Delibera sugli affitti brevi approvata in Consiglio comunale

Una nuova cornice di regole, ma come reimmettere gli immobili sul mercato di medio-lungo termine?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 Maggio 2025 21:50
Delibera sugli affitti brevi approvata in Consiglio comunale

Firenze, 5 maggio - Il Regolamento per le locazioni turistiche brevi della Giunta Comunale di Firenze è stato approvato oggi dalla maggioranza di sinistra nell'aula consiliare. Al termine di una lunga maratona nel Salone dei Duecento, con 107 emendamenti al voto, il Consiglio comunale ha approvato con 22 sì (PD, AVS – Ecolò e Lista civica Sara Funaro) e 8 no (Fratelli d’Italia, Lista civica Eike Schmidt, Forza Italia, Lega, Italia Viva) la delibera. Sinistra Progetto Comune, Movimento 5 Stelle e Firenze Democratica hanno espresso un non voto.

Oggi la sindaca Funaro ha parlato della sua volontà di mettere  regole: il regolamento prevede che il numero di autorizzazioni che verranno concesse in centro storico sarà pari al numero di locazioni turistiche attive nell’anno 2024.

Anche nei requisiti dimensionali degli immobili, si indica come superficie minima per lo svolgimento dell’attività turistica quella prevista dalla legge per l’abitabilità (28 mq). Questo requisito consente a tutti coloro che già svolgevano affitto turistico di continuare a farlo nel loro appartamento (salvo chi lo faceva nei garage o simili, dove era già vietato).

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“Come consiglieri comunali del gruppo civico Funaro Sindaca, esprimiamo pieno sostegno al regolamento sugli affitti brevi, frutto di un importante lavoro di confronto, approfondimento e concretezza condotto con rigore dall’assessore Jacopo Vicini, che ringraziamo per l’impegno e la visione -intervengono la Capogruppo Michela Monaco e il Consigliere Marco Semplici del gruppo civico Funaro Sindaca- Il provvedimento non ha carattere punitivo, ma mira a governare un fenomeno complesso, che ha sicuramente portato benefici economici e nuove opportunità, ma anche significative esternalità negative che non possono essere ignorate né ricadere sulla collettività.

Chi ha la responsabilità di amministrare Firenze ha anche il dovere di anticipare le trasformazioni sociali, economiche e urbane. Non abbiamo modelli virtuosi da copiare, ma abbiamo la responsabilità – e l’ambizione – di costruirli, affinché la nostra città continui a essere un punto di riferimento a livello nazionale.

Il regolamento non chiude, ma regola. Non impone, ma accompagna. Lo dimostra l’introduzione di un periodo di tre anni per l’adeguamento e la previsione di un primo monitoraggio a sei mesi, utile a valutare eventuali correttivi sulla base delle esperienze reali e delle istanze provenienti dai territori.

Come gruppo Funaro Sindaca, sosteniamo con convinzione questo passaggio e ci rendiamo disponibili fin da subito a incontrare le categorie coinvolte, con spirito costruttivo, per valutare insieme possibili migliorie, nell’interesse degli host di oggi e dei visitatori di domani”.

“Bene le norme regionali, che vengono di fatto però vanificate dalle norme di questo regolamento che mantengono inalterata la situazione degli affitti turistici in città -dichiara la capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re- Abbiamo, infatti, pubblicamente apprezzato le principali norme varate a fine 2024 dalla Regione Toscana, laddove, colmando finalmente un vuoto normativo, hanno dato ai comuni la possibilità di intervenire sulla situazione esistente delle locazioni turistiche brevi: mediante un sistema di autorizzazioni a tempo, viene infatti messa in capo al comune la facoltà di concedere o meno delle autorizzazioni per svolgere attività di locazione turistica, tenuto conto della tensione abitativa presente nelle varie aree della città.

Questa impostazione ci ha da sempre convinto, perché, a differenza della strada urbanistica percorsa dall’amministrazione comunale con la famosa variante (fatto salvo quanto abbiamo avuto già modo di dire sull’entrata poi in vigore del Salva Casa), non crea rendite di posizione condonando l’uso fatto fino ad ora di quegli appartamenti. Quel condono è invece ciò che la variante urbanistica ha prodotto, e come si concili quella variante con il nuovo regolamento non è dato saperlo. Ci è stato risposto che sono due atti diversi, come se fossero stati adottati da amministrazioni diverse.

Con le nuove norme regionali, ci saremmo allora aspettati di trovare un’esclusione o quanto meno delle limitazioni allo svolgimento dell’attività di locazione turistica breve all’interno del centro storico, dove la tensione abitativa è massima: sono oltre 35.000 i posti letto per turisti disponibili in alberghi e in attività ricettive extralberghiere (affittacamere, bed and breakfast, etc) in centro storico, a cui devono poi aggiungersi i 60.000 posti letto che, nel vuoto normativo di questi anni, si sono creati mediante l’offerta su Airbnb e piattaforme simili.

Le norme varate dalla giunta comunale dimostrano invece di voler continuare a lasciare inalterato questo status quo, senza una visione e una programmazione per il futuro. Le norme regionali a questo dovevano servire, e non solo ad avere un registro degli affitti brevi.

E’ mancato coraggio ed è mancata visione. Bene che ci sia un accordo di ricerca per monitorare l’alta tensione abitativa, singolare che sia stata coinvolta l’università La Sapienza di Roma e non l’università di Firenze, che già era stata coinvolta in passato su questo tema suggerendo strumenti, alcuni dei quali, come l’impossibilità di avere più di un bagno ogni 90 mq, sono stati poi eliminati".

"Di 11 emendamenti due sono stati accolti. In uno abbiamo ottenuto il riconoscimento della dimensione dei condomini all'interno del fenomeno degli affitti brevi, perché come evidenziato da Associazione Progetto Firenze, SUNIA e CGIL, la maggior parte degli appartamenti è all'interno di complessi in cui si crea una lesione del diritto alla proprietà di chi subisce l'arrivo delle locazioni turistiche, facendosi carico dei maggiori costi -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- In un altro abbiamo voluto chiarire che il pagamento dell'imposta di soggiorno non versata sana solo questo tipo di inadempienza e non altro. Magari era scontato, ma la formulazione emendata era quantomeno ambigua.

Prendiamo inoltre atto che l'Assessore nel suo auto emendamento abbia tolto il riferimento alla Giunta come unico organismo competente a individuare nuove aree in cui applicare il blocco degli affitti brevi. Noi avevamo chiesto di prevedere in esplicito un ruolo dei Consigli di Quartiere e comunale.

Esprimeremo non voto, perché riconosciamo l'inizio di un percorso che recepisce le novità della legge regionale, ma pensiamo che si potesse fare di più e prima, quindi cercheremo di dare il nostro contributo giorno dopo giorno, nelle settimane che ci attendono".

“Tenuto conto che il Consiglio di Stato ha stabilito che nel quadro normativo attuale, l’attività di locazione immobili, anche a finalità turistica, che sia esercitata in forma imprenditoriale, essendo un atto dispositivo dell’immobile, riconducibile al diritto del proprietario ed alla libertà contrattuale, non ricade nell’ambito dell’art 19 della legge 241 del 1990 e non è soggetto a poteri prescrittivi ed inibitori della pubblica amministrazione per questo sarebbe ragionevole chiedere la sospensione dell’approvazione di questo regolamento almeno in attesa che il quadro normativo si definisca meglio o, al limite limitarlo ai soli affitti brevi di natura imprenditoriale. Questa sarebbe stata la cosa più logica da fare anche per non incorrere in possibili marce indietro che TAR o Consiglio di Stato potrebbero far fare alla nostra Amministrazione.

Viceversa, da luglio 2024 stiamo assistendo ad una battaglia senza precedenti sul tema dell’accoglienza turistica per lo meno… particolare per non usare aggettivi di altro genere!

Vorrei che fosse chiaro però che ad esempio nell’ambito della sicurezza è a mio avviso giusto questo intervento. Dotare tutte le strutture di ausili e norme che portino sicurezza e decoro all’immobile è assolutamente buona cosa così come la tutela di chi lavora in questo settore. Credo che sia chiaro invece il tema cui io sono contrario: con la scusa della guerra all’overturism dove con questo termine si identifica il peggior turismo, il turismo di massa che a vostro dire degrada e distrugge Firenze, stiamo assistendo ad una corsa senza precedenti per limitare e normare ogni tipo di struttura extralberghiera.

Non ho visto un’azione verso i famosi croceristi o i turisti mordi e fuggi che arrivano al mattino e se ne vanno il pomeriggio senza davvero nulla dare a Firenze ma solo prendendo. Questi davvero responsabili del turismo sguaiato e di tutto quello che negativamente si vede ogni giorno nel nostro centro storico! Certo lo capisco, ben più difficoltoso andare a colpire il non identificabile, molto più semplice andare su chi quotidianamente investendoci anche decine o centinaia di migliaia di euro ci mette faccia, codici e partite IVA…

Però una cosa l’abbiamo imparata da questa crociata normativa, che i turisti degli alberghi e degli hotel sono diversi da quelli dei B&B e degli affitti brevi! Vedendo come queste nuove norme non tocchino il settore alberghiero ma anzi lo facilitino, vedendo come si apre ad i grandi gruppi alberghieri che a breve metteranno sul mercato altri 300 appartamenti destinati al turismo. Si tratta di immobili di lusso in costruzione nell’area dell’ex teatro comunale e di quelli nell’ex palazzo della cassa di risparmio vicino al Duomo.

Due operazioni immobiliari che in origine si erano prefisse di riavvicinare le famiglie al centro di Firenze ma che con le osservazioni presentate alla variante degli affitti brevi dai proprietari degli edifici hanno ottenuto il via libera turistico da parte dell’amministrazione. Per non parlare degli studentati di lusso che nascono come funghi… Insomma, come dicevo una cosa l’abbiamo imparata, il turista che soggiorna in un affitto breve è evidentemente diverso da quello che soggiorna in HOTEL! Ma proprio diverso diverso… quasi un alieno perché per la nostra amministrazione il turista degli hotel non cammina, non prende posto, non occupa spazi in città! È una sorta di figura eterea che si libra sui tetti, non mangia, non parla, volteggia agile sulla città per poi tornare in albergo sul far della sera attraverso la finestra di camera sua lasciata socchiusa al mattino.

Tutta la colpa della confusione, dello schiamazzo della ressa è da attribuire, invece a chi soggiorna nei B&B e negli affitti brevi! Solo così si può spiegare questa differenza di trattamento fra due categorie ricettive che invece, univocamente, fanno il bene e l’interesse di Firenze portando annualmente, fra l’altro ma non per ultimo, nelle casse della nostra amministrazione 80.000.000 di euro!” dichiara il capogruppo di Forza Italia Alberto Locchi

“Sono molte le riserve, di merito e metodo, sulla delibera di approvazione del nuovo Regolamento per le locazioni turistiche brevi che approda oggi in Consiglio Comunale -dichiara il Capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Palazzo Vecchio Lorenzo Masi- Se è fuori di dubbio che l’overtourism in città e con esso, il fenomeno degli affitti brevi, abbiano un impatto importante sulla vivibilità, l’accessibilità abitativa e la struttura sociale del nostro centro storico, è altrettanto vero che serve una regolamentazione efficace, legittima e sostenibile. Caratteristiche che, purtroppo, sembrano del tutto mancanti al Regolamento in discussione oggi".

“L’unico Governo che ha deciso di legiferare sugli affitti brevi è il Governo Meloni che con la normativa approvata dal Parlamento ha consentito di stabilire alcuni requisiti essenziali di sicurezza oltre a fissare dei paletti in merito al regime fiscale da applicare a seconda della tipologia di affitto (più o meno di 4 appartamenti) e combattere pratiche abusive con l’introduzione del codice identificativo nazionale per svolgere l’attività di affitto. Il Comune di Firenze, come pure la Regione Toscana, ha deciso di andare avanti nella crociata anti affitti brevi per ergersi a paladino della difesa della residenzialità dalle speculazioni abitative.

Eppure, sanno tutti, anche nel Pd, che la fuga dei residenti dal centro storico dipende da altri fattori comprese le tante scelte avallate dal centrosinistra, quali lo spostamento di tanti piccoli e grandi servizi fuori dal centro storico e le tante limitazioni di movimento in termini di mobilità. Più facile per la Sindaca accompagnare i vigili a tagliare una keybok che occuparsi di molti aspetti di sicurezza e degrado dai quali si chiama costantemente fuori dalle relative responsabilità.

Il nuovo regolamento sugli affitti brevi è l’ennesima dimostrazione dell’atteggiamento ideologicamente punitivo e dirigista della maggioranza del Partito democratico, incapace di portare risultati concreti, contribuendo solo ad acuire ulteriormente la tensione sociale.

Pur non condividendo la ratio di fondo del provvedimento, il nostro gruppo ha presentato 80 emendamenti al testo del regolamento per, quantomeno, mitigarne gli effetti, tra cui il rinvio al 2026 dell’applicazione dei nuovi requisiti edilizi e l’irretroattività soprattutto in relazione ai limite di superficie degli ambienti delle norme rispetto alle locazioni già avviate al 31/12/2024 augurandoci che il PD voglia rivedere il suo integralismo trasformato in regolamento che non servirebbe a migliorare le cose” dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Angela Sirello, Matteo Chelli, Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo.

«Il nuovo regolamento sulle locazioni turistiche brevi, approvato oggi in Consiglio Comunale, rappresenta un’occasione mancata: non per l’idea di regolamentare il settore – esigenza che condividiamo – ma per il metodo adottato e la visione ristretta che lo anima» dichiarano i consiglieri comunali di Italia Viva Francesco Casini e Francesco Grazzini, che hanno criticato in aula la mancanza di un vero confronto con le rappresentanze del settore, i cittadini e lo stesso Consiglio Comunale: «Parliamo di un atto che ha forza normativa, non di una semplice delibera amministrativa. È inaccettabile – aggiungono – che sia stato portato all’approvazione in meno di due settimane dalla sua presentazione pubblica, con un percorso troppo rapido e senza una reale partecipazione».

«Si è scelta una narrazione che dipinge chi affitta un appartamento rispettando le regole come un nemico da combattere. Noi invece siamo dalla parte di chi ha investito con onestà, recuperando immobili, contribuendo all’economia locale e pagando le tasse».

Casini e Grazzini sottolineano l’importanza di affrontare seriamente il tema dell’abitare a Firenze: «Non si può scaricare tutta la responsabilità della crisi abitativa o dell’overtourism sugli affitti brevi. Per affrontare la questione abitativa serve un vero Piano Casa strutturato: investimenti pubblici veri, incentivi per l’affitto a canone concordato, progetti di edilizia convenzionata anche in partenariato con i privati, recupero degli immobili sfitti e dismessi per nuove abitazioni da destinare a giovani, famiglie e chi è in difficoltà. Firenze ha bisogno di risposte concrete e pro-attive, non di misure punitive che non daranno soluzioni».

Infine, l’appello alla Giunta: «Ci auguriamo che la stessa velocità usata per approvare questo regolamento venga messa anche sulle grandi sfide della città che per ora non sono state affrontate: rigenerazione urbana, sicurezza, infrastrutture e innovazione. Continueremo a batterci perché Firenze ritrovi un equilibrio tra crescita, accoglienza, vivibilità e giustizia sociale». 

“Vogliono regolamentare tutto da 30 anni, ma in trent’anni hanno inserito solo divieti e blocchi per cittadini e onesti lavoratori -dichiara il consigliere della lista civica Eike Schmidt Massimo Sabatini- Non si va più in centro, non si può più usare la propria auto, non ci sono più tabelle merceologiche, non si va più negli uffici ma bisogna “andare sul sito”, non c’è più un giardino sicuro, non c’è più verso di passeggiare sui viali, in piazza della Libertà o alla Fortezza e ora con scudo verde e pass sosta non si può più né entrare né parcheggiare. La città svuotata dalla gente perbene e vulnerabile ad ogni irregolarità. Altro che affitti brevi, dolori prolungati ci attendono!”.

"E' una norma sovietica, una roba comunista impensabile in un Paese di ordinamento liberale nel XXI secolo. È un insieme di norme vessatorie che mirano a scoraggiare la libera impresa e a punire chi affitta la sua abitazione. È evidente che chi impone queste regole ha in odio la produzione di ricchezza e posti di lavoro" afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che fa notare come "tra l'altro, sarebbe stato un gesto di buonsenso aspettare che la Consulta si pronunciasse sulla legittimità di alcune parti della legge regionale sul turismo, approvarlo prima è stato un errore che genererà soltanto confusione".

"Solo amministratori imbevuti di mentalità comunista - accusa Stella - possono pensare a regolamenti del genere, addirittura imponendo standard qualitativi precisi: 9 metri quadrati per le camere singole, 14 per le doppie e una cucina di 9 metri quadrati, altrimenti non si concederà l'autorizzazione ad operare nel settore degli affitti brevi. È chiaro che queste norme non hanno nessuna motivazione legata alla sicurezza, visto che sono consentite per le locazioni a lungo periodo; è palese che sono studiate ad hoc per punire chi affitta ai turisti".

"Noi siamo determinati, come facciamo da tempo, ad andare avanti in questa battaglia per la libertà e per le locazioni turistiche - annuncia Stella -. La proprietà privata è sacra per la famiglia. Della mia casa faccio, in termini legali, quello che voglio. Palazzo Vecchio, tra l'altro, sta addirittura ipotizzando il blocco delle locazioni brevi anche fuori dal centro storico. Mi chiedo se sindaco e assessori hanno capito che rinunciare alle locazioni turistiche significa rinunciare a 3,5 miliardi di Pil in questa città e a 70 milioni di euro di imposta di soggiorno. Gli affitti brevi sono uno degli ultimi ammortizzatori sociali rimasti, oltretutto, e a Firenze coinvolgono 30.000 persone, producendo posti di lavoro preziosi".

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