Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che ha chiuso gran parte delle attività in tutto il Paese per limitare il contagio da coronavirus, ha lasciato aperte le edicole e tutta la filiera editoriale. È un provvedimento significativo perché dimostra quanto, soprattutto in un momento d'emergenza, l'informazione nel suo complesso sia un servizio primario ed essenziale proprio per contribuire a combattere quella che l'Organizzazione mondiale della sanità ha definito pandemia.
"Non solo dunque radio, TV, testate web e uffici stampa pubblici e di categorie economiche, ma anche la carta stampata vede riconosciuto il suo ruolo fondamentale: nessun pezzo dell'informazione può dunque essere rinunciabile. -sostiene Sandro Bennucci, Presidente dell'Associazione Stampa Toscana- Soprattutto quando le notizie sono uno dei fondamentali ostacoli al diffondersi del virus. Giornalisti, tecnici, stampatori e distributori sono chiamati quindi a svolgere un ruolo strategico in questa fase, dimostrando l'insostituibilita' del loro lavoro anche di fronte ad un atteggiamento degli editori che spesso ventila la possibilità di poterne fare a meno".
L'Associazione Stampa Toscana si è preoccupata, anche in questa situazione, delle modalità di lavoro dei giornalisti. La possibilità di continuare a svolgere i propri compiti è garantita anche dalle verifiche compiute dall'Ast con le Autorità. Certo, non mancano rischi personali che i cronisti corrono ogni giorno per assicurare a tutti un'informazione corretta e completa che possa servire ai cittadini a comportarsi in modo consapevole nell'emergenza.
A questo proposito, l'Ast raccomanda ai colleghi, in particolare a quelli impegnati in prima linea, di osservare tutte le precauzioni a tutela della propria salute e di quella delle persone con cui vengono a contatto. Il sindacato unico ed unitario dei giornalisti della Toscana è e sarà sempre a fianco dei colleghi per assicurare il loro insostituibile ruolo di servizio che oggi viene ulteriormente confermato, così come la loro incolumità e la difesa dei diritti anche, e soprattutto, in uno stato d'emergenza eccezionale, mai verificatosi prima d'ora.