Dolore nel paziente oncologico, grazie a Iops si può misurare e intervenire in maniera appropriata

Si tratta di uno studio italiano voluto dall'azienda fiorentina Molteni Farmaceutici realizzato in 32 centri di ricerca che stanno studiando oltre 3000 pazienti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 marzo 2015 22:18
Dolore nel paziente oncologico, grazie a Iops si può misurare e intervenire in maniera appropriata

FIRENZE - Misurare il dolore oncologico. Il risultato tutto italiano realizzato da 32 centri di ricerca che stanno studiando oltre 3000 pazienti.

E’ tuttora in corso uno dei più importanti studi al mondo che indaga il dolore oncologico. IOPS-MS è, infatti, il progetto di ricerca relativo alle crisi di dolore intenso e transitorio, chiamato dai clinici Breakthrough cancer Pain (BTcP) o Dolore Episodico Intenso (DEI).

L’impatto del BTcP sulla qualità di vita del malato oncologico è particolarmente significativo con risvolti che vanno ben oltre quello clinico. Parliamo di una grave forma di dolore improvviso, intenso e transitorio di cui, fino ad oggi, non esisteva una descrizione precisa, misurata con criteri univoci e nei vari setting (reparti oncologici, terapie del dolore, hospice).

Nel marzo 2013 a Roma un gruppo italiano di 32 esperti in terapia del dolore, cure palliative e oncologia ha dato l’avvio ad uno studio osservazionale su questa particolare tipologia di dolore. Lo studio, denominato IOPS-MS (Italian Oncologic Pain multiSetting – Multicentric Survey), è condotto in altrettanti centri distribuiti su tutto il territorio nazionale. Tra questi, si trovano tutti i reparti specialistici che prendono in carico il paziente oncologico con dolore (oncologie, cure palliative e terapie del dolore).

I lavori, supervisionati da una commissione scientifica, mirano ad applicare sistematicamente un algoritmo diagnostico per il dolore episodico inteso e valutarne la prevalenza. Lo studio ad oggi ha arruolato più di 3000 pazienti oncologici con dolore episodico intenso e prevede di chiudersi coinvolgendone più di 4000. Molteni Farmaceutici, azienda farmaceutica italiana da sempre impegnata nella ricerca e sviluppo di farmaci per il trattamento del dolore, è promotore di questo studio che prevede di essere il più grande (numericamente) sul BTcP al mondo.

Lo studio IOPS-MS è nato dall’esigenza di approfondire la tematica e i risultati ottenuti con un altro Studio (denominato IOPS = Italian Oncologic Pain Study) che si era svolto nel 2012 e che aveva concluso, come si evidenzia nell’articolo uscito a febbraio 2015 sul Clinical Journal of Pain (primo autore: S. Mercadante), che il BTcP è una patologia di alto rilievo clinico, che ha un elevato impatto sulla qualità di vita del paziente e che è possibile diagnosticare in tutti i setting nei quali si affaccia il paziente oncologico, attraverso l’utilizzo di un semplice approccio diagnostico.

Attualmente IOPS è lo studio pubblicato che ha registrato il più alto arruolamento: sono infatti stati arruolati 1509 pazienti. 

I pazienti, che avevano un dolore di base ben controllato farmacologicamente, dopo circa un mese dall’insorgenza del dolore di base cominciavano a lamentare episodi di dolore intenso e transitorio. Questi episodi di dolore insorgono molto rapidamente, in meno di 10 minuti raggiungono la punta massima, e durano circa 30 minuti. E’ stato così possibile ottenere una caratterizzazione di questo tipo di dolore che ha permesso di disegnare un semplice algoritmo che semplifica la diagnosi di BTcP.

Per questo motivo, lo Studio IOPS appena pubblicato è attualmente la pietra miliare nella gestione del dolore episodico intenso nel paziente oncologico. Gli esperti hanno concluso che tali informazioni hanno elevata rilevanza proprio perché consentono al medico di poter intervenire tempestivamente e scegliere la terapia più appropriata per il trattamento in base al tipo di dolore riferito dal paziente. Inoltre si evidenzia come quella del paziente oncologico con dolore sia una gestione complessa, che richiede un lavoro di equipe, tra diverse figure professionali come medico infermiere psicologo, e una costante collaborazione con passaggio di informazioni fra gli operatori di territorio/domicilio/ospedale.

Abbiamo intervistato i membri del board scientifico, ecco cosa hanno risposto. 

Professor Sebastiano Mercadante qual è il messaggio principale per i clinici e per i pazienti affetti con dolore oncologico, attraverso lo studio IOPS?

“Lo studio IOPS è stato uno straordinario strumento di studio per entrare nelle maglie ed esplorare i segreti del breakthrough pain. In particolare ha mostrato l' identità camaleontica di questo fenomeno capace di trasformarsi cambiando continuamente pelle durante i vari passaggi della malattia oncologica. La numerosità e la collegialità dei dati hanno modificato oltre ogni ragionevole dubbio la conoscenza di un fenomeno così complesso ed affascinante confermando l' assoluta necessità dal punto di vista clinico di una valutazione continua e persistente in ogni fase della malattia.

La sua consequenziale prosecuzione nello studio IOPS-2, potrà ingigantire queste informazioni esplorando in maniera più specifica alcuni aspetti meritevoli di approfondimento, anche grazie ad un numero maggiore di pazienti, quantificato attorno ai quattro mila alla sospensione del reclutamento. La numerosità dei centri coinvolti è un fondamentale arricchimento per la pluralità e dunque l'estendibilità dei dati di una delle più grandi multicentriche effettuate in Italia”.

Professor Paolo Marchetti dalla parte dell’oncologo cosa suggerisce IOPS?

“Alla luce dello studio IOPS sappiamo oggi che il paziente con patologia oncologica può lamentare il dolore episodico intenso anche in fase di diagnosi della patologia per cui il medico ha l’obbligo di diagnosticare ad ogni visita e trattare questo tipo di dolore con oppioidi a rapida azione (ROO)”.

Dottor Mario Dauri che ruolo ha il centro HUB nella terapia del dolore?

"Il Centro HUB, nell’ambito del coordinamento della Rete del dolore ed in virtù del suo ruolo presso la Regione, ha il compito di definire e condividere con gli elementi della rete i percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali per la diagnosi ed il trattamento del dolore. La condivisione di tali percorsi con altri operatori sanitari sia essi coinvolti in altri centri del dolore (Spoke), sia essi operanti sul territorio (AFT), senza dimenticare i medici di medicina generale, rappresenta la carta vincente per una lotta multidisciplinare contro il dolore. In questo contesto gli HUB dovrebbero quindi individuare le linee guida diagnostico-terapeutiche che prevedano anche il riconoscimento del dolore episodico intenso nel malato oncologico ed il suo trattamento con i farmaci più idonei oggi a disposizione”.

Dottor Augusto Caraceni qual è il ruolo del palliativista?

“Il palliativista è lo specialista che deve dare un inquadramento diagnostico corretto e un indicazione terapeutica al dolore più difficile dovuto alla malattia oncologica in fase avanzata, sia quando la malattia è ancora in trattamento oncologico, che nelle fasi terminali. Il dolore episodico intenso fa parte da anni delle caratteristiche del dolore oncologico evidenziate dalla ricerca in cure palliative, e già considerate nelle linee guida della Società Europea di Cure Palliative (EAPC) del 2012 che sono oggi in corso di revisione e aggiornamento”.

Dottor Arturo Cuomo che ruolo ha il terapista del dolore?

“Lo specialista in terapia del dolore interviene nei casi di dolore oncologico più complessi, e, attraverso uno studio clinico delle caratteristiche del dolore e dello stato di salute del paziente, attua il trattamento più appropriato per il dolore episodico intenso”.

Dottor Rocco Domenico Mediati che ruolo ha il tempo nel trattamento del dolore episodico intenso? Ci sono differenze fra i farmaci oggi disponibili per il trattamento di questo tipo di dolore?

“ll tempo è fondamentale anche nel trattamento del Breakthrough pain. Oggi esistono in commercio diversi farmaci e diverse formulazioni che differiscono fra loro, non tanto per quanto riguarda la possibilità di eliminare il dolore, ma per la modalità di assunzione e la rapidità d'azione, alcuni consentono di ridurre il dolore in tempi brevissimi”.

Dottor Massimo Mammucari, che significato assumono i risultati dello studio IOPS per il medico di medicina generale?

“Il dolore rappresenta una delle condizioni più frequenti nell’ambulatorio del medico di medicina generale. In particolare, i casi più complessi sono rappresentati spesso dai pazienti oncologici. Nello studio IOPS emergono due importanti risultati che interessano direttamente il medico di medicina generale.

- primo aspetto: gli episodi di dolore intenso (BTP) colpiscono ogni fase della malattia oncologica ed il medico di medicina generale risulta nello studio IOPS tra gli operatori sanitari che meno frequentemente pone diagnosi di BTP oncologico;

- secondo aspetto: il dolore episodico intense (BTP) ha una frequenza giornaliera variabile da uno a 4 eventi al giorno. Ciò significa che un paziente potrebbe avere anche 28 eventi di BTP alla settimana. In questi casi il medico di medicina generale deve intervenire anche per prescrivere i farmaci a rapida azione analgesica, come gli oppioidi a rapida azione (ROO), per indurre il sollievo al dolore più intense che tali pazienti subiscono".

"Lo studio IOPS, infine, rappresenta una pietra miliare della ricerca italiana e suggerisce ai medici, ospedalieri e del territorio, di porre la massima attenzione al paziente oncologico poiché - spesso - il BTP viene sottovalutato e suggerisce ancora l’urgenza di una condivisione dei percorsi diagnostico-terapeutici ospedale-territorio per combattere il dolore cronico al fine di garantire la continuità assistenziale al paziente con dolore oncologico”. 

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