Duplice omicidio a Santa Maria Novella: nessuna sorpresa nel quartiere

Via Palazzuolo e via Fiume non sono strade che si svegliano "sgomente per l'accaduto"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 giugno 2016 16:02
Duplice omicidio a Santa Maria Novella: nessuna sorpresa nel quartiere

Dopo la lunga fuga sulle strade della Toscana, Mirco Alessi ha confessato il duplice omicidio commesso in via Fiume a Firenze, a pochi passi dalla Stazione di Santa Maria Novella. Le vittime sono Gilberto Manoel Da Silva e Mariela Josefina Santos Cruz, una terza persona è riuscita a salvarsi gettandosi dalla finestra e chiedendo aiuto ai passanti che hanno allertato le forze dell'ordine. Con la prima vittima ci sarebbe stato un legame di lungo corso, tenuto però nascosto, la seconda persona si sarebbe trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato e così la terza che è riuscita a fuggire.Una telefonata al padre "Ho combinato un macello.." che lo ha denunciato immediatamente.

Poi la corsa a casa, in via Palazzuolo dove si è cambiato ed ha preso l'auto. Una fuga a tappe con depistaggi e "sorprese" che l'assassino racconta agli inquirenti di aver lasciato per loro.Dopo il fermo la confessione ed una accusa "Ero ricattato..". Il ricatto verterebbe sulla relazione tra vittima e carnefice celata ad amici e parenti.La notizia della mattina seguente è l'atteggiamento non troppo sorpreso del quartiere nel centro storico del capoluogo toscano in un quadrilatero, quello di Santa Maria Novella, dove sembra che sia accaduto "l'inevitabile".Il 40enne fiorentino è ben conosciuto in zona, così come le vittime che, stando al racconto dei residenti, frequentavano spesso l'intersezione tra Via Maso Finiguerra e via Palazzuolo.

Uno degli angoli più citati nei post del Comitato Palomar Palazzuolo che da anni monitora il degrado della zona."Pare che l'uomo abitasse in via Palazzuolo. Insomma, non ci facciamo mancare niente. Una zona davvero tranquilla. Mi pare che non siano solo gli extracomunitari il problema" scrive subito un frequentatore del Gruppo FB.La risposta dei moderatori non tarda ad arrivare "Noi non abbiamo mai detto che il problema siano i migranti.

Il problema è il non rispetto delle leggi da parte di molti, troppi: italiani, stranieri, persino i marziani se arrivassero, capirebbero subito che le tasse conviene evaderle, che affittare al nero rende, che a spacciare si fa carriera, che anche le norme "minori" si possono trasgredire tranquillamente... Piccoli abusi edilizi, parcheggiare dove mi pare, schiamazzare sotto le finestre della gente di notte... Perché no? In via Palazzuolo si può. E questo che non ci va bene".Come in una ballata di De André, in Via Palazzuolo convivono "I ladri gli assassini e il tipo strano..".

Così prostituzione, droga, sangue, accoltellamenti.. non sembrano sconvolgere più di tanto un circuito urbano 'entro le mura' abituato alle stanze ad ore, allo sniffamento sul pianerottolo, alle bottiglie rotte in testa ed al coltello a serramanico da tirare fuori all'occorrenza.

Tra i vicini del fermato c'è chi racconta di rumori notturni, di piatti rotti e lanciati verso le pareti, di ragionamenti ad alta voce che, visto però il contesto, non destavano particolare apprensione. Ma quello che oggi è per la cronaca e la giustizia italiana un omicida reo confesso in attesa di processo, aveva forse bisogno di aiuto? Era seguito dall'assistenza sanitaria? A questa domanda i vicini fanno spallucce e nessuno sembra poter rispondere. Conoscersi così bene fino a non conoscersi affatto: è lo specchio del nostro tempo. Sul profilo Facebook del 40enne gli auguri di compleanno da parte degli amici, qualche invito a vedersi e tra i più recenti anche messaggi diretti alla stampa locale affinché la giustizia faccia luce sull'accaduto scevra da preconcetti.

Tra i commenti anche quello della sorella del reo confesso "Io sono la sorella dell'omofobo, omicida, drogato, puttaniere, delinquente... non voglio mancare di rispetto alle vittime e alla sopravvissuta. Ma chiedo la stessa forma di rispetto per noi: figlio, nipote, sorella, genitori ed amici. Avete falsato la realtà, modificandola a vostro uso e consumo, solo per rendere le vostre notizie più appetibili. La vostra libertà di parola deve essere esercitata rispettando la verità, evitando lapidazioni gratuite in un momento in cui manca ancora un elemento fondamentale: la verità di Mirco, che ha sbagliato, ma merita di poter essere ascoltato. Mirco, uomo, padre, figlio, fratello, amico non perfetto ma degno di umano rispetto.

Pagherà il suo operato come giustizia vorrà. Ma ricordate che i giudici non siete voi".

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