Coronavirus: otto nuovi casi, e due decessi

Mercoledì 15 luglio 2020 quattro guariti in più rispetto a ieri. Annuncio dell’Opera di Santa Croce: sarà realizzato un memoriale contemporaneo nel primo chiostro. Donazioni: camici e guanti per i reparti di Malattie Infettive e Pneumologia all’Ospedale San Donato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 luglio 2020 14:35
Coronavirus: otto nuovi casi, e due decessi

Firenze, 15 luglio 2020- In Toscana sono 10.338 i casi di positività al Coronavirus, 8 in più rispetto a ieri. I nuovi casi sono lo 0,08% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,04% e raggiungono quota 8.898 (l’86,1% dei casi totali). I test eseguiti hanno raggiunto quota 379.196, 3.451 in più rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono oggi 313, +0,6% rispetto a ieri. Oggi si registrano 2 decessi: 2 uomini, con un'età media di 74 anni. Cinque dei nuovi otto casi odierni sono riconducibili a persone rientrate dall’estero.

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 3.223 i casi complessivi ad oggi a Firenze (1 in più rispetto a ieri), 546 a Prato (2 in più), 749 a Pistoia, 1.054 a Massa-Carrara (2 in più), 1.365 a Lucca, 936 a Pisa (3 in più), 479 a Livorno, 682 ad Arezzo, 429 a Siena, 404 a Grosseto. Sono 471 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Tre in più, quindi, i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 5 nella Nord Ovest, 0 nella Sud Est. La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 277 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 403 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 541 casi x100.000 abitanti, Lucca con 352, Firenze con 319, la più bassa Livorno con 143.

Complessivamente, 301 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (stabili rispetto a ieri). Sono 717 (più 18 rispetto a ieri, più 2,6%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL Centro 468, Nord Ovest 182, Sud Est 67). Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti COVID oggi sono complessivamente 12, (2 in più rispetto a ieri, più 20%), di cui 3 in terapia intensiva (1 in più rispetto a ieri, più 50%).

Le persone complessivamente guarite sono 8.898 (4 in più rispetto a ieri, più 0,04%): 163 persone “clinicamente guarite” (più 2 rispetto a ieri, più 1,2%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 8.735 (più 2 rispetto a ieri, più 0,02%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Due i decessi che si registrano oggi: 2 uomini, con un'età media di 74 anni. Relativamente alla provincia di notifica, le persone decedute sono: 1 a Firenze, 1 a Lucca. Sono 1.127 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 414 a Firenze, 52 a Prato, 81 a Pistoia, 172 a Massa Carrara, 143 a Lucca, 90 a Pisa, 61 a Livorno, 49 ad Arezzo, 33 a Siena, 24 a Grosseto, 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 30,2 x100.000 residenti contro il 58,0 x100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (88,3 x100.000), Firenze (40,9 x100.000) e Lucca (36,9 x100.000), il più basso a Grosseto (10,8 x100.000).

Medici e infermieri, eroi contemporanei ai tempi del Covid-19, avranno uno spazio speciale tra i Grandi di Santa Croce, luogo della memoria collettiva del Paese. L’annuncio è stato dato questa mattina dall’Opera di Santa Croce con la Comunità dei Frati Minori Conventuali, il Fondo Edifici di Culto, il Comune di Firenze, la Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e la Federazione nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche.

Nell’occasione è stato presentato anche il restauro del monumento a Florence Nightingale, la fondatrice della moderna scienza infermieristica, nata. duecento anni fa proprio a FirenzeSanta Croce, dunque, come luogo unico del dialogo tra storia e contemporaneità, tra memoria e presente, con questo progetto che è stato presentato da Irene Sanesi e Stefano Filipponi, presidente e segretario generale dell’Opera di Santa Croce, padre Paolo Bocci, rettore della basilica, Anna Chiti Batelli in rappresentanza del Prefetto di Firenze e del Fondo Edifici di Culto, Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Barbara Mangiacavalli, presidente di FNOPI, Teresita Mazzei, presidente dell’Ordine dei medici di Firenze in rappresentanza di FNOMCeO.

“Con questa iniziativa Santa Croce si conferma luogo dove la storia, quella collettiva ma anche quella di ogni singola persona, diventa memoria condivisa e dunque patrimonio di tutti. Qui, dove si è custodi del tempo, rendiamo grazie al sacrificio delle donne e degli uomini e guardiamo con speranza al futuro”, ha affermato Irene Sanesi

Un minuto di silenzio ha aperto la presentazione. L’impegno e il sacrificio di medici, infermieri e operatori sanitari - donne e uomini - che hanno perso la vita in Italia per salvare migliaia di vite umane e combattere il Covid 19 avrà uno spazio speciale di ricordo perenne. Nel primo chiostro, dove si affaccia la Cappella Pazzi, verrà realizzato un monumento dedicato ai 172 medici, ai 40 infermieri e a tutti gli operatori sanitari rimasti vittima della pandemia nell’esercizio della loro missione professionale.

“Siamo grati e orgogliosi di questo omaggio, che sorgerà qui a Santa Croce, luogo della memoria collettiva del Paese, così come siamo orgogliosi dei nostri medici, delle donne e degli uomini che hanno adempiuto al loro dovere con impegno e abnegazione, sino all’estremo sacrificio. Una strage silenziosa, che non va dimenticata e che invece deve essere di monito perché non abbia mai più a ripetersi”, ha evidenziato Teresita Mazzei. “Oggi ricordiamo chi non c'è più e chi ha dato tanto alle nostre nobili professioni: da Florence Nightingale, la cui vita è stata ed è tuttora esempio per generazioni di infermieri; ai caduti a causa del Covid-19, Mai come in questo periodo guardare al tempo passato per farne tesoro, per costruire un futuro migliore, è un'operazione utile e necessaria”, ha sostenuto Barbara Mangiacavalli.

Lo spazio scelto non è casuale, porta a uno dei drammi dell’umanità del Novecento: è il Parco della Rimembranza dove sono ricordati dieci giovani eroi della Prima Guerra mondiale. La solida trama della memoria rimanda poi ai Grandi, a Machiavelli, Michelangelo, Galileo, Dante e Foscolo, i cui monumenti si trovano all’interno della basilica. “Accanto a queste ‘urne dei forti’ avremo un luogo di memoria intitolato a nuovi ‘forti’, a coloro che più di tutti hanno combattuto contro la pandemia da Covid-19 e ai quali devono andare onore e ricordo imperituri”, ha messo in evidenza l’assessore Tommaso Sacchi. Presto i promotori del progetto, insieme, individueranno l’istituzione culturale e l’artista chiamati a collaborare per far entrare le storie di dolore e di coraggio, vissute in larga parte nelle corsie degli ospedali e delle strutture sanitarie italiane, nella dimensione di una memoria che appartiene a tutti e diventa storia condivisa del Paese. Non lontano dallo spazio-memoriale per i medici e gli infermieri c’è il monumento, il cui restauro è stato presentato stamani, dedicato a Florence Nightingale, la signora della lampada dei soldati in Crimea, personaggio simbolo del moderno concetto di cura che con le sue intuizioni innovatrici ha cambiato il corso dell’assistenza ai malati facendo nascere la professione infermieristica.

Il 12 maggio scorso – con la Giornata internazionale dell’Infermiere - è stato celebrato in tutto il mondo il bicentenario della sua nascita. Fu la comunità inglese che viveva a Firenze a volere il monumento a Florence Nightingale, realizzato nel 1913 da Francis Wlliam Sargant. L’artista inglese, che lavorò a lungo a Firenze, scelse per la sua opera marmo di Carrara e pietra serena.

Il recentissimo e accurato restauro ha consentito di recuperare la percezione delle superfici e la lettura d’insieme dell’opera alterati da polvere e agenti atmosferici. Il restauro è stato coordinato da Eleonora Mazzocchi, responsabile del Servizio tutela e gestione del patrimonio storico artistico dell'Opera di Santa Croce e Claudio Paolini, funzionario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato ed è stato eseguito da Stefano Landi.

Ad Arezzo due gruppi sportivi amatoriali di ciclismo hanno unito le forze ed hanno donato ai reparti di Malattie Infettive e Pneumologia dell’Ospedale San Donato dei dispositivi di protezione individuale altamente professionali ed utili: camici e guanti a norma Anti-Covid.Il gruppo sportivo ADS Cavallino e l’Associazione amatoriale di MTB Botoli Ringhiosi hanno raccolto oltre 3000 euro con i quali hanno acquistato queste attrezzature donate mercoledì 15 luglio direttamente ai medici del San Donato. Presenti il dott. Danilo Tacconi Direttore del reparto di Malattie Infettive, il dott. Uberto Maccari di Pneumologia e il dott. Alessio Cappietti dirigente medico direzione presidio Ospedaliero; in rappresentanza delle due associazioni Giuseppe Peruzzi presidente dell’ASD Cavallino ed il dott. Patrizio Caldora.

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