente un pavimento in maiolica, riconducibile ai primi lavori della Manifattura Chini.

Apertura: sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle ore 10 alle 17

Follonica (GR)

LA CITTà FABBRICA DI FOLLONICA - Visioni granducali fra ferro, ghisa, mare e natura

Oltre alla vocazione balneare, Follonica ha avuto per secoli l’identità di una “città-fabbrica”, con un complesso di fonderie voluto nel 1831 dal granduca Leopoldo II per la lavorazione dei minerali estratti dall’Isola d’Elba. A partire da una preesistente ferriera cinquecentesca, il granduca istituì la “Imperiale e Reale Amministrazione delle Miniere di Rio e delle Fonderie del Ferro di Follonica”, con notevoli investimenti, che resero gli impianti di Follonica un polo tecnologico, un’area siderurgica tra le più importanti a livello nazionale.

Da qui provengono, per esempio, le colonnine tortili in ghisa che circondano la cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore. Nel 1867 la gestione passò alla “Società Anonima Alti Forni e Fonderie di Piombino”, che assunse nel 1918 la denominazione di Ilva. La produzione cessò nel 1961 e il complesso è stato successivamente oggetto di un’importante riqualificazione, che l’ha trasformato in gran parte in strutture di uso pubblico. Oggi vi sorgono, tra l’altro, un teatro, la biblioteca comunale e, nel cuore di quella che fu la cittadella della ghisa, il forno di San Ferdinando, il MAGMA, Museo delle Arti in Ghisa della Maremma.

È tra i principali insediamenti di archeologia industriale in Toscana.

Apertura: sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle ore 10 alle 17

Massa

TRENO CENTOPORTE

Durante la II Guerra Mondiale alcune carrozze “Centoporte” furono trasformate in vagoni ospedale per il trasporto dei feriti, i treni ospedale, oltre 40, vennero usati nelle campagne di Grecia, Albania, Jugoslavia e di Russia. Le 3 carrozze conservate presso la base del Corpo Militare Croce Rossa Italiana, facevano parte di un treno ‘Centoporte’ realizzato nel 1931 e attrezzate a treno ospedale TH5 nel 1935. Le carrozze hanno la tipica coloritura “verde vagone”, che cambierà a partire dal 1935.

Le “Centoporte” ebbero una lunga storia come carrozze trasporto malati. Ancora negli anni 70 le carrozze barellate venivano usate nei treni per Lourdes. Costruite in 10 unità e classificate BM, sono tutt’ora in servizio, e sono usate per il trasporto dei pellegrini. Le carrozze sono state trasferite da Bari a Marina di Massa nell’agosto del 1994, prima del trasporto presso il CNFAD della CRI si dovette abbattere un pilastro del cancello d’ingresso. Pochissimo tempo dopo l’arrivo a Marina di Massa, le carrozze, uniche in Italia e interamente arredate con oggetti e attrezzature dell’epoca, sono state utilizzate per il set del film Il Paziente Inglese, vincitore di ben 8 Premi Oscar tra cui Miglior film e Miglior regia.

Apertura: sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle ore 10 alle 17.30

Cantagallo (PO)

FABBRICA “BESTE”

BESTE è una fabbrica tessuti che progetta e produce tessuti e abbigliamento puntando alla massima efficienza energetica per ridurre l’impatto sull’ambiente e massimizzare il valore che ne deriva per il territorio. In quasi 30 anni di attività sono stati prodotti più di 13mila tessuti, raccolti all’interno della Tessuteka a partire dalla prima collezione, quella della stagione “primavera estate” 1993. Beste offre la possibilità di visitare l’azienda con un tour guidato lungo tutta la filiera produttiva, dalla fase progettuale alle lavorazioni – ogni singolo reparto e macchinario è identificato da una apposita segnaletica con nome e QR Code di approfondimento – fino alla realizzazione di capi finiti. Al termine della visita sarà possibile consultare la Tessuteka.

Apertura: sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle ore 10 alle 17.30

Lucca

FABBRICA “MARTINELLI LUCE”

Ingresso riservato agli iscritti FAI

Eccellenza lucchese riconosciuta a livello internazionale nel campo del design e presente nelle collezioni dei maggiori musei d’arte moderna del mondo – dal MOMA al Metropolitan Museum of Art di New York, dal Museum des Arts Decoratives di Montreal al Centro Pompidou di Parigi – la Martinelli Luce, azienda fondata nel 1950, aprirà la galleria che custodisce lampade e prototipi, dalla celebre lampada “Pipistrello” disegnata da Gae Aulenti nel 1965 a quelle ispirate alla natura disegnate da Elio Martinelli tra gli anni ’60 e ’90.

Apertura: sabato 15 maggio, dalle ore 10.30 alle 17

Montecatini (PT)

SALE D’ASPETTO E SALA UFFICIO STAZIONE VECCHIA

Inaugurata il 4 agosto 1937, la stazione ferroviaria di Montecatini rappresenta una delle architetture più importanti del Razionalismo toscano e italiano. Ad Angiolo Mazzoni, architetto e capo ufficio progetti del Ministero delle Comunicazioni, fu affidato il compito di progettare il nuovo complesso. Sorto nell'area detta “del Mezzomiglio”, tra Montecatini e Pieve a Nievole, esso avrebbe dovuto segnare la nascita di un nuovo grande polo di espansione della città, collegato all'area termale da un ricco viale alberato.

Il rigoroso impianto del fabbricato viaggiatori, la chiara articolazione dei volumi e delle forme pure, le linee curve delle pensiline, l'utilizzo di pietre nazionali come il travertino di Monsummano, il porfido violaceo delle cave di Predazzo, la monzonite o il granito rosa, riassumono i tratti salienti dell'architettura mazzoniana. Elemento qualificante è l'alta torre-faro dell'orologio, che all'epoca aveva la funzione di separare gli atri partenze e arrivi. Davanti ad essa, sul vasto piazzale, una grande fontana a tre vasche foderate di tessere azzurre.

Nelle tre sale d'aspetto, di prima, seconda e terza classe, appena restaurate dalla Fondazione FS e aperte in esclusiva per le Giornate FAI di Primavera, domina la cura progettuale di tutti gli elementi accessori e d'arredo, dai mobili all'illuminazione. Inoltre, sarà possibile visitare la storica sala del capostazione e l'ufficio movimento della stazione. La visita partirà dalla biglietteria, con le bacheche originali, e si concluderà al terzo binario, dove sosterà un treno storico del 1938 della ferrovia italiana.

Apertura: sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle ore 9.30 alle 18

Volterra (PI)

LA GUARDIOLA

In occasione delle Giornate FAI si proporrà un breve itinerario alla scoperta di uno degli angoli più affascinanti di Volterra, e di Borgo San Giusto in particolare: quartiere tra i più genuini della città, ricco di tesori nascosti della Volterra etrusca e medioevale, è stato celebrato dallo scrittore Carlo Cassola e ricordato nella sua storia recente per le lotte politiche, le botteghe alabastrine, il Museo Consortini e l'Istituto d'Arte di Volterra. Ai margini del borgo, il tratto di mura etrusche della Guardiola si affaccia direttamente sul tipico e suggestivo paesaggio volterrano, le Balze.

Poco lontano, verso l'interno, la porta antica medioevale di Porta Menseri con l'adiacente Torre. Continuando lungo la via della storica trattoria Dello Sgherro, si arriva al cuore del borgo, rappresentato simbolicamente dalla maestosa Chiesa di San Giusto e dall'ampio prato dinnanzi alla sua facciata: la chiesa seicentesca si innalza su un piccolo pianoro, immersa nell'ambiente boschivo, dominando l'intero agglomerato urbano.

Apertura: domenica 16 maggio, dalle ore 9.30 alle 17.30

Pisa

BASILICA DI SAN PIERO A GRADO

La Basilica di San Pietro Apostolo, a 4 chilometri da Pisa, in epoca cristiana venne chiamata “di San Piero a Grado”, da gradus maris, in quanto era scalo intermedio tra il porto fluviale di Pisa e il porto marittimo. La sua origine risale al 14 settembre 1046, ma la chiesa conserva al proprio interno resti di precedenti strutture architettoniche legate alla liturgia, le più antiche dell'area pisana. Gli scavi archeologici sono cominciati all'inizio del XX secolo e hanno messo in luce resti di una villa romana e la sua trasformazione in luogo di culto.

Il periodo di massimo splendore fu da metà del XIII a metà del XIV secolo, quando divenne meta di pellegrinaggio. La chiesa presenta un'ampia struttura basilicale, conclusa a est da tre absidi, che corrispondono alle navate interne. La ricchezza cromatica dell'esterno è confermata dall'uso di 64 bacini ceramici invetriati, dei secoli X- XI, collocati nel sottogronda, provenienti dal Nord Africa. L'interno si articola in tre navate, suddivise da due serie di 12 colonne in marmo e granito di reimpiego, provenienti da monumenti romani pisani o frutto di importazioni di cui Pisa fu centro molto attivo.Deodato Orlandi, collaboratore di Cimabue nella cattedrale pisana nel 1299, realizza un ciclo di affreschi distribuito su tre ordini: i papi, Vita di San Pietro e città celeste, una vera e propria Bibbia per i poveri.

Solitamente aperta, durante le Giornate FAI di Primavera si potranno cogliere, attraverso un percorso dal taglio storico e artistico, le fasi costruttive della basilica e il suo sviluppo connesso alla trasformazione del territorio che la ospita.

Apertura: sabato 15 maggio, dalle ore 9.30 alle 16

Livorno

ACQUEDOTTO LEOPOLDINO - Il percorso dell'acqua nella campagna livornese

I Bagnetti della Puzzolente si trovano a Livorno e legano il proprio nome alla presenza di maleodorante acqua di origine solfurea. Sono ciò che resta di una struttura termale del XIX secolo, che oggi versa in condizioni di estremo degrado. Ottenuto il benestare dalla Società Medica di Livorno, nel 1843 i Bartolommei diedero incarico all’architetto Pasquale Poccianti di progettare ed erigere lo stabilimento balneare che fu completato e aperto al pubblico nel 1844. Il corpo di fabbrica è a pianta rettangolare con due emicicli alle estremità che contenevano le vasche (otto per lato) per le bagnature, collegate alle sorgenti.

Vi era anche un sistema a vapore per il riscaldamento delle acque. La facciata è caratterizzata da un pronao con quattro colonne di ordine tuscanico sormontate da un timpano triangolare. Sebbene accostato allo stile del vicino Cisternino di Pian di Rota, in effetti si ritiene una involuzione del neoclassicismo del Poccianti e a causa di alcune differenze come la rinuncia alla finestre termali, si possa parlare di un linguaggio più neopalladiano. Lo stabilimento arricchiva i luoghi della passeggiata degli Acquedotti, progettata dal Poccianti per creare un percorso che dalla città andasse verso le colline seguendo l’acquedotto Leopoldino Pur essendo ancora molto frequentato nel 1876, l’interesse dei frequentatori diminuì nel tempo fino alla definitiva chiusura da parte della famiglia Mimbelli, divenuta proprietaria della struttura nel 1897.

Fu di conseguenza adibita ad altri usi e pesantemente rimaneggiata, addirittura con la costruzione di tre appartamenti al piano superiore, uno dei quali abitato fino a qualche anno fa. Una curiosità: nel vialetto davanti ai Bagnetti nel 1960 fu girata una scena del film Tutti a casa con Alberto Sordi. Adesso risulta di proprietà della Fattoria del Limone.

Apertura: sabato 15 maggio, dalle ore 12 alle 18.30; domenica 16 maggio, dalle ore 10 alle 18.15

Radicondoli (SI)

Radicondoli è un antico borgo posto sul versante settentrionale delle Colline Metallifere, tra la Valdelsa e la Val di Cecina. Situato in posizione dominante sulla collina di San Cerbone, gode di una vista notevole sui boschi e le colline circostanti. Le origini di Radicondoli risalgono all’epoca longobarda, ma il borgo venne completamente riedificato nell'attuale posizione tra il 1209 e il 1213. Fin dall'antichità il borgo si distinse per essere un centro popoloso ed economicamente rilevante, soprattutto per la presenza di una corporazione di lanaioli.

Le mura medievali di Radicondoli sono ancora in parte ben leggibili, così come due torrioni e una delle porte cittadine, la porta Olla, unica superstite delle tre attestate dalle fonti. Il centro si sviluppa intorno a una via principale, lungo la quale si trovano la maggior parte dei monumenti più interessanti. Tra questi, la Chiesa del Crocifisso, all'interno della quale è possibile ammirare il restauro del Crocifisso ligneo dipinto, che dà il nome all’edificio, databile al XIV secolo.

Pregevole, inoltre, è il palazzo Lolini già Bizzarrini, che presenta una facciata risalente al 1889 e fatta realizzare dalla famiglia Noferi, il cui stemma campeggia al di sopra del timpano spezzato della finestra del primo piano. All'interno sono eccezionalmente visibili i locali ristrutturati con gusto neoclassico sullo stile dell'architetto senese Agostino Fantastici. Il salone, ornato con colonne doriche, presenta decorazioni pittoriche opera del senese Luigi Cinatti.

Terminata la visita di Radicondoli si consiglia di spostarsi nei dintorni per ammirare paesaggi e insediamenti medievali. In special modo, a pochi chilometri, una piacevole scoperta sarà il borgo di Belforte.

Apertura: sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle ore 10 alle 17.30

Arezzo

LE VIE DELL’ACQUA

Sebbene quasi sconosciuto, anche Arezzo ha il suo fiume: il Castro, un corso d'acqua oggi non più visibile agli occhi degli aretini che ogni giorno passeggiano sopra le sue acque interrate. Un percorso urbano ne ripercorrerà il corso, alla scoperta delle evidenze storiche e architettoniche capaci di raccontarci una storia plurimillenaria, dalle fabbriche di ceramica di età etrusca e romana alle terme d'età imperiale romana, alla lavorazione della lana in età medievale, al sistema di mulini ad acqua d'età tardomedievale e moderna.

Alcuni esempi di grande interesse sono la ex Fonderia Bastanzetti in via Leone Leoni, ora Casa dell'Energia, e l'ex Ospedale S. Maria Sopra i Ponti di via Roma, proprietà della Fraternita dei Laici, poi demolito per far posto alla sede della Cassa di Risparmio di Firenze, complesso che ospitò anche San Francesco d'Assisi, il quale, intorno al 1217, fu accolto presso il pellegrinaio dell'Ospedale. Infine, l'ex Lavatoio di Piazza Sant'Agostino, oggi sede dell'InformaGiovani, dove le lavandaie facevano il bucato fino agli anni Cinquanta e Sessanta.

Apertura: sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle ore 10 alle 16

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