Cosimo I de' Medici e l'invenzione del Granducato

All'Archivio di Stato di Firenze (Viale Giovine Italia 6), dal 17 novembre 2019 al 12 gennaio 2020. Orari apertura: da lunedì a venerdì ore 9-17, sabato e domenica ore 10-13

Redazione Nove da Firenze
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26 ottobre 2019 15:21
Cosimo I de' Medici e l'invenzione del Granducato

Cosimo I è uno dei personaggi più eminenti che Firenze celebra nel 2019, festeggiando i suoi cinquecento anni dalla nascita (Firenze 1519 - 1574) insieme a quelli di Caterina de' Medici, Regina di Francia (Firenze 1519 - Blois, 1589), nonché quelli dalla morte di Leonardo da Vinci che hanno visto innumerevoli commemorazioni. Cosimo I de' Medici: la vicenda umana e politica del primo granduca di Toscana mostrata attraverso una scelta tra i molti documenti conservati nell'Archivio di Stato di Firenze, accompagnati da un ricco apparato iconografico.Accoglie i visitatori l'albero genealogico della famiglia Medici, accompagnato da due manichini che indossano gli abiti di Cosimo e della sua sposa, Eleonora di Toledo, liberamente ispirati ai loro ritratti.

Segue un excursus sulla famiglia di Cosimo, i genitori, le due spose: si possono leggere alcune lettere private scritte da questi personaggi e anche dal piccolo Cosimo. Una parentesi sull'araldica della famiglia Medici vuole mostrare come il giovane duca, appartenente a un ramo collaterale della famiglia, si appropriò dello stemma del ramo principale, quasi per un tentativo di legittimazione della discendenza dai Medici, signori di Firenze nel secolo precedente. Il potere del nuovo sovrano si concretizzò anche nella scelta delle residenze cittadine: dal palazzo avito di via Larga, alla sede del potere della Repubblica, al palazzo dei Pitti, dimora appartata, quasi un nuovo Olimpo per la nuova dinastia.

E poi un itinerario tra alcune delle principali ville medicee, da quelle di provenienza familiare a quelle di nuova acquisizione e trasformazione. Una pausa nel percorso è offerta da un ambiente più scuro e intimo, che intende riportare alla mente i misteriosi studioli, posti in palazzo Vecchio, in cui Cosimo conservava le carte più preziose e importanti.Un focus è dedicato alla creazione dell'Accademia del Disegno, istituzione che aveva lo scopo di valorizzare e tutelare la produzione artistica toscana.

Alcuni documenti evidenziano il rapporto tra Cosimo e Michelangelo Buonarroti, eletto nume tutelare degli artisti toscani.Il percorso politico è mostrato attraverso documenti ufficiali, alcuni anche di grande impatto visivo: diplomi imperiali pergamenacei, spesso accompagnati da importanti sigilli, segnano i progressi di Cosimo nell'affermare il proprio potere su uno Stato territoriale via via più ampio, organizzato in modo moderno grazie all'impronta riformatrice data dai collaboratori e segretari che il duca seppe individuare e valorizzare.

Ma non solo il rapporto con l'Impero era importante; una serie di altre azioni segnarono un avvicinamento progressivo di Cosimo al papato: l'istituzione di un Ordine cavalleresco per combattere contro i Turchi, la creazione dei ghetti ebraici, desiderati dai papi ma non graditi dalla maggior parte dei sovrani. Fu questo progressivo avvicinamento che consentì a Cosimo di ricevere dal papa un nuovo titolo sovrano, inventato per lui, quello di Granduca, che lo mise al di sopra della maggior parte degli altri sovrani italiani: l'immagine della bolla papale con il disegno della corona granducale segna il punto di arrivo del percorso.

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