Raccolta firme a Pitti: si discute il progetto resort 5 stelle sopra Boboli

Ieri e oggi il tavolo “Laboratorio Belvedere”. Intorno alla prospettiva di costruire ancora monoculture turistiche in pieno Centro storico, gli attivisti di Idra registrano “l’indignazione di tanti cittadini”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 febbraio 2021 22:48
Raccolta firme a Pitti: si discute il progetto resort 5 stelle sopra Boboli
Piazza Pitti, firma della petizione per Laboratorio Belvedere, 26.2.'21

Primo bilancio dell’iniziativa tenuta ieri pomeriggio in piazza Pitti: oggi, domenica, si replica con la raccolta firme fra le 14 e le 17.

“Un’adesione ogni 6 minuti. Il tempo per spiegare di cosa si tratta, e poi raccogliere e trascrivere i dati dei firmatari: nome, luogo e data di nascita, residenza, estremi del documento d’identità. 6 minuti in media per registrare, nella maggior parte dei casi, la diffusa indignazione dei cittadini di tutte le età intercettati durante la passeggiata sotto il Palazzo dei Granduchi: consapevoli e irritati dalla gravità della scelta di avallare l’86 per cento di destinazione turistico-ricettiva in una ex caserma vincolata come bene storico-architettonico Unesco”.

Con la ricostruzione del primo pomeriggio di raccolta firme in piazza Pitti, il malessere manifestato dai più: “Non ci bastano tutti gli alberghi, i bed & breakfast, gli airbnb di cui è stata riempita Firenze?. Vogliamo insistere con un modello che era sbagliatissimo ieri, ed è semplicemente assurdo oggi, in piena era Covid?”.

Il contesto è quello di una petizione in cui si “richiede di attivare, ai sensi della Legge regionale 46 del 2013, un percorso di conoscenza e confronto pubblico sulla nuova destinazione urbanistica prevista per l’area fra Palazzo Pitti e Forte Belvedere (complesso della ex Caserma “Vittorio Veneto” in Costa San Giorgio), attualmente allo studio degli organi tecnici e delle sedi politiche del Comune”.

I promotori dell’iniziativa non nascondono di essere rimasti sorpresi ieri in piazza Pitti, venerdì in Santo Spirito, nel constatare negli abitanti un livello così elevato e diffuso di consapevolezza: appena hanno notizia dei contenuti della petizione si precipitano a firmare. E si fermano a parlare, a spiegare, a raccontare i tanti esempi di turismo sbagliato che ha colonizzato Firenze: a loro avviso, tutto da rifondare!”.

Quello che i cittadini mobilitatisi attorno a questa singolare variante urbanistica chiedono è “di farla conoscere e discutere alla popolazione perché possa dare contributi costruttivi alla progettazione in un’area così delicata del Centro storico”. E invitano a una riflessione: “6 minuti in media a persona sono forse troppi di fronte all’esigenza di incamerare in pochi giorni, in regime di pandemia, almeno 400 firme nell’Oltrarno”, necessarie a far partire il progetto partecipativo proposto dalla comunità e accolto dall’Autorità regionale competente.

“Ma aiutano – aggiungono - a cogliere il clima che si respira in città, in tutte le generazioni. A loro avviso, “un segno confortante. L’amministrazione comunale troverà un terreno fertile di disponibilità alla collaborazione costruttiva e alla progettazione condivisa: valori civici che gioveranno a raggiungere l’obiettivo che tutti diciamo di voler perseguire, quello di ridisegnare insieme il futuro di questa città”.

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