Deta spenta di notte per ordinanza sindacale

Il sindaco David Baroncelli: “Agiamo con i fatti e nel rigoroso rispetto della legge”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2021 23:35
Deta spenta di notte per ordinanza sindacale

“La posizione che, fino a questo momento, il Comitato per la tutela e la difesa della Val d'Elsa ha assunto nei confronti dell’ordinanza sindacale emanata nei confronti dell’azienda Deta ci lascia interdetti e ci stupisce”. Così il sindaco David Baroncelli e la sua giunta commentano e replicano l'atteggiamento che i membri del Comitato per la tutela e la difesa della Val d'Elsa hanno espresso rispetto alle disposizioni del documento.

“Il provvedimento che decide la sospensione dell'attività della distilleria nella fascia notturna – spiega il primo cittadino - è stato adottato su proposta degli enti competenti, in primis Arpat, dopo controlli e verifiche in loco”. “L’ordinanza - continua - non altera né introduce elementi distorsivi ma è stata emanata a seguito di un programma di verifiche condotte dagli organi tecnici di Arpat, svolte precedentemente a più riprese, che ha rilevato la concentrazione dei fumi da sottoporre al blocco delle attività nel momento in cui il fenomeno di accumulo si verifica maggiormente dovuti alla problematica di inversione termica locale”.

I contenuti dell'ordinanza si basano su un quadro puntuale di elementi scientifici rilevati dalla centralina meteo posta sulla copertura della distilleria Deta che ha indotto Arpat ad indicare il limite di un metro e mezzo al secondo sulla base dell'analisi delle condizioni microclimatiche notte-giorno che causano l'effetto di accumulo in tale regime transitorio.

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“L'ordinanza non scaturisce da un'idea fantasiosa - riprende il sindaco - ma si configura esclusivamente a tutela e garanzia di due temi indiscutibili che poniamo al centro di ogni nostra azione per la risoluzione delle problematiche: la tutela della salute della comunità, del territorio e la qualità dell'aria”. L'attività di controllo è finalizzata ad approfondire ulteriormente le valutazioni sulla questione ed individuare eventuali ulteriori misure efficaci, oltre agli interventi che gli enti preposti hanno già previsto. “Nella complessità di questa vicenda - tiene a ribadire - l'amministrazione comunale agisce con i fatti e nel rigoroso rispetto di quelle che sono le normative vigenti, le prescrizioni regionali e i pareri degli enti preposti e delle loro specifiche competenze nelle tematiche di carattere ambientale”.

“Di fatto è stata disposta la sospensione nella fascia notturna dell'attività produttiva della distilleria in condizioni meteo critiche - precisa - ed infatti in tali condizioni il camino dell'azienda rimane spento, mentre l'attività giornaliera prosegue con parametri adeguati alle condizioni climatiche riscontrate attraverso la centralina collocata nell'area interessata”. Ad oggi la distilleria Deta è rimasta spenta come da ordinanza e il controllo della centralina ha verificato l’efficacia delle misure imposte.

“È davvero spiacevole - conclude - che si adombri la scorrettezza dell'azione amministrativa e degli organi tecnici che vi stanno lavorando con serietà, trasparenza e professionalità. Ciò che ci preme maggiormente è la verità dei fatti e il fatto principale è che l'azienda risulta spenta e sottoposta ad una costante attività di verifiche e controllo da parte degli enti competenti, compresa la ASL che, dopo aver effettuato le necessarie analisi, ha condiviso i dati forniti da Arpat e dall'amministrazione comunale.

Inoltre gli stessi enti stanno lavorando a definire un più stringente modello transitorio fino alla risoluzione della problematica prevista dalle soluzioni tecniche date. Continuiamo ad auspicare ad un percorso di dialogo e confronto costruttivo con il Comitato chiedendo una rispettosa collaborazione per il lavoro che stiamo portando avanti, motivati dall'obiettivo irrinunciabile di salvaguardare la salute e la qualità ambientale del nostro territorio".

"Ci fa sentire a disagio replicare, con questo comunicato, al duro attacco fatto dal nostro Sindaco al nostro Comitato e a tutta la cittadinanza -ribatte il Comitato per la Tutela e la Difesa della Val d'Elsa- Il sindaco Baroncelli è stimato per tanti meriti, non in ultimo la sua grande cultura e ci lascia basiti che si trinceri dietro il provvedimento di sospensione".

"Forse la conoscenza della scala dei venti prevede delle competenze tecniche specifiche, che non rientrano negli studi umanistici, ma noi, modesti abitanti del territorio, siamo riusciti a farci i conti, e convertire in Km orari la velocità del vento che è pari a km 5,4 oraria e leggere sulla scala dei venti che la deroga dell'impedimento al lavoro della distilleria Deta avviene in una modalità chiamata nella scala dei venti bava di vento, quasi vicina alla calma piatta! Solo per completezza di dati per i lettori dopo i 6 km orari il vento si chiama brezza leggera".

"Noi ci aspettiamo dal nostro Sindaco si preoccupi della salute cittadinanza che lo ho eletto, e non accetti supinamente i dettami di altro ente, il quale magari, involontariamente, non aveva ben analizzato la reale portata di un metro e mezzo al secondo. Lui e i suoi collaboratori dovrebbero prendersi cura di controllare che tipo di ordinanza si sta firmando, come abbiamo fatto noi cittadini senza cariche pubbliche".

"Inoltre in merito alla tanto decantanta ordinanza, parimenti c'è la concessione di sparare più in alto i fumi, dei quali ancora non abbiamo notizie certe circa la mappa delle ricadute, ma un fatto c'é ed è oggettivo: il nostro Sindaco è offeso perchè non siamo felici che per otto ore a notte, per un mese, non soffriremo del fetore insopportabile e dei fumi che ci irritano gli occhi e seccano la gola".

"Ma la cosa non sta perfettamente così, spesso la notte i fumi ci sono lo stesso, ma al di là di questo, vorremmo avere la certezza di poter vivere, tutte le ventiquattr'ore della giornata, in un clima salubre e godere dei profumi della Toscana: l'iris, le ginestre, le rose, i sentori delle erbe delle nostre colline, il rosmarino, il timo, l'erba bagnata, profumi che in tutta la zona non avvertiamo più e che i nostri bambini non conosceranno".

"Noi siamo sempre stati disponibili e propositivi, Lei spesso ha peccato di qualche omissione nella comunicazione ed inesattezze. Siamo lieti che l'ASL stia facendo accertamenti, considerato che al tavola della conferenza dei servizi, secondo quanto da lei affermato durante i nostri incontri, non si era mai presentata. Cosa a che noi era molto dispiaciuta apprendere e avere la consapevolezza che lei non avesse pressato abbastanza per avere un supporto indispensabile in scelte che potevano compromettere la salute dei suoi cittadini della quale lei è responsabile"

"Lei caro signor Sindaco, ha avuto il nostro sostegno, sapevano che le stava a cuore il Chianti nell'Unesco ed estendere la bandiera arancione su tutto il territorio barberinese, sarà ricordato solo per la torre del Baroncelli" conclude il Comitato tutela e difesa della Vald'Elsa.

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