Don Corso Guicciardini, domani i funerali in Duomo a Firenze

Anche Empoli partecipa al lutto. Il sacerdote fiorentino di nobile famiglia è stato per 12 anni parroco della chiesa di San Giovanni Evangelista a Empoli ed era anche Capo di Guardia Emerito della Misericordia. Il sindaco Brenda Barnini: "Un uomo di Chiesa ma allo stesso tempo di strada". Nel 2006 ricevette il Sant'Andrea d'oro

Redazione Nove da Firenze
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06 novembre 2020 12:22
Don Corso Guicciardini, domani i funerali in Duomo a Firenze

EMPOLI – Il sindaco Brenda Barnini e tutta l’amministrazione esprimono il cordoglio del Comune di Empoli per la scomparsa di Don Corso Guicciardini, spentosi ieri, giovedì 5 novembre, all’età di 96 anni. I funerali si svolgeranno domattina 7 novembre alle 10 in Duomo a Firenze, celebrerà il cardinale Betori.

Stretto collaboratore di don Giulio Facibeni, il fondatore Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa, dopo la morte del 'padre', nel 1958, divenne presidente e guida spirituale dell'Opera. Don Corso, originario di nobile famiglia fiorentina, è stato per 12 anni parroco della chiesa di San Giovanni Evangelista a Empoli fino al 2006, era anche Capo di Guardia Emerito della Misericordia di Empoli.

Proprio nel 2006, per mano del sindaco Luciana Cappelli, ha ricevuto il 30 novembre, il Sant'Andrea d'Oro, nella 13esima edizione, presso il Cenacolo dell'ex Convento di Santo Stefano degli Agostiniani.

«Questo maledetto virus ha portato via anche Don Corso Guicciardini, protagonista della vita religiosa, sociale e civile della nostra città, guida morale e spirituale per centinaia di empolesi di molte generazioni ed esempio altissimo delle virtù cristiane – ha scritto il sindaco Brenda Barnini –. Una figura di grandissimo spessore umano e culturale capace di sentire davvero come proprie le sofferenze degli altri e da lì muovere per costruire risposte concrete ai bisogni delle persone. Un uomo di Chiesa ma allo stesso tempo di strada non a caso insignito dal Sindaco Luciana Cappelli nel 2006 con il S. Andrea d'oro con una motivazione che merita ricordare oggi: “per il suo impegno in aiuto agli ultimi, non solo predicato, ma testimoniato personalmente e quotidianamente con la sua attività al servizio delle nuove miserie e delle nuove sofferenze”. Non finiremo mai di ringraziarlo e farlo vivere nei nostri ricordi».

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