Firenze– "Fascioleghisti. È il nome giusto per Meloni e per Salvini -scrive su Facebook il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi- Non abbia paura Giorgia Meloni delle parole di Bella ciao cantata ieri da Francesco Guccini che inneggia così alla resistenza contro il centrodestra: Ma noi faremo la Resistenza, o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao ciao.ciao ..
Noi faremo la Resistenza come fecero i partigian...Meloni dovrebbe sapere che se lei è libera di dire ciò che vuole e di essere parlamentare, lo deve anche e soprattutto ai partigiani comunisti, socialisti, democristiani, liberali e persino monarchici che lottarono e vinsero contro i fascisti e i nazisti e che scrissero la Costituzione. Se invece avessero vinto loro, i fascisti e i nazisti, l’Europa si sarebbe trasformata in un immenso campo di concentramento, in una dittatura spietata, violenta e senza nessuna libertà. La storia non si ripete e Guccini non voleva certo inneggiare alla lotta armata; intendeva solo richiamare il valore e gli ideali della lotta partigiana nell’impegno contro il centrodestra che disconosce la Liberazione e il 25 Aprile. Per questo, d’ora in poi, verso la Meloni e Salvini e il centro destra da loro rappresentato mi rivolgerò chiamandoli fascioleghisti. È il nome giusto che spetta loro, per i loro ascendenti e per la cultura politica che li accumuna. Per Berlusconi è diverso, non è un fascioleghista. È stato un imprenditore e un politico di destra spregiudicato, il cui torto principale è stato quello di allearsi con i nipotini di Almirante e Mussolini, legittimandoli al governo. Anche ora Berlusconi prende le distanza da Meloni e da Salvini, ma poi corre subito a dichiarare che l’unità con loro non è in discussione".
“Non riesce proprio a comportarsi come Presidente di una Regione. Enrico Rossi non riesce mai a far parlare di se e tenta pateticamente di prendersi un briciolo di considerazione attaccando leader nazionali di altri partiti. In mezzo ad un’emergenza colossale, dove fra l’altro è richiesto di abbassare i toni, lui offende gli avversari politici sperando goffamente di mascherare l’incapacità della sua gestione -dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi, replicando alle del Governatore toscano- Le sue azioni politiche sono incerte, tardive, ideologiche, clientelari, dispendiose e sbagliate.
Ha fatto scappare eccellenze mediche, chiudere aziende, non è riuscito a far impianti di rifiuti, strade, autostrade e neanche l’aeroporto. Ha mandato allo sbaraglio medici, infermieri, volontari, lasciato allo sbando le Rsa, dove sono morti decine e decine di nonni. Solo per fortuna la Toscana non ha avuto per prima il focolaio, altrimenti sotto il suo comando sarebbe stata un’ecatombe. Ormai è andato. Per fortuna insieme al suo mandato. Della sua opera politica potrà raccontare solo quello ai nipoti.
Rossi chi? Quello dei fascioleghisti. Il resto farà di tutto per nasconderlo. Ma ci saremo noi a ricordare i disastri che ha fatto in 20 anni di poltrona e che la Toscana merita altro”.
"Capiamo che magari questi suoi sfoghi possano alleviare gli effetti deleteri della quarantena sul suo equilibrio mentale, ma forse il kompagno Rossi dovrebbe pensare a quando ha dato dei fascioleghisti a tutti coloro, virologi compresi, che lo esortavano, a febbraio, ad imporre la quarantena per chi tornava dalla Cina. Se avesse messo davanti il buonsenso invece del suo fanatismo ideologico, sicuramente ci sarebbero stati meno contagiati" interviene Daniele Belotti, Commissario della Lega Toscana.
“Il peggior presidente della storia della Toscana ci ha abituato ad uscite infelici, ma stavolta ha superato ogni limite. Affermare che chiamerà fascioleghisti tutti coloro che si sentono rappresentati da Giorgia Meloni e da Matteo Salvini, significa offendere la metà di quei toscani che, ancora per poco, è pagato profumatamente per rappresentare!” Così Francesco Torselli, portavoce regionale di Fratelli d’Italia. “Personalmente - prosegue Torselli - non voglio le sue scuse, perché le sue parole non mi fanno né caldo, né freddo: vengo dalla militanza giovanile e dalla sua parte politica mi sono sentito dire molto di peggio; ma credo che delle scuse siano doverose a quella metà dei toscani che, con le loro tasse, gli pagano uno stipendio da nababbo da vent’anni”. “Un’uscita del genere - conclude il portavoce regionale del movimento di Giorgia Meloni - se la tenga per quando, tra qualche mese, sarà un ‘simpatico’ pensionato alla casa del popolo di Pontedera.
Piuttosto, il presidente del consiglio regionale e futuro candidato governatore del partito di Enrico Rossi, non ha niente da dire? Condivide anche lui queste parole?”