Eugenio Montale: il Premio Nobel ha la concessione scaduta al cimitero

L'autore di "Ossi di Seppia" è morto il 12 settembre 1981 ed è sepolto al cimitero di San Felice a Ema, in un loculo familiare con la moglie Drusilla. Il nome compare nella lista delle concessioni scadute (la sua da ben 8 anni) e siccome il Comune sta mettendo ordine nel settore, il rischio che i resti mortali del poeta possano finire nell'ossario comune appare concreto. Due coincidenze: nacque il 12 ottobre e proprio ieri sono stati assegnati i premi Nobel ex-aequo 2019 per la Letteratura

Antonio
Antonio Patruno
11 ottobre 2019 11:40
Eugenio Montale: il Premio Nobel ha la concessione scaduta al cimitero

I resti mortali di Eugenio Montale stanno seriamente rischiando di finire nell'ossario comune. Il premio Nobel 1975 presto potrebbe non avere più un luogo fisico dove essere visitato. La concessione del suo loculo trentennale è ampiamente scaduta (da otto anni) e ora che il Comune di Firenze, con determina dirigenziale di circa un anno fa, ha deciso di mettere ordine in questo settore della macchina amministrativa, la situazione potrebbe presto precipitare. Ma andiamo per ordine.

 24 MONTALE EUGENIO 12/09/1981 COL. 110 SEZ. B GEM. 1

Questa gelida riga di scrittura, con un numero iniziale, un nome, una data di morte e le coordinate del loculo, si trova nel mare magnum delle carte on line del Comune di Firenze, nell’Avviso scadenze concessioni di loculi stagni rilasciati nel 1981, relativo al Cimitero di San Felice a Ema, a due passi dal Galluzzo. Il numero 24 fa parte dell’elenco dei loculi scaduti in questo campo santo, approvato con Determina Dirigenziale n.6428 del 14/09/2018.

Fin qui le cose tecniche, necessarie per inquadrare esattamente il problema. Un problema tecnico che però diventa un problema quasi di coscienza, certamente di scrupolo civile. Perché questo “24 MONTALE EUGENIO”, apparentemente uno dei tanti, è in realtà proprio lui, il poeta degli Ossi di Seppia, che venne insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 e fu Senatore a vita. E quando morì, a Milano, il suo funerale venne celebrato in Duomo dal cardinale Carlo Maria Martini, a significare compiutamente l’enorme prestigio anche umano di cui godette in vita il giornalista, scrittore e poeta genovese (che fra l'altro era nato il 12 ottobre 1896 e quindi domani cadrebbe il suo compleanno). Altra coincidenza, proprio ieri sono stati assegnati i Nobel per la Letteratura, a Olga Tokarczuk e Peter Handke.

A vedere il suo loculo, in una parte graziosa ma non in primissima vista del cimitero di San Felice a Ema, assieme all’amata moglie Drusilla Tanzi (morta diversi anni prima, nel 1963), non si direbbe che Eugenio Montale sia stato un personaggio importante. Un loculo anonimo, dimesso, assolutamente normale. Ma così non è. Lui è stato un personaggio importante per l'Italia. E se i resti di Eugenio Montale rischiano di andare nell’ossario comune, qualcosa va pur fatto.

Il rischio della dispersione è concreto, perché – tornando per un attimo alle cose tecniche – nel documento comunale si legge che “la mancata manifestazione di volontà da parte degli eredi/aventi diritto circa il rinnovo o meno della concessione entro il termine di 12 mesi dalla pubblicazione del presente avviso, comporterà l’estinzione della concessione e il Comune provvederà a liberare il loculo da feretri, cassette ossario o urne cinerarie per il loro successivo collocamento in ossario comune”. L’avviso è di circa un anno fa (come visto, la Determina dirigenziale è del 14 settembre 2018) e quindi come si dice a Firenze dovremmo essere “alle porte con i sassi”, molto vicini al “redde rationem”.

Ora, magari nel frattempo qualcuno avrà provveduto a sistemare la faccenda. Qualche parente, qualche istituzione, qualche circolo culturale. Ma pare moto improbabile. Il fatto che la concessione è scaduta nel 2011 e fino al settembre 2018 non è stata rinnovata, come dimostra la presenza di Eugenio Montale nel gelido elenco, rende questo dubbio più che lecito e non fa presagire niente di buono. Se nessuno ha risolto questa situazione, qualcuno (in particolare a questo punto il Comune di Firenze) potrebbe intervenire per evitare a Eugenio Montale (e con lui a tutto il mondo della cultura italiana) l’onta dell’ossario comune.

Il sospetto che le cose non si stiano mettendo bene per i resti mortali del poeta viene alimentato dalla visita in loco: all'ingresso del cimitero, in bacheca, la lista delle concessioni scadute riporta il numero (come visto, il 24) e il nome del Premio Nobel con accanto un segnetto in nero, come tutti gli altri. Ma davvero le ossa di Montale saranno messe nell'ossario comune? Da Ossi di seppia a...E niente, meglio che ci sia un lieto fine.

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