“Il nostro compito è quello di dare comunque il segno della presenza dello Stato. Non possiamo porci l‘obiettivo di recuperare sempre e comunque tutte le centinaia di beni sottratti alle mafie. Occorre scegliere se la cosa è economicamente, ambientalmente e socialmente sostenibile, altrimenti non è sbagliato ricorrere alla loro demolizione, che è pur sempre un segno di legalità ristabilita”.
Lo ha detto l’assessore alle Politiche per la sicurezza e alla cultura della legalità della Regione Toscana, nel corso del suo intervento introduttivo all’iniziativa “Dai bei confiscati ai Beni comuni”, che, organizzata dalla Regione Toscana, dall’Anci Toscana, dal Comune di Terranuova Bracciolini e da Labsus, il laboratorio per la sussidiarietà, si è tenuta oggi a Terranuova Bracciolini.“Quando un immobile sequestrato – ha precisato l’assessore Ciuoffo – non ha un valore, non è coerente con le funzioni sociali che vogliamo affermare, né è ambientalmente compatibile, è allora che io sono per la sua demolizione, perché una buona pulizia è sempre un’azione di legalità.
Ovviamente su questa posizione, certo piuttosto drastica, sono per proseguire nel confronto conl’Agenzia Nazionale Beni Confiscati e con gli stessi Comuni”.L’assessore si è poi chiesto che cosa può essere migliorato nella gestione dei beni sottratti alla criminalità e ha ripercorso le fasi più difficili del complesso iter di recupero.“Penso – ha quindi spiegato – alle difficoltà dei sindaci che volevano intraprendere questo percorso, ma che disponevano di strutture in affanno, senza personale dedicato e senza fondi sufficienti.
E’ allora che la Regione ha deciso di intervenire finanziariamente per aiutare il loro sforzo, investendo risorse proprie nonostante le difficoltà di bilancio. E’ così che i Comuni hanno potuto rimettersi in gioco e sposare i disegni di recupero. E’ così che oggi possiamo essere qui a mostrare i successi ottenuti, nonostante i bastoni che la criminalità ha imparato ad inserire tra le ruote della legalità, come la cointestazione dei beni o il loro affitto a persone o ad attività economiche, con il conseguente allungamento dei tempi di presa in possesso”.L’assessore ha concluso il suo intervento ringraziando l’amministrazione di Terranuova Bracciolini per l’ospitalità, l’Anci Toscana per il lavoro che svolge nel supporto agli enti locali e Labsus, che grazie all’esperienza maturata sul campo stimola le amministrazioni locali e la Regione nella valorizzazione dei beni comuni.