Diminuiscono gli aborti in Toscana

Le interruzioni di gravidanza vengono eseguite in 28 presidi ospedalieri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2016 22:00
Diminuiscono gli aborti in Toscana

(DIRE) Firenze, 19 feb. - Nel 2013, sono state registrate 7.344 dimissioni per interruzione volontaria di gravidanza (-622 unita''), il tasso di abortivita'' e'' stato pari a 8,5 per 1.000 donne in eta'' fertile, mentre ogni 1.000 nati vivi si sono registrate 240 Ivg (i dati italiani sono, rispettivamente, 7,6 per 1.000 e 204). Il 42,6% delle donne che hanno fatto ricorso all''Ivg era di cittadinanza straniera e il 2,7% minorenne. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto "Le interruzioni volontarie di gravidanza", pubblicato a febbraio 2016 dalla Regione Toscana.

Inoltre, il rapporto evidenzia l''aumento negli anni della proporzione di donne che hanno gia'' vissuto l''esperienza di almeno un''interruzione di gravidanza: erano il 21,6% nel 2000 e sono il 28,8% nel 2013, una su quattro insomma, con valori piu'' elevati tra le straniere rispetto alle italiane. Le proporzioni piu'' elevate di non residenti in Toscana si registrano nell''Ausl di Prato (28,8%) e nell''Azienda ospedaliera universitaria senese (18,3%). L''Aou Pisana e le Ausl di Pisa, Siena e Viareggio sono quelle che attraggono le proporzioni piu'' elevate di donne residenti in Toscana, ma in un''Ausl diversa da quella della struttura.

La capacita'' di attrazione maggiore dei propri residenti per le Ivg e'' esercitata dalle aziende sanitarie di Lucca (89,9%), Grosseto (87,8%), Arezzo (86,9%), e Livorno (84,5%).

Le interruzioni di gravidanza in Toscana vengono eseguite in 28 presidi ospedalieri, che garantiscono 3,5 presidi per 100.000 donne nella fascia d''eta'' 15-19 anni con un tasso superiore a quello nazionale di 2,8. La presenza del personale non obiettore fa si'' che il carico di lavoro settimanale per ginecologo non obiettore sia rispetto alla media nazionale. Si tratta di un''interruzione alla settimana contro una media italiana di 1,6. Il numero globale dei ginecologi che non esercita l''obiezione di coscienza e'' quindi congruo con il numero di interventi di Ivg e non si evidenziano particolari problematicita'' per ciascun presidio ospedaliero.

Un''altra criticita'', che emerge, invece, e'' rappresentata dal tempo di attesa per l''esecuzione: nel 39,7% dei casi e'' superiore a 2 settimane (era 24,3% nel 2000) e il 52,3% degli interventi si effettua dopo l''ottava settimana, con rischi maggiori per la salute delle donne. Sono le straniere a presentare tempi di attesa piu'' lunghi, indicando possibili problemi nell''accessibilita'' ai servizi: l''intervallo tra la certificazione e l''intervento e'' inferiore a 15 giorni per il 52,4% vs il 66% delle italiane, mentre e'' superiore a 3 settimane rispettivamente nel 20,8% e nel 12,9% dei casi.

(Cap/ Dire)

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