Emergenza gelate: Saccardi in visita in Val di Chiana

A Montespertoli il gelo brucia metà delle viti della Cantina Sociale Colli Fiorentini Valvirginio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 aprile 2021 15:41
Emergenza gelate: Saccardi in visita in Val di Chiana

Visita giovedì mattina della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi all’azienda “Illuminati”, una delle più grandi per la produzione frutticola della Toscana, che conta 300 ettari di frutteti ed oltre 400 persone impiegate stagionalmente in Val di Chiana, zona da cui proviene circa il 50% della produzione di pere, mele e pesche della nostra regione.

Con Saccardi erano presenti i consiglieri regionali Vincenzo Ceccarelli e Lucia De Robertis. Insieme hanno verificato i danni che la gelata dell’8 aprile ha provocato alle colture e quindi al prossimo raccolto.

Riunitisi quindi nella sala consiliare del Comune di Civitella in Val di Chiana con la sindaca Ginetta Menchetti, e altri rappresentanti dei Comuni del territorio, hanno incontrato i frutticoltori della zona e hanno affrontato alcuni temi che riguardano il settore.

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“Ho visto di persona i gravi danni che ha provocato l’ultima gelata al raccolto - dice la vicepresidente Saccardi - e dopo aver ascoltato gli imprenditori del territorio ho ribadito il nostro pieno sostegno e il nostro impegno a venire incontro nei prossimi mesi alle esigenze e alle richieste di un comparto già messo a dura prova dall’emergenza sanitaria”.

“La visita dell’assessora è stata molto importante – spiega Vincenzo Ceccarelli –. Ascoltando le aziende abbiamo potuto constatare i danni provocati dalle recenti gelate. Questi, però, sono solo una parte dei problemi del territorio, assieme al riconoscimento della Valdichiana come territorio svantaggiato, al tema delle assicurazioni, alla questione degli ungulati ed a tanti altri che saranno oggetto del nostro lavoro a fianco dell’assessora, anche se non tutti sono di stretta competenza regionale e avranno perciò bisogno di una collaborazione interistituzionale”.

"Significativa la visita dell'assessora - dice Lucia De Robertis - che ha potuto toccare con mano un problema che ha messo in gravissima difficoltà un settore importante per il territorio, che impegna moltissimi lavoratori anche stagionali, in un momento in cui il problema del lavoro è ai primi posti delle nostre agende. Importante anche l'incontro con gli agricoltori che hanno potuto fare all'assesora una panoramica delle questioni aperte, dai problemi della mancanza di acqua, a quelli legati alla tutela dei prodotti di qualità che esigono una presidio costante e che esistono se esiste una agricoltura sostenibile". 

Oltre la metà della produzione di uva è andata persa. I soci della Cantina Sociale Colli Fiorentini Valvirginio, che rappresentano 1500 ettari di vigneti, fanno una prima stima dei danni dovuti al maltempo del 7-8 aprile, quando, dopo un periodo di clima primaverile, le temperature di notte sono scese sotto lo zero: nelle zone più alte le viti si sono salvate, ma in quelle più basse, o in quelli con micro climi particolari, i germogli che erano già spuntati sono stati bruciati dalla gelata improvvisa, polverizzando il 50% o addirittura in certi casi il 90% delle piante. “E' un disastro” commenta Ritano Baragli, presidente della Valvirginio.

Due notti hanno mandato in fumo un'intera annata: non bastano la pandemia, le difficoltà del mercato, ora ci si è messo anche il maltempo”. La Cantina sociale ha fatto un primo monitoraggio tra i soci, ha aperto un link dove i viticoltori conferenti possono mandare le loro segnalazioni. Per quantificare con precisione i danni occorrerà però aspettare una decina di giorni: “Le piante di vite hanno subito un forte trauma, dovremo aspettare per vedere se si riprenderanno.

Su alcune, più precoci, erano già spuntati i grappolini d'uva, con germogli di 20 centimetri e sono stati bruciati dal freddo. Alcune gemme dormienti forse si sono salvate, ma lo sapremo solo tra 10 giorni".

La situazione si annuncia peggiore della gelata del 2017: allora fu perso il 57% di uva.

La Cantina solleciterà la Regione Toscana, che ha già avviato la procedura per le segnalazioni per l'evento del 7-8 aprile, a chiedere al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali lo stato di calamità naturale. “A oggi solo le aziende che si sono assicurate contro il rischio gelo possono aspirare a ripianare, almeno in parte, le perdite subite. Ma sui 66mila ettari di vigneti di tutta la Toscana, solo 12mila sono assicurati, circa il 20%. Visto che il problema non è solo toscano, ma nazionale, vedremo quali saranno le decisioni del Ministero: la dichiarazione dello stato di calamità naturale potrebbe consentire anche per le imprese non assicurate benefici, come la riduzione dei contributi o la proroga delle scadenze delle rate dei mutui”.

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