Empoli: a Sant’Andrea per parlare di SR 429 e dell‘inchiesta Keu

Il sindaco Brenda Barnini: «Con impegno, trasparenza e serietà affrontiamo questo difficile passaggio»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 giugno 2021 22:06
Empoli: a Sant’Andrea per parlare di SR 429 e dell‘inchiesta Keu

EMPOLI– A fronte dei silenzi sempre più imbarazzanti del Partito Democratico e dei suoi amministratori, si segnala l'iniziativa di trasparenza ed informazione ai cittadini organizzata ieri sera a Empoli su quello che è accaduto in questi anni in cui un articolato sistema politico-imprenditoriale-mafioso, che ha inquinato deliberatamente, in nome del profitto.

Assemblea attesa e partecipata, giovedì 10 giugno, al circolo Arci di Sant’Andrea, convocata dal sindaco di Empoli Brenda Barnini insieme ai rappresentanti dei cittadini delle frazioni della zona con l’obiettivo di avere un'occasione pubblica in cui si potesse ricostruire la vicenda giudiziaria che riguarda i possibili sversamenti di materiale sotto la SR 429 e per illustrare l'impegno che l'amministrazione sta proferendo per tutelare l'interesse della comunità.

È stata anche l’occasione per presentare al sindaco alcuni quesiti da parte dei rappresentanti del comitato No Keu. Il sindaco Barnini aveva invitato anche i sindaci di Castelfiorentino Alessio Falorni e di Gambassi Terme Paolo Campinoti.

Approfondimenti

«La SR 429 è un’arteria strategica per tutta la Regione Toscana e per l’Empolese Valdelsa, non avrei mai creduto – ha confessato in apertura dell’incontro il sindaco di Empoli – di dover tornare qua a fare un’assemblea per riparlare di un’opera per la quale abbiamo lavorato fin dai primi giorni del primo mandato amministrativo. Da quando, il 15 aprile 2021, abbiamo ricevuto la notizia dell'inchiesta sul Keu, il Comune di Empoli, in quanto parte offesa, ha lavorato per tutelare la salute della popolazione e anche per questo siamo pronti a costituirsi parte civile nell’eventuale processo che seguirà questa fase.

Seguiamo passo dopo passo ogni fase. E abbiamo chiesto di essere informati costantemente all’assessore Monia Monni per la Regione Toscana con la quale il 22 aprile facemmo una prima riunione col procuratore della Repubblica per renderci conto di ciò che stava accadendo e per chiedere massima attenzione per questo territorio. L’ultimo passo, al momento, sono stati i prelievi su quello che, per quanto ci è stato comunicato, è l’unico tratto della 429 in cui sarebbero stati sversati materiali contaminati».

«Nell’assemblea di Sant’Andrea – ha aggiunto Brenda Barnini – abbiamo parlato, discusso, risposto a tante domande, cercato di fornire informazioni tecniche e amministrative fuori dalle facili semplificazioni che purtroppo non aiutano a comprendere il problema né a cercare di risolverlo. Al momento il Comune di Empoli non ha ricevuto nessuna comunicazione ufficiale sull'esito delle analisi sui campioni di terra prelevati e i risultati non credo arriveranno prima della fine di giugno.

Quei risultati dimostreranno se c'è una concentrazione di materiali estranei al territorio ai fini della vicenda giudiziaria. Noi invece stiamo nel frattempo lavorando con Arpat e Regione Toscana alla definizione di un piano di verifiche e monitoraggi su acque e suolo che ci consenta di stabilire il tipo di intervento da fare per garantire la salute dei cittadini e dell'ambiente. Stiamo poi definendo insieme ad Acque il progetto di estensione dell'acquedotto per quelle famiglie che oggi non hanno alternative al pozzo privato.

Con impegno, trasparenza e serietà stiamo cercando di affrontare una situazione difficile che ci vede tutti insieme come amministratori e cittadini parte lesa. Passo dopo passo per ristabilire la fiducia nelle istituzioni e rafforzare le nostre difese immunitarie contro qualunque forma di infiltrazione della criminalità organizzata».

L’inchiesta “keu” ha messo a nudo la necessità da parte delle stazioni appaltanti pubbliche di dotarsi di regole più stringenti e di strumenti più efficaci per i controlli. Parliamo, innanzitutto, di un serio sistema di tracciamento di questi materiali che, come le tante inchieste di questi anni hanno messo in luce, rappresentano sempre più una vera e propria merce che viene posta, in forme illegali ma anche legali, sul mercato.

Foto gallery
Notizie correlate
In evidenza