​Dante’s Inferno: libri e giochi ambientati a Firenze

Pubblicato nel 2010, Dante’s Inferno è un gioco di genere horror per PlayStation 3.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 gennaio 2019 09:45
​Dante’s Inferno: libri e giochi ambientati a Firenze

Nel corso della storia la città di Firenze ha influenzato l’immaginazione di uomini straordinari e talentuosi che vi hanno dimorato. Non solo pittori e scultori, oggi conosciuti in tutto il mondo, ma anche musicisti e scrittori, provenienti da ogni parte del mondo. La lista è davvero lunga e non renderebbe giustizia ai talenti che per un periodo lungo o breve, hanno percorso le strade di questa importante città d’arte. Tra gli esempi più contemporanei e attuali bisogna citare sicuramente un romanziere di successo come Dan Brown, l’autore del Codice da Vinci, il quale ha ambientato il suo quarto romanzo della serie con protagonista Robert Langdon nel capoluogo toscano.

Inferno di Dan Brown: una mappa alternativa per visitare Firenze

Il libro si intitola Inferno ed è stato pubblicato nel 2013, ottenendo un grande successo di critica e di pubblico. L’ambientazione fiorentina è piuttosto evidente, fin dalle sue prime pagine dove la scena si svolge nell’abbazia di Santa Maria a Firenze, situata in via del Proconsolo, all’altezza dell’incrocio con via Ghibellina. Tutta la prima parte del romanzo si svolge a Firenze, partendo dal risveglio del professor Langdon nell’ospedale, passando per il centro storico della città, da Palazzo Vecchio al giardino di Boboli, fino a percorrere il corridoio vasariano.

Una vera e propria mappa di Firenze si sviluppa all’interno della storia, con una trama avvincente che ha ispirato anche il mondo dei videogiochi, con titoli interattivi come Haunted Florence, Firenze stregata. Questo gioco multimediale è una sorta di caccia al tesoro, che ha una durata minima di due ore, alla scoperta di luoghi famosi sulle tracce di Dante Alighieri, dei tesori nascosti e dei posti più o meno noti del centro storico. Un gioco semplice e al contempo appassionante, per esplorare la città utilizzando il proprio smartphone. Un’esperienza da provare e da vivere per tutti gli smanettoni e i geek con una passione storico-culturale.

La mistica dei numeri sulla quale è chiaramente basata la Divina Commedia oggi è una passione tutt’altro che sopita, resta infatti radicata nei comportamenti di massa contemporanei la propensione ai giochi di fortuna basati sui numeri, dal lotto ai gratta e vinci dai casino alle lotterie, sono rintracciabili quegli elementi che, come ha sottolineato nei sui saggi Joseph Campbell, proiettano il mito nelle azioni del nostro tempo in uno streaming continuo dal passato al presente.

Sopravvivono intatte tracce di un passato che permeano la memoria collettiva e ancora guidano i sentimenti diffusi nella società.

Dante’s Inferno per PS3 e Xbox 360

Pubblicato nel 2010, Dante’s Inferno è un gioco di genere horror per PlayStation 3. Si tratta di una produzione Visceral Games che ha avuto un certo successo, tra gli appassionati del genere storico e horror, grazie anche a una versione semplificata realizzata per Facebook. Il gioco è liberamente ispirato alla Divina Commedia, ma quello che lo rende curioso e da provare è dato dal fatto che la scelta del protagonista sia ricaduta proprio sul Sommo Poeta, Dante Alighieri.

Il protagonista agisce qui nella ricerca di salvare l’anima della sua amata Beatrice da Lucifero, attraverso i gironi infernali, facendo ammenda dei suoi peccati. Un’ambientazione a contempo suggestiva, quanto insolita, per un riferimento diretto ma anche pretestuoso con l’opera dell’Alighieri. In realtà la storia sembra essere più che altro un abile mix di storytelling tra il Robin Hood di Kevin Reynolds e una fiaba gotica in stile Tim Burton e Guillermo Del Toro, ma con lo sfondo e i riferimenti diretti alla Divina Commedia e nello specifico all’Inferno, richiamato nel titolo e nello svolgimento del gioco stesso.

Ci sono infatti anche lo spirito di Virgilio e tanti altri riferimenti e assonanze con l’opera dantesca, da Caronte a Minosse, da Cleopatra a Marco Antonio.

Considerazioni finali

Un gioco che se possibile ha precorso i tempi, anticipando titoli che sono arrivati poi in seguito, ambientati in città e luoghi immaginari ispirati a opere classiche come l’Odissea di Omero o Il signore degli anelli di Tolkien. Il fascino di una città come Firenze emerge anche attraverso riferimenti culturali di ogni tipo, dalla musica leggera e rock, wave in primis, passando per l’opera, fino ad arrivare ai giorni nostri. Si tratta di un tesoro che non si esaurisce mai, un po’ come per il viaggiatore che si sofferma nel centro storico, ogni tappa darà nuove emozioni e suggestioni possibili.

Vale per il cinema, come per la narrativa e oggi anche per la videoludica con l’ideatore che decide di ambientare la propria opera proprio in luogo preciso come Ponte Vecchio, piazza della Signoria o attorno al Battistero. Un gioco che può essere praticato molte volte, dando nuove avvincenti chiavi di lettura, come avviene ad esempio con le attrattive del casinò digitali oggi molto popolari e diffusi tra gli appassionati. 

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