Eugenio Montale: la sepoltura non corre più rischi

Impegno della giunta comunale a trovare una soluzione alla concessione scaduta. Tanti lettori oggi pomeriggio a San Felice a Ema per l’invito di Nove da Firenze per testimoniare l’attenzione della città al destino del poeta. La proposta della redazione: un censimento delle tombe illustri nei cimiteri urbani

Elena
Elena Novelli
12 ottobre 2019 23:55
Eugenio Montale: la sepoltura non corre più rischi

FIRENZE- Tanti lettori oggi pomeriggio al cimitero comunale San Felice a Ema hanno raccolto l’invito di Nove da Firenze per testimoniare l’attenzione della città al destino mortale del poeta, dopo che la nostra redazione aveva lanciato l’allarme sulla scadenza, da molti anni, della concessione cimiteriale della tomba di Eugenio Montale e di sua moglie Drusilla. Chi ha sostato brevemente in silenzio davanti al colombario gemello del premio Nobel per la letteratura, chi ha portato un fiore, qualcuno dei limoni (citando il titolo di una delle sue più celebri liriche).

Altri hanno appoggiato sotto il loculo una poesia stampata al computer, oppure una scritta a penna. C’era persino una raccolta in versione tascabile sotto il colombario gemello dei coniugi Montale, ieri pomeriggio illuminato dal un caldo sole autunnale delle colline fiorentine, in coincidenza con il 123° anniversario della nascita dell'autore di "Ossi di Seppia".

Mescolati tra i presenti e i molti giornalisti anche Alessandro Martini, Assessore comunale con delega alla cultura della memoria e Antonella Bundu, capogruppo di Firenze a Sinistra in consiglio comunale. L’assessore Martini ha confermato che la questione è all’attenzione della Giunta comunale e che una soluzione sarà trovata, di concerto con gli aventi diritto, la famiglia degli eredi. “In qualunque evenienza la sepoltura del poeta non è a rischio -ha confermato Alessandro Martini a Nove da Firenze- Siamo pronti eventualmente a offrire a Eugenio Montale e la moglie una sepoltura ancor più degna, magari al cimitero delle Porte Sante”.

Antonella Bundu, che per parte sua, sul tema aveva già redatto in mattinata una domanda di attualità rivolta al sindaco Nardella, ha garantito la vigilanza dell’opposizione consiliare, nella convinzione che la soluzione più appropriata sia il mantenimento dell’attuale sepoltura nel piccolo cimitero di San Felice a Ema, quello che il poeta aveva scelto nel 1963 per la sua Drusilla, alla quale si ricongiunse alla morte nel 1981.

“Siamo contenti che la città abbia saputo mostrare la sua passione culturale, raccogliendo immediatamente il nostro appello -ha commentato il direttore di Nove da Firenze, Nicola Novelli- Non avevamo dubbi che sarebbe bastata una pronta parola da parte della Giunta comunale per dissipare ogni preoccupazione sul destino della tomba di Eugenio Montale. L’attenzione che si è manifestata oggi è un gesto importante. Per impedire che simili situazioni imbarazzanti possano riprodursi in futuro sarebbe utile che il Comune di Firenze realizzasse una sorta di censimento delle sepolture illustri, in modo da proteggerne la conservazione, promuoverne la conoscenza e l’accessibilità del pubblico”.

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