Coronavirus, Saccardi apre ambulatorio. Momenti di tensione all'Osmannoro

L’ambulatorio è all’interno del vasto poliambulatorio Comed Salus in via Lucchese, gestito da una società italo-cinese. La preoccupazione dei lavoratori di FabricaLab

Marco
Marco Bazzichi
18 febbraio 2020 14:42
Coronavirus, Saccardi apre ambulatorio. Momenti di tensione all'Osmannoro

Momenti di tensione all’Osmannoro per l’apertura dell’ambulatorio speciale, chiamato ‘Lilla’, e dedicato all’emergenza Coronavirus (o, più propriamente Covid-19). In particolare alcuni lavoratori di Fabrica Lab, che in tutto sono un centinaio, sono andati direttamente a protestare con l’assessore al Diritto alla Salute, Stefania Saccardi, perché la loro azienda si trova a ridosso dell’ambulatorio. L’ambulatorio è all’interno del vasto poliambulatorio Comed Salus in via Lucchese, gestito da una società italo-cinese. In pratica, alcuni spazi sul retro dell’edificio serviranno per permettere un percorso più discreto e sicuro a quelle persone cui sarà necessario prelevare, col tampone, un campione di saliva. Le analisi poi non saranno effettuate lì, ma nelle strutture attrezzate delle Asl.

Il servizio è stato pensato per chi

1) è rientrato da meno di 14 giorni dalla Cina o da un’altra area considerata a rischio per l’epidemia da «nuovo Coronavirus»; 2) ha avuto contatti stretti (prolungati e ravvicinati) con soggetti affetti dalla malattia 3) presenta almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie.

Il servizio è totalmente gratuito Per accedervi telefonare al numero 055-545454 ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 07.45 alle ore 18.30 sabato dalle ore 07.45 alle ore 12.30. Sembra però che più la Regione cerca di muoversi in maniera discreta, più aumentino le proteste e i sospetti da parte di parte dell’opinione pubblica.

“Lavoriamo a 100 metri da dove succederanno queste verifiche. E’ una situazione troppo pericolosa per noi”, spiega Cristiano Targioni di Fabrica Lab. I 100 dipendenti dell’azienda hanno fatto sapere di non essere disposti a venire sul posto di lavoro se non ci sarà la garanzia di poter evitare qualunque forma di contagio.

Tra le più determinate contro Saccardi, Dusca Corsi, responsabile Risorse Umane di Fabrica Lab: “la Regione dice di aver aperto questo ambulatorio qui, per evitare situazioni di promiscuità negli ospedali. Ebbene, l’hanno capito o no che c’è promiscuità anche qui?”.

Saccardi ha cercato di calmare gli animi, precisando che i rischi non sono né più né meno di quelli che si possono incontrare in qualunque luogo pubblico, bar o cinema che sia, e che il percorso è improntato alla massima sicurezza. Ma, soprattutto, l’assessore, vuole sgonfiare le polemiche di questi giorni, a partire dal numero di cittadini cinesi di ritorno dal Capodanno in patria: “innanzi tutto non sono 2500, perché 1200 circa sono stati trattenuti nel loro Paese per accertamenti sanitari.

Le altre sono persone che forse, in gran parte, non arriveranno nemmeno in Italia”. E sull’ipotesi di una quarantena forzata, l’assessore ha ribadito un concetto espresso già ieri: “mi pare francamente un’interpretazione fantasiosa. Non sono provvedimenti che può prendere una Regione e sarebbero inutili perché le persone si muovono all’interno del mondo. Voglio ricordare che in Italia non c’è un caso uno di persone che abbiano contratto la malattia qui. Non c’è un caso di malattia sviluppato in Italia”. Preoccupazione per i clandestini? “La malattia ha 12 giorni di incubazione.

Se sono arrivati fino a un mese fa e non si sono ammalati non ci sono rischi”.

Le persone non arriveranno in gruppi al ‘Lilla’ ma dietro prenotazione che non un numero Cup.

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